ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04406

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 376 del 21/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: LABRIOLA VINCENZA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 21/07/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CORTELAZZO PIERGIORGIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/07/2020
CASINO MICHELE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/07/2020
GELMINI MARIASTELLA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/07/2020
MAZZETTI ERICA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/07/2020
RUFFINO DANIELA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/07/2020


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 21/07/2020
Stato iter:
22/07/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 22/07/2020
Resoconto LABRIOLA VINCENZA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 22/07/2020
Resoconto MORASSUT ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 22/07/2020
Resoconto LABRIOLA VINCENZA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 22/07/2020

SVOLTO IL 22/07/2020

CONCLUSO IL 22/07/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04406
presentato da
LABRIOLA Vincenza
testo di
Martedì 21 luglio 2020, seduta n. 376

   LABRIOLA, CORTELAZZO, CASINO, GELMINI, MAZZETTI e RUFFINO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   nel pomeriggio di sabato 4 luglio 2020, in conseguenza del maltempo e del forte vento che hanno interessato anche l'area di Taranto, dai parchi minerali dell'ex Ilva si è riversata soprattutto sul quartiere Tamburi una grande quantità di minerale e carbone: materiale nocivo sollevato dai venti e scaricato sui balconi, nelle case e lungo le strade vicino allo stabilimento gestito da ArcelorMittal dove vivono migliaia di cittadini;

   a ben poco sono servite le coperture realizzate negli ultimi anni. Strutture che hanno certamente limitato la quantità di materiale trasportato dal vento, ma, come è evidente, non sono affatto in grado di tenere bloccati i minerali e le polveri che stanno da troppo tempo avvelenando la salute dei cittadini di Taranto;

   nel 2012 gli esperti della procura certificarono che ogni anno oltre 700 tonnellate di polveri finivano sulla città per l'opera del vento. Anche per questo l'autorizzazione integrata ambientale aveva ordinato la copertura dei parchi;

   nel 2017 ArcelorMittal aveva annunciato la fine dei lavori per la prima delle due strutture. I minerali presenti nei parchi primari avrebbero dovuto essere messi sotto copertura entro la fine del 2019, ed entro maggio 2020 si sarebbe dovuto completare la copertura dei fossili. La realtà è che l'emergenza sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus, ha causato ulteriori ritardi rispetto ai tanti annunci;

   Carla Luccarelli, dell'associazione GiorgioForever, madre del 15enne morto nel 2019 per un sarcoma dei tessuti molli, ha scritto sulla pagina Facebook: il «minerale vola impazzito alla stessa velocità del vento che lo trasporta. Raggiungerà distanze impensabili» e «si poserà sui terreni, sugli alberi e nei polmoni di grandi e piccini. Entrerà nel nostro cibo e poi nel corpo» –:

   quali iniziative immediate di competenza si intendano adottare per evitare nuovi e ulteriori spargimenti di polveri e di minerali che mettono a grave rischio la salute dei tarantini, nonché per dare soluzione ad un inquinamento non più sostenibile che rappresenta una perenne emergenza sanitaria per tutta l'area di Taranto interessata dallo stabilimento siderurgico, e quali siano stati i dati delle centraline dell'Arpa riguardo alla diffusione delle polveri di cui in premessa.
(5-04406)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 luglio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-04406

  Con riferimento alle questioni poste, secondo quanto riferito da ARPA Puglia, durante la giornata del 4 luglio scorso, le concentrazioni di PM10 registrate dalle centraline della qualità dell'aria limitrofe all'area industriale in questione hanno mostrato significativi incrementi, con un picco particolarmente alto, alle ore 16 nella centralina Tamburi-via Orsini, facente parte della rete AMI (l'unica esterna allo stabilimento siderurgico, alla quale sono applicabili i valori limite previsti dal decreto legislativo n. 155 del 2010), alle ore 14 nella centralina Paolo VI e alle ore 16 nella centralina in Via Machiavelli-Tamburi. Le centraline collocate all'interno dello stabilimento AMI hanno mostrato valori ancor maggiori.
  In particolare, per la centralina di Tamburi-via Orsini, si è osservato un superamento del valore limite giornaliero del PM10 previsto dal decreto legislativo n. 155 del 2010, con un valore misurato pari a 81 gg/m3 a fronte del limite di 50 gg/m3; tale soglia può essere superata al massimo per 35 volte in un anno, secondo quanto previsto dalla normativa vigente. Per le altre due centraline del Quartiere Tamburi, invece, meno interessate dal fenomeno, le medie giornaliere di PM10 non hanno superato il limite citato. Alla data del 6 luglio 2020, nel quartiere Tamburi, la centralina di via Machiavelli ha registrato dall'inizio dell'anno n. 6 superamenti di tale limite giornaliero, mentre nel sito di Tamburi-Via Orsini il numero dei superamenti alla stessa data è pari a 10. Per quanto riguarda il giorno seguente, ossia il 5 luglio, in nessuna delle centraline esterne allo stabilimento AMI si sono registrati valori medi giornalieri superiori al limite suddetto.
  Per quanto attiene i limiti degli altri inquinanti monitorati e previsti dal decreto legislativo n. 155 del 2010, Arpa riferisce che non si sono registrati superamenti delle concentrazioni limite. Si fa presente che il rispetto dei limiti di qualità dell'aria previsti dal citato Decreto è riferito esclusivamente alla valutazione di aspetti di carattere ambientale mentre gli elementi di valutazione di carattere sanitario restano di esclusiva competenza delle Aziende Sanitarie Locali.
  L'Arpa ha, infine, segnalato che sono in corso ulteriori accertamenti che potranno consentire di inquadrare meglio il fenomeno ed individuare la causa dell'innalzamento delle concentrazioni di polveri.
  Alla luce di quanto esposto, il Ministero dell'ambiente ha immediatamente provveduto a richiedere ad Arcelor Mittal di fornire, nei tempi tecnici strettamente necessari, e comunque entro 5 giorni, ogni elemento utile a ricostruire la dinamica dell'evento, indicando le azioni intraprese nell'immediato, nonché quelle programmate, sia per limitare le conseguenze ambientali che prevenire il ripetersi di tali eventi. Il Ministero ha, inoltre, chiesto ad ISPRA, in qualità di Autorità di controllo, di fornire riscontro in merito agli eventi emissivi in questione, circa il rispetto delle condizioni dell'Autorizzazione Integrata Ambientale, della regolarità dei controlli a carico del Ge store, con particolare riferimento alla regolarità delle misure di prevenzione dell'inquinamento nonché al rispetto dei valori limite di emissione, anche in relazione agli esiti del sopralluogo effettuato nella stessa giornata da ARPA, indicando se si rendano necessarie azioni ai sensi dell'articolo 29-decies, ovvero ai sensi dell'articolo 29-undecies, del decreto legislativo 152 n. 2006.