ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04616

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 397 del 22/09/2020
Firmatari
Primo firmatario: BOLOGNA FABIOLA
Gruppo: MISTO-POPOLO PROTAGONISTA - ALTERNATIVA POPOLARE
Data firma: 22/09/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 22/09/2020
Stato iter:
14/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 14/10/2020
Resoconto ZAMPA SANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 14/10/2020
Resoconto BOLOGNA FABIOLA MISTO-POPOLO PROTAGONISTA-ALTERNATIVA POPOLARE (AP)-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI)
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 22/09/2020

DISCUSSIONE IL 14/10/2020

SVOLTO IL 14/10/2020

CONCLUSO IL 14/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04616
presentato da
BOLOGNA Fabiola
testo di
Martedì 22 settembre 2020, seduta n. 397

   BOLOGNA. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   l'infezione da Hpv (Human Papilloma Virus) è molto diffusa ed è trasmessa prevalentemente per via sessuale;

   il virus ha effetti diversi a seconda del tipo e della famiglia a cui appartiene il ceppo virale con cui si entra in contatto e, sebbene nella maggior parte dei casi l'infezione sia transitoria e priva di sintomi, talvolta può determinare l'insorgenza di forme tumorali;

   secondo un articolo dell'«International journal of cancer» del 2017 l'infezione da Hpv causa il 4,5 per cento di tutti i tumori nelle donne e negli uomini;

   il virus è implicato, oltre che nell'insorgenza del tumore alla cervice uterina (oggi unica forma di neoplasia riconosciuta come totalmente riconducibile a un'infezione), anche nella patogenesi di altri tumori in sede genitale ed extragenitale;

   la strategia internazionale per combatterlo è fondata sui tre pilastri della prevenzione primaria (vaccinazione), della prevenzione secondaria (screening) e della terapia per gestione clinica e cura delle patologie Hpv correlate;

   il Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017-2019 (Pnpv), approvato in Conferenza Stato-regioni il 19 gennaio 2017 (Gazzetta Ufficiale 18 febbraio 2017), è il documento di riferimento in cui si riconosce come priorità di sanità pubblica la riduzione o l'eliminazione del carico delle malattie infettive prevenibili da vaccino attraverso l'individuazione di strategie efficaci e omogenee da implementare sul territorio nazionale;

   il Ministero della salute ha reso noti i dati, al 31 dicembre 2018, di copertura, nazionali e regionali, per la vaccinazione anti-Hpv nella popolazione femminile, per le coorti di nascita 1997-2006, e nella popolazione maschile, limitatamente alle coorti di nascita 1994-2006;

   i dati diffusi dal Ministero, tuttavia dicono che l'Italia è ben lontana dal raggiungere gli obiettivi minimi fissati nel Piano di prevenzione vaccinale 2017-2019, e oggetto di interventi specifici, quali l'offerta gratuita nell'ambito dei Lea: nessuna regione raggiunge infatti il 95 per cento di copertura vaccinale da Hpv in nessuna delle coorti prese in esame e pochissime arrivano al 75 per cento, con un'ampia variabilità sul territorio;

   la pandemia da Covid-19 ha inevitabilmente avuto un forte impatto sulle campagne vaccinali e sui programmi di screening;

   il 7 agosto 2020 l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha adottato la strategia globale per accelerare l'eliminazione del cancro al collo dell'utero come problema di salute pubblica. Questa strategia si basa sugli obiettivi di prevenzione primaria, secondaria e trattamento, accompagnati da un solido sistema di monitoraggio, compresi i registri tumori, per tenere traccia dei progressi ed effettuare interventi specifici. L'Oms ha sottolineato, inoltre, l'impatto positivo, dal punto di vista economico e sociale, che potrebbe avere il raggiungimento dell'obiettivo dell'eliminazione dei tumori Hpv-correlati, nonché l'importanza di assicurare l'accesso a trattamenti salvavita anche durante la pandemia da Covid-19;

   l'Organizzazione europea contro il cancro (Ecco) ha diffuso delle raccomandazioni in cui chiede un impegno ai governi nazionali per eliminare i tumori e le malattie Hpv-correlate attraverso il raggiungimento di quattro obiettivi: vaccinazione universale per adolescenti maschi e femmine; organizzazione di programmi di screening del cancro con il test Hpv; offerta di trattamenti per il cancro in modo coerente ed equo, in linea con le linee guida delle migliori pratiche e con un'assistenza e un supporto che massimizzino la qualità della vita dei pazienti; azioni per migliorare la consapevolezza e l'educazione dei cittadini e degli operatori sanitari sull'Hpv al fine di migliorare la copertura vaccinale e l'adesione agli screening –:

   quali iniziative il Ministro interrogato intenda intraprendere, anche durante questo periodo di pandemia da Covid-19, per raggiungere gli obiettivi esposti in premessa di prevenzione primaria (vaccinazione), prevenzione secondaria (screening) e terapia per la gestione clinica e cura delle patologie Hpv correlate.
(5-04616)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 14 ottobre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-04616

