ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04443

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 378 del 23/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: BUTTI ALESSIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 23/07/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SILVESTRONI MARCO FRATELLI D'ITALIA 23/07/2020
ROTELLI MAURO FRATELLI D'ITALIA 23/07/2020


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 23/07/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 23/07/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04443
presentato da
BUTTI Alessio
testo di
Giovedì 23 luglio 2020, seduta n. 378

   BUTTI, SILVESTRONI e ROTELLI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   nella seduta di giovedì 16 luglio 2020 la Camera dei deputati ha impegnato il Governo ad assumere iniziative in ordine all'implementazione della rete unica di telecomunicazioni;

   nel suo intervento, a nome del Governo, il sottosegretario Manzella ha dichiarato, parlando della rete unica, «è chiaro che una posizione emersa sul punto è assicurare una guida pubblica attraverso i diversi strumenti di partecipazione o regolatori disponibili...»;

   in altri passaggi, riportati nello stenografico dei lavori dell'aula, il sottosegretario Manzella ha confermato la volontà del Governo di procedere sulla strada della rete unica «che metta a fattor comune gli asset di OF, costituito dalla rete in fibra e quelle della rete di proprietà dell'operatore Tim»;

   nelle ultime ore si fanno insistenti le voci per cui sarebbero in atto sollecitazioni da parte di esponenti del Ministero dell'economia e delle finanze su Cassa depositi e prestiti al fine di indurla a stipulare, entro il 4 agosto 2020 giorno in cui, casualmente, sembra essere convocato un importante consiglio di amministrazione di Tim, un accordo con Tim che veda l'implementazione della rete unica di telecomunicazioni, integrando verticalmente le infrastrutture di Of e di Tim apparentemente sotto il controllo di Tim;

   ciò appare all'interrogante grave e molto discutibile se si considera, da un lato, la prevalenza di azionisti stranieri nel capitale di Tim (Vivendi e fondi multinazionali) e, dall'altro, la chiara espressione del Parlamento e del Governo registrata nella citata seduta del 16 luglio 2020 e nell'emendamento approvato a larga maggioranza nel corso della conversione del «decreto fiscale» 2018 (legge di conversione 17 dicembre 2018, n. 136);

   va infine valutata la variabilità al ribasso del titolo di Tim, considerato l'acquisto di azioni Tim da parte di Cassa depositi e prestiti, principale custode del risparmio degli italiani, a euro 0,88 ad aprile 2018, di euro 0,53/0,55 a febbraio e marzo 2019, con un posizionamento ben inferiore a euro 0,40 da settimane e con una tendenza all'ulteriore ribasso, stando a quanto indicato dagli analisti delle principali banche d'affari londinesi –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza di quanto riportato in premessa, se i fatti trovino conferma o se la vicenda possa essere, con certezza, derubricata a «falsa notizia»;

   se i Ministri interrogati intendano confermare l'orientamento espresso il 16 luglio 2020 dal sottosegretario Manzella, favorevole alla rete unica e pubblica;

   se il Governo non ritenga che un eventuale accordo che porti al ripristino di un monopolio della rete di telecomunicazioni in capo a un operatore verticalmente integrato provocherebbe un vasto contenzioso prodotto dalla legittima opposizione degli operatori di telecomunicazioni concorrenti suscettibile di produrre ostacoli e ritardi nella infrastrutturazione del Paese;

   se il Governo non ritenga che l'eventuale ripristino del monopolio dell'operatore storico proprietario della rete in rame porterebbe al prevalere dell'interesse dei suoi azionisti a ritardare la dismissione della rete in rame e quindi a diluire nel tempo gli investimenti nelle infrastrutture di nuova generazione (fibra, 5G, Fwa).
(5-04443)