ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04555

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 391 del 02/09/2020
Firmatari
Primo firmatario: BOLOGNA FABIOLA
Gruppo: MISTO-POPOLO PROTAGONISTA - ALTERNATIVA POPOLARE
Data firma: 02/09/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 02/09/2020
Stato iter:
22/09/2020
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 02/09/2020

RITIRATO IL 22/09/2020

CONCLUSO IL 22/09/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04555
presentato da
BOLOGNA Fabiola
testo di
Mercoledì 2 settembre 2020, seduta n. 391

   BOLOGNA. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   l'emergenza sanitaria ha messo a dura prova la tenuta del servizio sanitario nazionale;

   la sospensione delle attività sanitarie programmate e i ricoveri, eccetto i casi di prestazioni urgenti, per fare posto ai pazienti positivi al Covid-19, hanno fatto allungare esponenzialmente le liste di attesa per tutte quelle prestazioni che erano invece ritenute differibili;

   a questa ingente mole si aggiungono le prestazioni inevitabilmente accumulate durante la pausa estiva e quelle che ordinariamente sono in corso di prenotazione in un contesto che deve tuttora fare i conti con la ripresa della crescita dei contagi;

   il Centro di ricerca in economia e management in sanità (Crems) dell'università Carlo Cattaneo, il 23 giugno 2020, ha stimato per Dataroom sul Corriere della Sera di quanto, in assenza di provvedimenti urgenti e mirati, potrebbero allungarsi le liste di attesa: sono saltati 12,5 milioni di esami diagnostici, 20,4 milioni di analisi del sangue, 13,9 visite specialistiche e oltre un milione di ricoveri; in una proiezione a dicembre 2020 rischiano di saltare complessivamente quasi 51 milioni di prestazioni sanitarie (10 milioni di esami diagnostici, 24 milioni di analisi di laboratorio, 16,9 milioni di visite specialistiche), ossia una su quattro;

   secondo i dati di Altroconsumo, i tempi medi di attesa prima della pandemia erano già più lunghi (circa 60 giorni) di quanto previsto. Ora, secondo i calcoli del Crems, sempre in assenza di provvedimenti mirati, la durata della lista di attesa andrà dai 3 ai 4,1 mesi: di fatto, il tempo necessario per ottenere una prestazione è destinato a raddoppiare;

   il 21 febbraio 2019 è stata siglata l'intesa tra il Governo, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano sul piano nazionale di Governo delle liste di attesa (Pngla) 2019-2021 nato con «l'obiettivo prioritario di avvicinare ulteriormente la sanità pubblica ai cittadini, individuando elementi di tutela e di garanzia volti ad agire come leve per incrementare il grado di efficienza e di appropriatezza di utilizzo delle risorse disponibili»;

   per la piena attuazione del Pngla è istituito, presso la direzione generale programmazione sanitaria, l'Osservatorio nazionale sulle liste di attesa insediatosi il 9 luglio 2019;

   è essenziale fare subito chiarezza sui numeri, attraverso il monitoraggio nazionale del fenomeno delle prestazioni sospese durante il lockdown e degli attuali tempi di attesa, garantendone la massima trasparenza;

   il Ministro interrogato, in un recente intervento, ha dichiarato che si procederà secondo due vettori: il primo «è una ricognizione puntuale, (...) in collaborazione con tutte le Regioni, per capire qual è il fabbisogno esatto di cui stiamo parlando»; il secondo è «la messa in campo, immediatamente, di nuove risorse per un vero e proprio piano straordinario di nuovi investimenti per recuperare queste liste di attesa»;

   sembra che solo alcune regioni abbiano individuato e comunicato un termine entro il quale recuperare le liste di attesa, assumendo scelte diversificate sulle risorse da stanziare per finanziare il potenziamento dei servizi sanitari regionali funzionali al recupero –:

   quali ulteriori iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda intraprendere, alla luce della ricognizione delle regioni, per garantire il diritto dei cittadini al recupero di tempi certi di diagnosi e cura e se non ritenga di dover monitorare e rivalutare strategie, azioni, risorse economiche e tempistiche da applicare al sistema sanitario in maniera uniforme sul territorio nazionale, in accordo con le regioni e le province autonome, al fine di evitare che aumentino le disuguaglianze tra i sistemi sanitari regionali e al fine di affrontare e risolvere in modo sistematico la questione del recupero delle liste d'attesa.
(5-04555)