ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04591

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 396 del 10/09/2020
Firmatari
Primo firmatario: CENNI SUSANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 10/09/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
INCERTI ANTONELLA PARTITO DEMOCRATICO 10/09/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER IL SUD E LA COESIONE TERRITORIALE
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER IL SUD E LA COESIONE TERRITORIALE delegato in data 10/09/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 10/09/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04591
presentato da
CENNI Susanna
testo di
Giovedì 10 settembre 2020, seduta n. 396

   CENNI e INCERTI. — Al Ministro per il sud e la coesione territoriale, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'interno, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali — Per sapere – premesso che:

   il lavoro irregolare in agricoltura, cui è associato il caporalato, ma che vede anche altre forme di irregolarità contrattuale e retributiva, ha registrato una crescita costante negli ultimi 10 anni. Ancora oggi, infatti, si registrano continue situazioni di irregolarità, nonostante le iniziative che in alcuni contesti le istituzioni hanno svolto per chiudere «ghetti» e campi per lo più controllati dalla criminalità organizzata;

   con la legge 29 ottobre 2016, n. 199, recante «Disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo» sono state introdotte norme per garantire una maggiore efficacia all'azione di prevenzione e contrasto, con significative modifiche al quadro vigente, prevedendo la repressione penale del caporalato e la tutela delle vittime e dei lavoratori agricoli;

   nonostante tale impianto normativo, continuano comunque ad essere riscontrati periodicamente nel nostro Paese episodi di caporalato e di sfruttamento del lavoro nero in agricoltura. Secondo i dati dell'Osservatorio Placido Rizzotto (Opr), sono circa 430.000 i lavoratori agricoli a rischio di caporalato in Italia. Di questi, oltre 132.000 si trovano in condizione di grave vulnerabilità sociale e sofferenza occupazionale, risultando ancora più proni a varie forme di sfruttamento ed irregolarità. Il tasso di irregolarità in agricoltura è, infatti, estremamente alto, raggiungendo picchi del 39 per cento secondo l'Opr;

   un grave caso registrato riguarderebbe un bracciante di nazionalità indiana di 32 anni, in provincia di Latina, di nome Amrinder Singh, che lavorava nelle campagne pontine per AgriLatina, una delle aziende a produzione biodinamica e a chilometro zero più importanti d'Italia. Secondo quando si apprende dai media Amrinder Singh, il 22 agosto 2020, sprovvisto di qualunque dispositivo di sicurezza, sarebbe caduto da una serra (ad una altezza di circa quattro metri), causandosi la rottura di alcuni anelli della colonna vertebrale oltre a varie contusioni. Sempre secondo i media i responsabili dell'azienda, invece di trasportarlo subito in ospedale, lo avrebbero lasciato agonizzante a terra a pochi chilometri dall'incidente. Soltanto l'intervento tempestivo dei connazionali e parenti del giovane avrebbe poi evitato il peggio;

   un altro gravissimo episodio riguarda poi un cittadino indiano Singh Guriant di 26 anni rimasto ucciso il 7 settembre 2020 mentre lavorava in un'azienda di San Felice Circeo. Anche in questo caso, secondo quanto denunciato dalle associazioni sindacali, i soccorsi non sarebbero stati tempestivi e non sarebbero state applicate le norme di sicurezza vigenti. I media riportano infatti che «il suo datore di lavoro non avrebbe chiamato immediatamente il 118, secondo quanto affermato dal sindacato, scegliendo, invece, di trasportarlo in macchina in ospedale, a Terracina, dove sarebbe poi effettivamente deceduto dopo alcune ore, a causa delle gravi lesioni riportate a seguito della caduta»;

   qualora fossero confermati i fatti sopracitati, si tratterebbe di episodi gravissimi che dimostrano come alcune aziende, anche di rilevanza nazionale, non solo sfruttano i lavoratori ma sono pronti anche a sacrificare le loro vite, pur di aumentare i profitti ed evitare ogni conseguenza sul piano legale;

   una interrogazione relativa a gravissimi episodi di caporalato presentata dall'interrogante (interrogazione a risposta orale 3-01602) giace da mesi in Parlamento senza risposta –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative urgenti intenda assumere al fine di rafforzare l'attuale quadro normativo per contrastare il lavoro nero e il caporalato e per salvaguardare la salute e la sicurezza dei braccianti agricoli.
(5-04591)