ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04480

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 382 del 29/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 29/07/2020


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 29/07/2020
Stato iter:
04/03/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/03/2021
Resoconto SERENI MARINA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 04/03/2021
Resoconto DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 29/07/2020

DISCUSSIONE IL 04/03/2021

SVOLTO IL 04/03/2021

CONCLUSO IL 04/03/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04480
presentato da
DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea
testo di
Mercoledì 29 luglio 2020, seduta n. 382

   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   nei giorni scorsi la Turchia aveva annunciato la volontà di procedere con delle esplorazioni per la ricerca di idrocarburi nel Mar Egeo, al largo delle isole di Rodi e Kastellorizo;

   l'attività è stata sospesa nella giornata odierna a seguito delle tensioni emerse con la Grecia. Atene aveva annunciato, la scorsa settimana, il dispiegamento delle proprie navi da guerra nel Mediterraneo orientale, dopo che la nave turca, Oruc Reis, si era spinta a 180 chilometri dall'isola di Kastellorizo, circostanza confermata da Ankara;

   è stato proprio il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, a ordinare la sospensione «momentanea» delle trivellazioni, secondo quanto dichiarato dal portavoce dello stesso Erdogan, Ibrahim Kalin, che ha definito la Grecia «un importante vicino»;

   la scorsa settimana il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto che la Turchia fosse sanzionata per le ricerche di idrocarburi nel Mediterraneo orientale e accusato Ankara di non rispettare i diritti di Cipro e della Grecia, violandone la piattaforma continentale;

   lo stesso portavoce di Erdogan ha poi definito «costruttivo» l'intervento della cancelliera tedesca Angela Merkel nella risoluzione di una possibile crisi nel Mediterraneo orientale;

   l'Italia non sembrerebbe aver battuto alcun colpo nel corso di questa crisi. Al di là degli sterili proclami di circostanza, il Governo sembrerebbe aver assunto il ruolo di spettatore passivo nel più ampio scenario della spartizione dei giacimenti di idrocarburi nel Mediterraneo –:

   quali iniziative abbia assunto il Governo nel corso della crisi greco-turca di questi giorni;

   se il Governo intenda sollevare la questione turca nelle competenti sedi europee anche al fine della revoca dello status di Paese candidato all'adesione all'Unione europea.
(5-04480)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 marzo 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-04480

  Il Governo italiano presta la massima attenzione alla situazione del Mediterraneo Orientale, ove le opposte rivendicazioni su una porzione di piattaforma continentale della Turchia, da una parte, e di Grecia e Cipro, dall'altra, generano contrasti per la delimitazione delle rispettive giurisdizioni marittime e per la ricerca di idrocarburi.
  Nei mesi scorsi il Governo si è impegnato in un'intensa attività diplomatica volta a promuovere una «de-escalation», attraverso frequenti incontri bilaterali e contatti telefonici al più alto livello con le parti interessate. Solo negli ultimi due mesi, la tematica è stata affrontata negli incontri del Ministro Di Maio con i Ministri Le Drian (22 febbraio) e Dendias (13 gennaio), nonché nei suoi contatti telefonici con i Ministri Çavuşoğlu (1° marzo) e Maas (19 febbraio). Rimaniamo convinti che occorra promuovere in un dialogo diretto tra e con le parti per favorire un processo virtuoso che affronti alla radice le questioni aperte nella regione. In primis, quello della delimitazione delle rispettive giurisdizioni marittime in conformità al diritto internazionale.
  Il tema dei rapporti con la Turchia è stato, inoltre, oggetto di approfondite discussioni in seno all'Unione Europea ed ha rappresentato una delle priorità della Presidenza tedesca. Il Governo italiano ha pienamente sostenuto lo sforzo di mediazione, teso a favorire l'avvio di un dialogo tra le parti. La validità della linea sostenuta dall'Italia ha trovato conferma, da ultimo, nelle Conclusioni del Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre, che hanno innanzitutto inviato un messaggio di fermezza alla Turchia, con l'approvazione di nuove designazioni nel regime esistente per trivellazioni non autorizzate nel Mediterraneo orientale. Le Conclusioni hanno delineato al contempo la prospettiva di un'agenda positiva, ove Ankara dimostri un atteggiamento maggiormente collaborativo.
  Anche grazie a questo impegno negoziale, italiano ed europeo, la situazione sul terreno appare in evoluzione rispetto all'estate scorsa. Un primo importante passo in avanti è infatti stato compiuto con il riavvio dei colloqui esplorativi tra Grecia e Turchia sulla delimitazione delle giurisdizioni marittime. Un ulteriore, incoraggiante sviluppo è stato la ripresa dei contatti a livello tecnico-militare tra Grecia e Turchia in seno alla NATO.
  Con specifico riferimento ai negoziati di adesione della Turchia all'Unione Europea, vorrei evidenziare che essi versano in una fase di perdurante sospensione, per effetto delle Conclusioni del Consiglio Affari Generali del 2018, adottate all'unanimità dagli Stati Membri, ribadite nel 2019 e tuttora valide. Il testo di quelle Conclusioni, esclude infatti espressamente l'apertura o la conclusione di capitoli negoziali.
  In questa cornice, il sostegno dell'Italia al mantenimento di un dialogo tra Bruxelles e Ankara, sulla base del rispetto di necessarie condizioni da parte turca, è legato al carattere strategico di aree di interesse fondamentale che le stesse Conclusioni hanno identificato – tra le altre – nell'immigrazione, nella lotta al terrorismo e nell'energia.
  In conclusione, il Governo continuerà a monitorare con particolare attenzione l'evoluzione della situazione nel Mediterraneo Orientale e ad assicurare che siano tutelati gli interessi italiani, operando affinché sia scongiurato il rischio di spirali negative. Continueremo a farlo tanto sul piano bilaterale, nei costanti contatti a tutti i livelli politici con i Paesi coinvolti, quanto a livello di Unione Europea, ove il tema delle tensioni in quell'area figura costantemente in agenda.