ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04501

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 386 del 04/08/2020
Firmatari
Primo firmatario: LUPI MAURIZIO
Gruppo: MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO
Data firma: 04/08/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SANGREGORIO EUGENIO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO 04/08/2020


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 04/08/2020
Stato iter:
05/08/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 05/08/2020
Resoconto SANGREGORIO EUGENIO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO
 
RISPOSTA GOVERNO 05/08/2020
Resoconto SERENI MARINA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 05/08/2020
Resoconto LUPI MAURIZIO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 05/08/2020

SVOLTO IL 05/08/2020

CONCLUSO IL 05/08/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04501
presentato da
LUPI Maurizio
testo di
Martedì 4 agosto 2020, seduta n. 386

   LUPI e SANGREGORIO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   vanno considerati i buoni rapporti dell'Italia con l'Argentina e il lavoro del Gruppo Interparlamentare di amicizia Italia-Argentina, in virtù degli storici legami di collaborazione bilaterale tra i due Paesi nei diversi settori, dal dialogo politico, alla cooperazione economica, scientifica e culturale;

   va tenuto presente l'alto valore economico dell'interscambio tra i due Paesi; si segnala che, nel 2019, le esportazioni italiane verso l'Argentina sono state pari a 881,99 milioni di euro, contro i 1.153,65 milioni di euro del 2018, mentre, per quanto riguarda le importazioni italiane, queste hanno raggiunto i 988,89 milioni di euro, contro i 1.019,3 di euro del 2018 (dati Ice su fonte Istat);

   va considerato che l'Argentina si sta preparando ad un peggioramento della crisi che ha travolto la sua economia in questi anni; si stima che, nel 2020, l'Argentina avrà un Pil pro capite simile a quello del 2007 (dopo pronunciati alti e bassi) a causa della crisi economica già esistente e dell'emergenza pandemica da Covid-19. L'ultimo dato ufficiale dell'Istituto nazionale di statistica di Buenos Aires (Indec) è relativo a maggio 2020 e indica in -20,6 per cento la caduta del Pil argentino rispetto allo stesso mese dell'anno precedente;

   il debito pubblico totale dell'Argentina raggiunge i 323 miliardi di dollari e secondo gli ultimi dati del Ministero dell'economia, tale debito rappresenta quasi il 90 per cento del prodotto interno lordo del Paese;

   a fronte di tale instabilità economica, nell'aprile 2020 è stata presentata una prima offerta di ristrutturazione del debito, a cui hanno partecipato rappresentanti del potere esecutivo della Repubblica Argentina, come il presidente, Alberto Fernández, e 18 dei 24 governatori, tra cui alcuni oppositori e legislatori nazionali;

   in particolare, nel mese di giugno 2020 è stata presentata una seconda proposta, in un negoziato che interessa un valore di circa 67 miliardi di dollari, approvata dal Fondo monetario internazionale e dalla Banca mondiale; tuttavia, l'offerta non è stata accettata dai principali gruppi di creditori;

   inoltre va considerato che l'offerta di ristrutturazione della Repubblica Argentina per la trattativa in corso del debito è in scadenza per il mese di agosto 2020 –:

   quali iniziative di competenza intenda adottare il Governo a sostegno della trattativa della Repubblica Argentina per la ristrutturazione del debito economico contratto negli ultimi anni.
(5-04501)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 5 agosto 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-04501

  Il Governo argentino ha da mesi avviato una trattativa per rinegoziare con i creditori i termini del debito contratto con titoli emessi in dollari americani a legislazione straniera (per un ammontare complessivo di circa 65 miliardi di dollari).
  La prima offerta presentata da Buenos Aires nell'aprile 2020 prevedeva una riduzione del valore nominale del debito del 60 per cento (sul mercato le quotazioni del valore dei titoli argentini segnavano una riduzione del valore nominale fino al 75 per cento). La proposta originaria dell'Argentina era quindi quella di ristrutturare il valore del debito a 40 dollari per ogni 100. Proposta successivamente – il 25 maggio – elevata a 45 dollari su 100. Altro nodo fondamentale della trattativa, accanto alla rideterminazione del valore, era poi rappresentato dalla individuazione della durata del «periodo di grazia» previsto per i nuovi titoli, stabilito in tre anni nella iniziale proposta del Governo argentino.
  Poiché su queste basi non era stato possibile addivenire a un accordo, il 6 luglio scorso Buenos Aires ha presentato una nuova proposta. Questa volta elevando il valore del debito a 53,5 (anziché 45) dollari per ogni 100 di valore nominale e riducendo il periodo di grazia a un anno (anziché tre). Nella proposta di luglio è stato anche previsto un «premio» a quanti sottoscrivessero la ristrutturazione, riconoscendo gli interessi maturati fino al 4 settembre 2020.
  Proprio a poche ore dalla scadenza (prevista ieri) dell'ultima offerta presentata dalle autorità argentine, il Ministero dell'Economia di Buenos Aires ha annunciato di aver raggiunto un accordo con i gruppi dei principali creditori privati (inclusi quelli che sinora si erano mostrati più recalcitranti, in primis BlackRock) per la ristrutturazione della tranche di debito da essi detenuta.
  Per raggiungere questa intesa, ha spiegato il Ministro Martin Guzman, oltre ad aver elevato il valore dell'offerta inizialmente proposta ai creditori, sono state anticipate alcune delle scadenze delle quote capitali e degli interessi (9 gennaio e 9 luglio 2021, invece delle precedenti date del 4 marzo e 4 settembre dello stesso anno). È stato anche anticipato l'ammortamento dei titoli 2030 in dollari ed euro (a partire dal luglio 2024).
  Il Governo argentino ha poi prolungato la validità della propria proposta, portando il termine entro il quale i creditori potranno sottoscrivere le nuove condizioni al prossimo 24 agosto. I risultati delle nuove sottoscrizioni potranno essere annunciati in maniera definitiva il 28 agosto, prevedendone l'entrata in vigore il 4 settembre.
  Come dichiarato dal Ministro Guzman, una volta concluso questo accordo con i creditori privati, il Governo argentino potrà riprendere i negoziati con il Fondo Monetario Internazionale per la restante tranche di debito, pari a circa 44 miliardi di dollari.
  Da parte del Governo italiano confermo che, sia direttamente che tramite la nostra Ambasciata a Buenos Aires, abbiamo seguito da vicino la trattativa con i creditori privati, auspicando e sostenendo il raggiungimento di un accordo.
  Quanto al dialogo fra il Governo argentino e il Fondo Monetario Internazionale, come ribadito dallo stesso Presidente Conte già nell'incontro a Roma a gennaio con il Presidente argentino Fernandez e in un successivo colloquio telefonico a maggio, apprezziamo l'impegno argentino profuso nel negoziato avviato per la conclusione di un nuovo programma di assistenza finanziaria.
  Quest'ultimo sarà infatti cruciale per il ripristino della stabilità macroeconomica nel Paese, il rilancio di un percorso di crescita sostenibile e maggiormente inclusiva, e il completamento dell'ingente flusso di rimborsi dovuti dall'Argentina al Fondo, ai sensi del precedente programma Stand-by Agreement approvato nel 2018.
  È un obiettivo che richiederà, da parte argentina, importanti riforme strutturali volte a sostenere la crescita nel medio e lungo periodo, ma siamo convinti che la strada ora intrapresa vada nella giusta direzione e che la conclusione dell'accordo con i creditori privati sia un primo tangibile segnale positivo.