ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04725

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 403 del 06/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: FIORINI BENEDETTA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 06/10/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ANDREUZZA GIORGIA LEGA - SALVINI PREMIER 06/10/2020
BINELLI DIEGO LEGA - SALVINI PREMIER 06/10/2020
COLLA JARI LEGA - SALVINI PREMIER 06/10/2020
GALLI DARIO LEGA - SALVINI PREMIER 06/10/2020
GUIDESI GUIDO LEGA - SALVINI PREMIER 06/10/2020
PETTAZZI LINO LEGA - SALVINI PREMIER 06/10/2020
PIASTRA CARLO LEGA - SALVINI PREMIER 06/10/2020
SALTAMARTINI BARBARA LEGA - SALVINI PREMIER 06/10/2020


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 06/10/2020
Stato iter:
07/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 07/10/2020
Resoconto FIORINI BENEDETTA LEGA - SALVINI PREMIER
 
RISPOSTA GOVERNO 07/10/2020
Resoconto BUFFAGNI STEFANO VICE MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 07/10/2020
Resoconto FIORINI BENEDETTA LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 07/10/2020

SVOLTO IL 07/10/2020

CONCLUSO IL 07/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04725
presentato da
FIORINI Benedetta
testo di
Martedì 6 ottobre 2020, seduta n. 403

   FIORINI, ANDREUZZA, BINELLI, COLLA, GALLI, GUIDESI, PETTAZZI, PIASTRA e SALTAMARTINI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   il 18 settembre 2020 si è svolta al Ministero dello sviluppo economico la riunione plenaria della Goldoni di Migliarina di Carpi (Modena), azienda produttrice di macchine agricole che dal 2015 è controllata dalla multinazionale cinese Lovol e che a febbraio ha depositato al tribunale di Modena una domanda di concordato;

   durante l'incontro la società ha dichiarato che, nonostante abbiano investito per il rilancio dell'azienda, non sono stati conseguiti i risultati sperati e, quindi, si è optato per un concordato in bianco. I vertici hanno dichiarato, in particolare, che l'azienda ha cercato una soluzione di rilancio attraverso la ricerca di un investitore, ma non sono arrivate proposte adeguate;

   purtroppo, queste risposte non danno alcuna certezza sul destino della Goldoni e la scelta del concordato in bianco potrebbe comunque determinarne la futura chiusura; anche per questo motivo i 220 dipendenti Goldoni, i 70 della Arbos e molti dei 400 lavoratori dell'indotto sono in presidio permanente davanti ai cancelli dell'azienda;

   le istituzioni locali avevano anche invitato la società a non procedere con atti unilaterali prima della convocazione del tavolo ministeriale, ma tale richiesta è stata disattesa;

   in tribunale a Modena si è tenuto un incontro interlocutorio e tecnico ed è previsto un nuovo aggiornamento in base ai documenti che sono stati presentati per riconvocare le parti o valutare il piano concordatario sugli elementi acquisiti;

   l'intento della proprietà pare, dunque, quello di disinvestire e svuotare gli asset aziendali di capacità produttive e di rapporti commerciali con un'inevitabile dispersione di maestranze qualificate. In questi ultimi anni, infatti, la multinazionale cinese Lovol ha chiuso la rete commerciale sia in Italia che in Europa, spostandola in Cina, ha fermato la produzione da un anno e ha bloccato 130 trattori in linea di produzione; il 30 settembre 2020 era stata peraltro fissata, a quanto consta agli interroganti, la nuova riunione plenaria al Ministero dello sviluppo economico, ma, senza renderne note le cause, tale riunione veniva sconvocata –:

   se e quali iniziative urgenti di competenza si intendano assumere per verificare e valutare quella che sembra una delocalizzazione della Goldoni, con la conseguente perdita di un know how importantissimo a livello non solo locale ma anche nazionale e soprattutto di un marchio storico che da sempre rappresenta una eccellenza del made in Italy.
(5-04725)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 7 ottobre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-04725

  Con riferimento al question time in parola, sentita anche la Direzione generale competente in materia di crisi di impresa, al fine di offrire un quadro esaustivo di quanto accaduto sino ad oggi, evidenzio quanto segue:
   in data 13 febbraio 2020 la società di cui si discute ha depositato in Tribunale la domanda di concordato preventivo ai sensi dell'articolo 161, comma 6 con riserva di presentazione di proposta, piano e documentazione nel termine fissato dal Tribunale di Modena;
   con decreto del predetto Tribunale in data 18 febbraio 2020 è stato nominato il Commissario giudiziale;
   successivamente, in data 14 settembre scorso, la società ha depositato in Tribunale un piano concordatario.

  Preciso altresì che durante l'incontro del 18 settembre scorso svolto al Ministero dello sviluppo in modalità conference call (a cui hanno partecipato tra gli altri, le organizzazioni sindacali, gli enti locali, gli amministratori della società nonché la proprietà) è emerso che la presentazione del sopracitato piano concordatario ha rappresentato un atto unilaterale da parte dell'azienda, che solo qualche giorno prima – durante il tavolo regionale – si era resa disponibile a valutare l'opportunità di depositare un piano in continuità.
  Al riguardo, voglio anche sottolineare che la Sottosegretaria Todde ha concluso rincontro ricordando che sul territorio si stava lavorando per fornire supporto ad un eventuale soluzione di un concordato in continuità aziendale, sottolineando che sia inaccettabile arrivare ad un tavolo istituzionale in assenza di soluzioni concretamente percorribili. Pertanto, è stato richiesto all'azienda di farsi carico in primis della risoluzione della crisi.
  Il tavolo di confronto istituzionale verrà riconvocato in tempi brevi auspicando che l'azienda torni al tavolo con delle proposte concrete, fermo restando il lavoro che il Governo italiano e le istituzioni locali stanno già ponendo in essere per addivenire ad una soluzione che salvaguardi i livelli occupazionali esistenti.
  Quanto al tema delle delocalizzazioni di cui ci viene anche richiesto, è noto che esso rivesta un ruolo importante all'interno del dibattito governativo e l'impegno del Governo è diretto, da un lato, a sanzionare le aziende che delocalizzano (qualora abbiano usufruito di finanziamenti pubblici) e a difendere i marchi storici; dall'altro, ad individuare politiche pubbliche tese ad incoraggiare le aziende che hanno già delocalizzato a reinvestire in Italia (back reshoring). Concordo dunque sulla necessità di individuare cosa porta una multinazionale a non produrre nel nostro Paese e di prevedere un quadro omogeneo di interventi, anche normativi, volti a difendere il tessuto produttivo del nostro Paese.
  Il Ministero dello sviluppo economico, avrà cura di aggiornare tale nota a seguito dei futuri eventi (tra cui il prossimo incontro del tavolo istituzionale) laddove venga nuovamente richiesto.