Legislatura: 18Seduta di annuncio: 400 del 29/09/2020
Primo firmatario: GARIGLIO DAVIDE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 29/09/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma PELLICANI NICOLA PARTITO DEMOCRATICO 29/09/2020
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 29/09/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 30/09/2020 Resoconto PELLICANI NICOLA PARTITO DEMOCRATICO RISPOSTA GOVERNO 30/09/2020 Resoconto MARGIOTTA SALVATORE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI) REPLICA 30/09/2020 Resoconto PELLICANI NICOLA PARTITO DEMOCRATICO
DISCUSSIONE IL 30/09/2020
SVOLTO IL 30/09/2020
CONCLUSO IL 30/09/2020
GARIGLIO e PELLICANI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
desta grande preoccupazione il progetto di collegamento ferroviario alta velocità tra la linea Venezia-Trieste e l'aeroporto Marco Polo, proposto da Rfi e Save e presentato alla regione Veneto per la valutazione di impatto ambientale;
il tracciato, di circa 8 chilometri (di cui 3,5 in galleria) in prossimità dell'aeroporto diventa a binario singolo sotterraneo con conformazione «a cappio» anziché «di testa», come previsto in origine, con un alto impatto ambientale e costi elevati, superiori ai 500 milioni di euro;
il progetto Rfi prevede l'impiego di treni a lunga percorrenza della linea Venezia-Trieste, che da Mestre giungono all'aeroporto. Quindi, non potendo fare «retromarcia», iniziano un girotondo sotterraneo per ricollegarsi alla bretella per ritornare a Mestre. Così è nato il «cappio» sotterraneo, fattore devastante per il territorio; tale progetto pare inoltre in palese contrasto con gli obiettivi di «Italia Veloce», che anziché velocizzare, rallenterà la linea ferroviaria per Trieste;
la realizzazione del «cappio» comporta una galleria che corre a 12 metri di profondità e prevede due paratie di contenimento, in cemento armato, gettate entro terra a una profondità di 25/30 metri, creando così una diga sotterranea che potrebbe portare alterazioni ambientali irreversibili; inoltre, è previsto che le acque di emungimento estratte durante i lavori, ricche di arsenico, siano sversate nella laguna, con conseguente danno alle falde acquifere di una zona pre-lagunare sito Unesco;
a tal proposito, sono state presentate molte osservazioni dal comune di Venezia e dai privati, per evidenziare le criticità del progetto, che avrà un forte impatto anche sugli insediamenti residenziali e produttivi, mettendo a rischio anche la permanenza stessa di Venezia e della sua laguna nella lista del patrimonio mondiale;
infine, la soluzione «a cappio» prevede un consistente scavo e un successivo ricollocamento di 1,4 milioni di metri quadri di terreno che dovrebbe essere gestito da Rfi in accordo con Save. In tal senso nel dossier progettuale trasmesso alla regione, a quanto consta agli interroganti, manca il protocollo di intesa tra Rfi, Enac e Save stipulato nel 2017 –:
quali iniziative il Ministro interrogato, alla luce dei fatti sopra esposti, intenda intraprendere, considerata l'importanza strategica dell'infrastruttura, per non mettere a rischio la città e la sua laguna, patrimonio Unesco, al fine di rendere noti in tempi brevi i termini del protocollo di intesa del 2017, valutando ipotesi progettuali alternative per un collegamento ferroviario adeguato con l'aeroporto Marco Polo.
(5-04684)