ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04766

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 407 del 13/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: BUBISUTTI AURELIA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 13/10/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LOSS MARTINA LEGA - SALVINI PREMIER 13/10/2020
VIVIANI LORENZO LEGA - SALVINI PREMIER 13/10/2020
CECCHETTI FABRIZIO LEGA - SALVINI PREMIER 13/10/2020
GASTALDI FLAVIO LEGA - SALVINI PREMIER 13/10/2020
GOLINELLI GUGLIELMO LEGA - SALVINI PREMIER 13/10/2020
LIUNI MARZIO LEGA - SALVINI PREMIER 13/10/2020
LOLINI MARIO LEGA - SALVINI PREMIER 13/10/2020
MANZATO FRANCO LEGA - SALVINI PREMIER 13/10/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 13/10/2020
Stato iter:
14/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 14/10/2020
Resoconto BUBISUTTI AURELIA LEGA - SALVINI PREMIER
 
RISPOSTA GOVERNO 14/10/2020
Resoconto L'ABBATE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI)
 
REPLICA 14/10/2020
Resoconto BUBISUTTI AURELIA LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 14/10/2020

SVOLTO IL 14/10/2020

CONCLUSO IL 14/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04766
presentato da
BUBISUTTI Aurelia
testo di
Martedì 13 ottobre 2020, seduta n. 407

   BUBISUTTI, LOSS, VIVIANI, CECCHETTI, GASTALDI, GOLINELLI, LIUNI, LOLINI e MANZATO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   il Bostrico tipografo (Ips typographus), è il più importante parassita forestale d'Europa, che sta causando la morte di vaste aree boscate del Triveneto, colpendo in particolare le foreste alpine delle Dolomiti, popolate dall'abete rosso, con pesantissime ripercussioni ambientali, economiche e paesaggistiche;

   il Bostrico è individuato dai regolamenti europei come organismo nocivo da quarantena; in Italia è un organismo oramai endemico dell'area alpina e l'adozione di misure fitosanitarie non è un criterio adeguato, in quanto non risulta ipotizzabile la sua eradicazione;

   a seguito della tempesta Vaia di fine 2018, nel 2019 si sono avuti generalizzati aumenti della popolazioni di bostrico in molte aree del Triveneto, come emerso dal monitoraggio e dalla sorveglianza del territorio, tenuto conto anche dell'elevato numero di alberi abbattuti, un ottimo ambiente di riproduzione per questo insetto che predilige, per la sua alimentazione e riproduzione, le parti deperienti delle piante e che è in grado di passare dal legno a terra alle piante in piedi indebolendole;

   in Friuli-Venezia Giulia le popolazioni di Bostrico, dal 2004, sono da considerare complessivamente in aumento con picchi sempre più elevati e frequenti sia per numero di focolai che per quantificazione dei danni. Il monitoraggio delle popolazioni negli ultimi mesi mostra un'ulteriore crescita delle popolazioni, con livelli di catture che, in alcune località della regione, hanno superato i 15.000 individui a fronte di una media regionale che sfiora i 25.000 esemplari; bisogna considerare che catture superiori agli 8.000 esemplari sono un indicatore di rischio elevato per le foreste circostanti;

   la gestione del fenomeno e l'attivazione di azioni di lotta e contenimento del Bostrico sono estremamente problematiche, perché variano da zona a zona e hanno notevoli costi di difficile quantificazione; il fenomeno dell'invasione del Bostrico aumenta considerevolmente con l'aumentare del numero di piante deboli, a causa ad esempio del cambiamento climatico, del forte impatto antropico o di un evento traumatico, come quello della tempesta Vaia –:

   se ritenga opportuna l'adozione di specifiche iniziative, anche di natura economica, per la lotta ed il contrasto a livello nazionale del Bostrico tipografo, al pari di quanto già fatto per la processionaria del pino – con il decreto ministeriale 30 ottobre 2007 – nonché sempre a livello economico al pari di quanto previsto per il contrasto alla Xylella fastidiosa, al fine di eliminare o perlomeno ridurre la diffusione del suddetto coleottero e di altre patologie del bosco.
(5-04766)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 14 ottobre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-04766

Signor Presidente, Onorevoli deputati,

  il bostrico dell'abete rosso Ips typographus è una specie nativa dell'Europa e dell'Asia settentrionale e risulta ampiamente distribuita nell'areale di distribuzione del suo ospite principale, Picea abies. Nell'Unione europea è presente in 22 Stati membri.
  Ai sensi del Regolamento unionale 2019/2072, questa specie è considerata un organismo nocivo da quarantena rilevante, per le sole zone protette di Irlanda e Regno Unito, dove risulta assente. Nessuna misura fitosanitaria obbligatoria è prevista per il restante territorio dell'Unione, considerata la sua ampia diffusione.
  In un ecosistema naturale Ips typographus rappresenta un fattore di equilibrio e biodiversità, sviluppandosi a carico di individui deboli e deperienti. Tuttavia, l'azione del bostrico si esplica in modo incisivo e spesso devastante a causa dell'intervento antropico nella gestione del bosco e a seguito di eventi a carattere temporaneo quali siccità, danni da neve, vento o incendi.
  In tali circostanze, che con maggior frequenza interessano le peccete, le popolazioni dell'insetto crescono in modo esponenziale fino a compromettere vasti consorzi forestali e attaccando anche piante sane.
  Come correttamente illustrato nella nota dell'Onorevole interrogante, la gestione del fenomeno e l'attivazione di azioni di lotta e contenimento del Bostrico sono estremamente problematiche.
  Mi preme rilevare che per limitare le infestazioni sono stati sperimentati numerosi metodi di cattura, ma un controllo efficace risulta ancora difficile. L'applicazione delle comuni tecniche di lotta tramite insetticidi è resa difficile poiché Ips typographus compie la quasi totalità del suo ciclo vitale sotto la corteccia e l'utilizzo in bosco non è realizzabile.
  I principali metodi di controllo del parassita sono essenzialmente di tipo preventivo e comprendono la bonifica forestale, tagli fitosanitari, alberi esca e trappole a feromone, innescate con dei feromoni di aggregazione specifici.
  Le trappole contribuiscono a ridurre la popolazione del parassita limitandone i danni ma non sono comunque in grado di evitare l'insorgenza di pullulazioni qualora non vengano eseguiti i comuni interventi di igiene forestale.
  Una corretta gestione del bosco rappresenta pertanto un elemento essenziale per la lotta al bostrico.
  Ciò posto informo l'interrogante che, per la definizione delle più opportune strategie integrate di intervento e prevenzione da attuare sul territorio nazionale, la questione sarà discussa in sede di Comitato Fitosanitario Nazionale.
  Per quanto riguarda gli interventi di sostegno economico, ricordo che le Regioni possono prevedere nei loro Piani di sviluppo rurale (PSR) risorse destinate ad incentivare iniziative di prevenzione o di ripristino delle foreste danneggiate dal bostrico.