ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04596

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 396 del 10/09/2020
Firmatari
Primo firmatario: BENAMATI GIANLUCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 10/09/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
NARDI MARTINA PARTITO DEMOCRATICO 10/09/2020
BONOMO FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO 10/09/2020
LACARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 10/09/2020
MANCA GAVINO PARTITO DEMOCRATICO 10/09/2020
SOVERINI SERSE PARTITO DEMOCRATICO 10/09/2020
ZARDINI DIEGO PARTITO DEMOCRATICO 10/09/2020


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 10/09/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 10/09/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04596
presentato da
BENAMATI Gianluca
testo di
Giovedì 10 settembre 2020, seduta n. 396

   BENAMATI, NARDI, BONOMO, LACARRA, GAVINO MANCA, SOVERINI e ZARDINI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   il comparto dell'acciaio è un settore strategico per la manifattura nazionale, e la siderurgia italiana è la seconda siderurgia europea, prima nell'uso del forno elettrico e nel recupero del rottame, con oltre 200.000 dipendenti diretti e indiretti e 40 miliardi di euro di fatturato di cui oltre un terzo diretto alle esportazioni;

   lo sforzo che Governo e Parlamento hanno posto in essere, sia prima dell'epidemia da Covid-19 sia adesso, con l'impegno di forti risorse per assicurare continuità a occupazione e produzione, e con una serie di provvedimenti (disciplina sugli energivori, interconnettori, interrompibilità, ammortizzatori sociali), è risultato determinante ma ancora non risolutivo per il sostegno e rilancio del settore dell'acciaio e per la ripresa della produzione dell'impianto ArcelorMittal di Taranto, il più grande stabilimento siderurgico d'Europa, asset fondamentale per il settore e per le filiere italiane che fanno uso dell'acciaio, come l'industria elettrotecnica e la meccanica di precisione: sin dal commissariamento dello stabilimento ex-Ilva ci si è battuti per far sì che la produzione rimanesse in loco, convinti che si può produrre rispettando l'ambiente e la salute delle persone e garantire all'Italia una produzione siderurgica che non sia solo legata a prodotti di base, ma anche a quelli ad alto valore aggiunto raggiungendo altresì una graduale decarbonizzazione della produzione stessa;

   rimane ancora incerta la disponibilità di risorse che ArcelorMittal intende investire per l'ammodernamento impiantistico e l'ambientalizzazione dello stabilimento; la produzione si trova ai minimi livelli ed alcune organizzazioni sindacali lamentano decisioni unilaterali riguardo alla gestione dell'organizzazione del lavoro, con l'utilizzo degli straordinari in presenza di migliaia di lavoratori in cassa integrazione guadagni e un aumento degli incidenti;

   la situazione dell'indotto è allarmante, visto che risulterebbero, solo per quanto riguarda l'indotto locale, 38 milioni di euro scaduti a luglio e relativi a forniture fatte da 76 imprese iscritte a Confindustria Taranto ad ArcelorMittal, forniture non ancora pagate a cui si devono aggiungere quelle in scadenza: imprese che oltre a subire la crisi scatenata dall'epidemia da Covid-19 con le relative difficoltà di pagamento per dipendenti e fornitori, rischiano di essere costrette a portare i libri in tribunale per la dichiarazione di auto-fallimento se i crediti vantati non fossero onorati con urgenza –:

   quali siano gli intendimenti del Governo, per quanto di competenza, per assicurare il rilancio della produzione dello stabilimento ArcelorMittal di Taranto ed accelerare il pagamento dei crediti vantati dalle imprese dell'indotto.
(5-04596)