ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04458

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 381 del 28/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: OCCHIONERO GIUSEPPINA
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 28/07/2020


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE delegato in data 28/07/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 28/07/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04458
presentato da
OCCHIONERO Giuseppina
testo di
Martedì 28 luglio 2020, seduta n. 381

   OCCHIONERO. — Al Ministro dell'istruzione. — Per sapere – premesso che:

   le vicende attraversate dal Polivalente di Barletta negli ultimi mesi hanno del grottesco;

   il 24 giugno 2020 è intervenuta una drammatica urgenza che non può e non deve lasciare indifferente la comunità di Barletta: nel corso di un incontro in Palazzo di Governo, alla presenza del prefetto della provincia Barletta-Andria-Trani (Bat) dottor Maurizio Valiante, e del presidente della provincia Bat Bernardo Lodispoto, del sindaco della città di Barletta Cosimo Cannito, della dirigente dell'ufficio scolastico provinciale, Giuseppina Lotito, dei tecnici della provincia e del rappresentante dei vigili del fuoco, si è appresa la notizia di problemi statico-strutturali a carico dei tre plessi del Polivalente in questione, costruiti appena negli anni '90;

   in due dei tre plessi, destinati alla comunità scolastica dell'Istituto tecnico Cassandro-Fermi-Nervi, ormai da diversi anni sono anche allocate ben 22 classi dell'Iiss Nicola Garrone di Barletta. Complessivamente, circa 2.000 studenti. Alla notizia sconcertante ha fatto immediato e doveroso seguito l'ordinanza di chiusura a tempo indeterminato dei tre plessi, con la prospettiva, inevitabile, di un'interdizione dell'utilizzo dello stesso anche per il prossimo e ormai imminente anno scolastico;

   ci si sarebbe attesa una volta ricevuta la notizia, la rapida individuazione di soluzioni, forse anche provvisorie, da parte dell'ente provincia, cui è attribuita la competenza rispetto all'edilizia degli istituti scolastici di istruzione secondaria superiore. E invece, scongiurato il rischio di crolli e di attuali responsabilità, l'unica prospettiva formulata è stata: doppi turni per le comunità scolastiche coinvolte. In realtà, sarebbe più corretto parlare di tripli turni. Infatti, le recenti disposizioni di sicurezza conseguenti all'emergenza Covid-19, a causa dell'inidoneità degli ambienti scolastici a garantire il distanziamento richiesto in classi che contano anche 25-30 studenti, già avevano fatto presagire una possibile turnazione. Quindi, in mancanza di ambienti e di aule, la prospettiva non è più soltanto dei doppi turni, ma addirittura dei tripli turni se non, molto verosimilmente, quadrupli in orario pomeridiano e serale sino alle ore 22;

   si può provare ad immaginare cosa possa rappresentare per una famiglia gestire un ménage in cui i figli debbano andare a scuola di pomeriggio, alternandosi ai compagni o a immedesimarsi nei genitori di studenti e studentesse con disabilità, anche gravi, chiamati a misurarsi con servizi di trasporto, educatori, scuola pomeridiana, terapie; una scuola che turna è una scuola che non riesce a fornire nemmeno i livelli minimi essenziali di prestazione, è una scuola in affanno, povera, che arranca, finge di offrire opportunità, ma di fatti rischia di restare formalmente inadempiente rispetto all'obbligo costituzionale di istruzione. Occorre chiedersi se è davvero questa la scuola che vogliamo; non è possibile che ancora oggi, quando si assiste alla costruzione in pochi giorni di ospedali dotati di modernissime attrezzature, ci si senta dire che non è possibile trovare e realizzare spazi per consentire di fare scuola accettabilmente;

   l'interrogante si chiede perché gli studenti e le studentesse di Barletta devono sentirsi cittadini e cittadine di serie B o perché i lavoratori e le lavoratrici della scuola, tenuti dell'apertura di spazi mentali per i propri studenti secondo il dettato ministeriale, devono poi essere costretti a lavorare in spazi fisici assolutamente inadeguati anche prima dell'emergenza e come potranno gli studenti e le studentesse del Cassandro-Fermi-Nervi e quelli del Garrone, futuri protagonisti della vita politica e sociale, apprendere la doverosa cura che la politica e gli amministratori locali devono offrire ai propri cives, se essi stessi non ne sono oggi primi destinatari nel rispetto del diritto costituzionale all'istruzione –:

   alla luce di quanto sopra, quali orientamenti intenda assumere il Ministro interrogato per risolvere la situazione del Polivalente di Barletta.
(5-04458)