  Come noto, l'infezione causata dall'Human Papilloma Virus (HPV) e responsabile di una serie di patologie dell'apparato genitale, tra cui i condilomi, le lesioni cervicali e le neoplasie anogenitali, in particolare il tumore del collo dell'utero.
  Ad oggi sono stati identificati più di 100 genotipi di HPV che sono in grado di infettare gli esseri umani.
  Quelli più frequentemente implicati nel carcinoma della cervice uterina sono il tipo 16 (60 per cento dei tumori) e il 18 (10 per cento), ai quali viene associato complessivamente il 70 per cento dei tumori della cervice uterina.
  Il Ministero della salute, mediante il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019 ha, fra l'altro, introdotto la vaccinazione gratuita anti-HPV per i maschi undicenni.
  La maggior parte delle regioni prevede, inoltre, la gratuità o il pagamento agevolato della vaccinazione per altre fasce di età, non oggetto di chiamata attiva né di attività di recupero.
  Nel 2018, le coperture vaccinali per la coorte degli undicenni che hanno completato il ciclo vaccinale è risultata pari al 40,34 per cento nelle femmine, e pari al 20,82 per cento nei maschi, con un'ampia variabilità regionale.
  Nel corso dell'emergenza determinata dall'infezione da COVID-19, in effetti, le attività vaccinali sono diminuite in Italia, come rilevato da una specifica indagine promossa dal Ministero della salute, effettuata con lo scopo di indagare:
   la diminuzione delle attività dei centri vaccinali, dovuta a sospensione, o a riduzione del personale per ricollocamento in altri settori sanitari durante l'emergenza, con la conseguente diminuzione delle vaccinazioni;
   la formazione specifica del personale sanitario in merito all'infezione da COVID-19;
   il periodo temporale in cui si è avuto il maggior impatto;
   le fasce di età ed il tipo di vaccinazione più interessati dal fenomeno;
   le modalità organizzative e le attività di contrasto conseguenti alla riduzione delle vaccinazioni adottate;
   l'impatto dell'emergenza da COVID-19 sull'approvvigionamento di vaccini e sull'utilizzo delle dosi disponibili.

  Il Ministero della salute ha raccolto 97 questionari da 16 fra tutte le regioni e Province Autonome interessate dall'indagine, con una percentuale complessiva pari al 76,1 per cento.
  I risultati pervenuti, unitamente alle raccomandazioni operative rivolte al ripristino ed al rafforzamento delle attività di vaccinazione, sono riportati nella Circolare del Ministero della salute n. 0025631 del 30 luglio 2020, «Impatto dell'emergenza COVID-19 sulle attività di vaccinazione – analisi del fenomeno e raccomandazioni operative», che lascio a disposizione dell'On.le interrogante e della Commissione.
  Tali risultati mostrano che la quasi totalità delle Aziende Sanitarie Locali prese in esame, 94 su un totale di 97, per una percentuale del 96,9 per cento, ha affermato di aver assistito ad una diminuzione delle vaccinazioni durante l'emergenza da COVID-19, rispetto al periodo corrispondente dell'anno precedente.
  A livello nazionale, la sospensione delle attività dei centri vaccinali ha riguardato circa un quarto (pari al 28 per cento) degli stessi centri vaccinali.
  La diminuzione delle vaccinazioni è stata accertata principalmente dopo la notifica dei primi casi autoctoni in Italia di virus SARS-CoV-2 e durante la fase di picco dell'epidemia virale.
  Condividendo le preoccupazioni di quanto segnalato con la interrogazione in esame, preciso che per quanto riguarda gli antigeni vaccinali, la vaccinazione anti-HPV risulta quella la cui somministrazione è stata maggiormente ridotta; infatti è stata data priorità ai cicli primari e alle vaccinazioni in urgenza, o per determinate categorie (ad esempio le donne in gravidanza, i viaggiatori internazionali).
  Al fine di superare la criticità riscontrata, tenendo conto dei risultati dell'indagine, il Ministero della salute, in linea con le indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, mediante la citata Circolare n. 0025631/2020, ha formulato una serie di raccomandazioni operative rivolte alle regioni e province Autonome, allo scopo del ripristino e del rafforzamento delle attività di vaccinazione, al più presto e tramite:
   il ripristino dei servizi dedicati;
   il rafforzamento della comunicazione ai cittadini sull'importanza della vaccinazione;
   il recupero delle «lacune immunitarie» che si possono essere create durante l'emergenza dovuta al COVID-19;
   l'espansione dei servizi per le vaccinazioni «di routine» che consentano di raggiungere i soggetti non vaccinati.

  Nello specifico, è stata raccomandata la necessaria attenzione nel recupero delle vaccinazioni anti-HPV (in entrambi i sessi) che, come già riferito, risultano quelle che hanno maggiormente risentito di una riduzione a seguito dell'emergenza da COVID-19, anche attivando collaborazioni con la Scuola, sia con il coinvolgimento del medico competente o del personale del Dipartimento di Sanità Pubblica aziendale.
  Nell'ambito scolastico, si è ritenute opportuno sensibilizzare gli insegnanti sull'importanza della vaccinazione anti-HPV, per rafforzare i messaggi di comunicazione.
  Più in generale è stato raccomandato di avvalersi della collaborazione operativa dei Pediatri di Libera Scelta e dei Medici di Medicina Generale, e di valutare sinergie con i Consultori Familiari, con le Scuole e con Associazioni della società civile.