ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04677

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 400 del 29/09/2020
Firmatari
Primo firmatario: ZANGRILLO PAOLO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 29/09/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
POLVERINI RENATA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/09/2020
CANNATELLI PASQUALE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/09/2020
MUSELLA GRAZIANO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/09/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 29/09/2020
Stato iter:
30/09/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 30/09/2020
Resoconto ZANGRILLO PAOLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 30/09/2020
Resoconto PUGLISI FRANCESCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 30/09/2020
Resoconto ZANGRILLO PAOLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 30/09/2020

SVOLTO IL 30/09/2020

CONCLUSO IL 30/09/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04677
presentato da
ZANGRILLO Paolo
testo di
Martedì 29 settembre 2020, seduta n. 400

   ZANGRILLO, POLVERINI, CANNATELLI e MUSELLA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   a diciotto mesi dall'avvio dell'istituto del reddito di cittadinanza, periodo al termine del quale la legge prevede una sospensione dell'erogazione del beneficio in attesa di una nuova erogazione a seguito di domanda dei beneficiari, i numeri forniti da Anpal sui risultati ottenuti delineano uno scenario fortemente negativo;

   a fine luglio 2020, su una platea di circa 1,23 milioni di percettori maggiorenni del reddito di cittadinanza, i patti per il lavoro sottoscritti sono stati soltanto 318,221, mentre la maggioranza dei percettori del beneficio, circa il 57,8 per cento del totale, avevano appena ricevuto la convocazione presso i centri per l'impiego. Le offerte di lavoro e le opportunità formative proposte dai così detti navigator ai beneficiari del reddito di cittadinanza sono state, inevitabilmente, ancora inferiori, pari 220.048;

   all'ormai acclarato mancato funzionamento dell'istituto nella parte relativa al reinserimento nel mondo del lavoro, si aggiungono distorsioni, criticità ed effetti perversi, in parte già noti e di recente descritti puntualmente in un'inchiesta del Corriere della Sera;

   nell'inchiesta sopra citata si riportano numerose testimonianze di imprenditori che denunciano il fatto di non riuscire a trovare manodopera perché sovente i percettori di reddito di cittadinanza o rifiutano offerte di lavoro, oppure propongono di svolgere la propria attività in nero per cumulare il salario al sussidio percepito;

   anche sul fronte dei controlli e delle verifiche dell'effettivo possesso dei requisiti per l'accesso al reddito di cittadinanza si sono registrate numerose e preoccupanti carenze che hanno consentito l'accesso al sussidio a persone affiliate ad organizzazioni criminali, a numerose persone in stato di detenzione, o, come emerso a seguito di un tragico fatto di cronaca che ha visto la morte del giovane Willy Duarte, a persone che possiedono cespiti e redditi non compatibili con l'accesso al reddito di cittadinanza;

   a fronte di dette criticità, in una recente intervista, anche un Ministro del Governo, il Ministro delle politiche agricole Teresa Bellanova ha denunciato il fallimento del reddito di cittadinanza sia sotto il profilo dei controlli che sotto il profilo dell'avviamento al lavoro –:

   se il Governo non intenda adottare iniziative volte a riformare radicalmente l'istituto del reddito di cittadinanza al fine di liberare risorse da investire in una riforma organica del settore delle politiche attive del lavoro, della formazione e degli ammortizzatori sociali.
(5-04677)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 30 settembre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-04677

