ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04808

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 411 del 19/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 19/10/2020


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 19/10/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 19/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04808
presentato da
DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea
testo di
Lunedì 19 ottobre 2020, seduta n. 411

   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il 15 ottobre 2020 la Conferenza episcopale venezuelana si è nuovamente pronunciata «sulla drammatica situazione sociale, economica, morale e politica» in cui versano i venezuelani;

   nel documento, i vescovi evidenziano come sia «immorale» tenere elezioni parlamentari il prossimo 6 dicembre perché «non c'è trasparenza» e chiariscono che, nelle attuali «condizioni illegittime» del regime, non farebbero che aggravare la crisi democratica del Venezuela. Per i vescovi «non basta la semplice astensione» proposta dalle opposizioni, «bisogna accompagnare la protesta pacifica, civica e sociale»;

   «le angosce e le carenze subite dal popolo venezuelano sono già note, dalla scarsità e carenza di cibo, all'inefficienza dei servizi pubblici, perfino il mancato rispetto dei loro diritti più elementari»; il regime comunista di Nicolas Maduro mantiene il Paese in lockdown dal 17 marzo 2020;

   il Venezuela è il quarto Paese con la peggiore crisi alimentare al mondo. Inoltre, il 91,2 per cento della popolazione soffre di interruzioni del servizio elettrico, il 95 per cento dei venezuelani non riceve l'acqua a casa; solo il 20 per cento delle famiglie riesce a procurarsi il gas in bombola per cucinare;

   alla Faes (Forza di azioni speciali), braccio armato di Maduro, sono attribuite oltre 7.000 uccisioni di persone dalla sua creazione nel 2016 ad oggi. Nel solo 2020, si pensa che abbia ucciso più di 2.000 venezuelani;

   secondo i dati dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), al 5 ottobre 2020, sono 5,4 milioni i venezuelani fuggiti dalla dittatura di Nicolas Maduro, di cui più di 4 milioni vivono attualmente in un altro Paese dell'America Latina. È il più grande esodo mai vissuto nella regione;

   «Questo problema è stato aggravato dall'arrivo della pandemia di Covid-19, che sta lasciando la sua scia di dolore e morte in tutti gli angoli della nostra geografia. Sono tanti che si sentono angosciati e indifesi, senza la possibilità di affrontare una crisi che li porta a situazioni estreme di insicurezza e precarietà personale e familiare», prosegue il documento;

   Nicolas Maduro «ha dimostrato la sua incapacità di rispondere ai grandi problemi nazionali e le sue azioni tendono ad aggravarli», perché «il suo unico obiettivo è rimanere al potere a tutti i costi, non importa quanta sofferenza questo porti al popolo venezuelano. Inoltre, i settori dell'opposizione sono divisi e non rappresentano una reale alternativa di cambiamento»;

   di fronte a questa situazione, «il popolo venezuelano esige la libertà di rivendicare i propri diritti costituzionali», per questo esercita «ovunque, quasi spontaneamente e con un'organizzazione locale, il diritto costituzionale alla protesta pacifica»;

   l'Osservatorio venezuelano sui conflitti sociali ha registrato 1.193 proteste solo nel settembre 2020, pari a una media di 40 al giorno, e il 90 per cento sono in rifiuto del crollo dei servizi di base, per la crisi del carburante, per la domanda di lavoro, salute e cibo;

   secondo i vescovi non va dimenticato che «le elezioni presidenziali devono ancora tenersi, poiché quelle del 2018 sono state segnate da condizioni illegittime che hanno lasciato l'attuale regime, agli occhi del Venezuela e di molte nazioni, come un potere di fatto». Confermano che «la volontà maggioritaria del popolo venezuelano è di chiarire il proprio futuro politico attraverso il percorso elettorale», ma con «elezioni parlamentari autentiche ed elezioni presidenziali in condizioni di libertà e uguaglianza per tutti i partecipanti» –:

   se il Governo intenda adottare iniziative nelle sedi internazionali competenti, per avanzare una richiesta affinché sotto il regime comunista di Maduro non si svolga la competizione elettorale del 6 dicembre 2020 al fine di permettere nuove elezioni parlamentari e presidenziali effettivamente in condizioni di libertà e uguaglianza per tipi i partecipanti.
(5-04808)