  Con il presente atto parlamentare, gli Onorevoli interroganti richiamano l'attenzione del Governo sull'efficacia del Reddito di cittadinanza.
  Preliminarmente, con riferimento alle presunte carenze relative alle verifiche in ordine all'effettivo possesso dei requisiti per l'accesso al Reddito di cittadinanza, preciso che la norma prevede controlli sui requisiti dichiarati dal beneficiario nella domanda di accesso alla misura. Tali controlli, vengono effettuati, in via preventiva, da INPS circa le informazioni presenti nella sua banca dati e in una fase successiva, su campioni di rischio appositamente selezionati, da altri organi, tra cui la Guardia di Finanza.
  A questo proposito l'INPS, interpellato in materia, ha rappresentato che l'accertamento dello stato reddituale e/o patrimoniale dei richiedenti avviene per il tramite della Dichiarazione Sostitutiva Unica, che è oggetto di verifica da parte dell'Agenzia delle Entrate, sulla base delle informazioni presenti nelle banche dati (redditi, patrimonio mobiliare ecc.).
  Tali controlli, tuttavia, non esauriscono il sistema degli accertamenti sul reale stato patrimoniale dei percettori. Segnalo, infatti che il flusso massivo dei dati RdC è inviato periodicamente alla Guardia di Finanza, che dispone ulteriori verifiche mirate su situazioni che richiedono approfondimenti; inoltre, a partire dal mese di novembre, saranno sottoposte a verifica le dichiarazioni rese dai percettori del reddito di cittadinanza in merito al possesso dei c.d. «beni durevoli». Tale accertamento sarà contestuale per i successivi rinnovi e per le nuove domande.
  Per quanto riguarda l'efficacia di una misura di reddito minimo quale il reddito di cittadinanza, che intende coniugare obiettivi di politica attiva del lavoro con obiettivi di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all'esclusione sociale, attraverso uno strumento di sostegno al reddito, questa, va valutata prendendo a riferimento diversi indicatori. Infatti il reddito di cittadinanza è pensato per intervenire immediatamente sul contrasto alla povertà introducendo un sistema di sostegno al reddito, collegato a percorsi di accompagnamento per il superamento del disagio sociale e, laddove possibile, politiche attive per l'inserimento lavorativo.
  Un primo risultato viene dimostrato dai recenti dati Istat, che hanno evidenziato un calo della povertà assoluta nel secondo semestre 2019 rispetto al 2018. È chiaro che, per fare in modo che la condizione di bisogno non si traduca in povertà intergenerazionale è necessario proseguire nel rafforzamento degli strumenti di inclusione sociale e lavorativa. Pertanto è necessario far ripartire gli interventi di rafforzamento dei centri per l'impiego e dei servizi competenti in materia di contrasto alla povertà per la predisposizione dei patti per il lavoro e dei patti per l'inclusione sociale sospesi a causa dell'emergenza sanitaria.
  Secondo i dati forniti da INPS a luglio 2020, i nuclei familiari che percepiscono il Reddito o la Pensione di cittadinanza sono 1.266.412, circa il 75 per cento delle famiglie in condizioni di povertà assoluta (ISTAT).
  Ad ogni modo, il dato attuale testimonia della capacità della misura di raggiungere i soggetti più bisognosi. Inoltre, in futuro, sarà utile anche valutare se e in che misura il Reddito di cittadinanza abbia potuto offrire protezione alle famiglie più vulnerabili a fronte dell'emergenza COVID-19. La natura non assistenziale della misura si esplica infatti, anche a prescindere dagli esiti lavorativi raggiunti nel breve periodo, nella capacità di avviare con le famiglie beneficiarie un percorso di attivazione e di inclusione sociale.
  È chiaro che vanno rafforzate ed implementate le politiche attive del lavoro, soprattutto in un momento di emergenza sanitaria quale quello che stiamo vivendo, che ha coinvolto tutta la popolazione in un'emergenza economica senza precedenti.
  Sul punto, voglio segnalare un progetto elaborato dal Ministero che rappresento nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per l'accesso alle risorse del c.d. Recovery Fund.
  Più precisamente, nell'ambito del progetto «Rilancio delle politiche attive a sostegno delle transizioni occupazionali» il Ministero del lavoro punta alla realizzazione di interventi strategici, a livello nazionale, finalizzati a sostenere le transizioni occupazionali, con una azione integrata che punti allo sviluppo delle competenze delle persone giovani e adulte, indirizzandole anche verso i futuri ambiti economici del verde e della digitalizzazione.
  Indispensabile sarà, poi, la complementarietà con le politiche attive finalizzate al mantenimento occupazionale o al reinserimento dei lavoratori tramite una riqualificazione professionale e un accrescimento delle competenze individuali utili a rispondere alle esigenze del mercato del lavoro nell'ottica di attenuare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro.
  Mi preme da ultimo ricordare che, lungo questa direttrice, si colloca anche un altro degli undici progetti presentati, cioè quello che riguarda la completa rivisitazione della disciplina degli ammortizzatori sociali sulla quale, come noto, è già al lavoro un'apposita commissione di esperti.