ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04403

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 376 del 21/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: QUARTAPELLE PROCOPIO LIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 21/07/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO 21/07/2020
ROMANO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 21/07/2020
LA MARCA FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO 21/07/2020
SCHIRO' ANGELA PARTITO DEMOCRATICO 21/07/2020
BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 21/07/2020


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 21/07/2020
Stato iter:
22/07/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 22/07/2020
Resoconto QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 22/07/2020
Resoconto DEL RE EMANUELA CLAUDIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 22/07/2020
Resoconto QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 22/07/2020

SVOLTO IL 22/07/2020

CONCLUSO IL 22/07/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04403
presentato da
QUARTAPELLE PROCOPIO Lia
testo di
Martedì 21 luglio 2020, seduta n. 376

   QUARTAPELLE PROCOPIO, FASSINO, ANDREA ROMANO, LA MARCA, SCHIRÒ e BOLDRINI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   recentemente è stata presentata in Parlamento in Turchia, una legge di riforma dell'avvocatura che prevede l'istituzione di Ordini professionali alternativi a quelli esistenti, che, se dovesse essere approvata, consentirebbe al Governo turco il controllo anche sulle elezioni degli organi dirigenti dei vari ordini professionali;

   in tutto il Paese, gli avvocati stanno protestando per il timore ohe il presidente Erdoğan voglia ridurre al silenzio la società civile, partendo dall'Ordine degli avvocati, che negli ultimi anni si sono spesi moltissimo per difendere dissidenti, giornalisti, politici d'opposizione e attivisti;

   il 30 giugno 2020, davanti al Tribunale di Çalayan gli avvocati hanno inscenato una protesta, ma la RTÜK, la massima autorità di controllo delle telecomunicazioni turche, ha provveduto ad oscurare per cinque giorni le reti televisive – Tele 1 e Halk Tv – che ne volevano trasmettere le immagini. Il Governo turco controlla già il 90 per cento dei canali di informazione: 53 giornali. 20 riviste, 18 emittenti televisive, 24 stazioni radiofoniche e 6 agenzie di stampa;

   Ebru Timtik e Aytaç Ünsal – due avvocati detenuti in Turchia e collegati al CHD, un'associazione di avvocati che si concentra sul diritto alla vita e ai diritti fondamentali, chiusa nel 2016 con un decreto emesso in stato di emergenza – sono stati condannati a 18 e 10 anni con l'accusa di «appartenenza a un'organizzazione terroristica», e da febbraio, hanno iniziato uno sciopero della fame. Sono stati arrestati per aver difeso due cantanti – purtroppo deceduti in carcere dopo oltre 300 giorni di sciopero della fame – fermati nel 2016 con l'accusa di reati di eversione con le loro canzoni che manifestavano il proprio dissenso rispetto ad Erdogan;

   a sostegno degli avvocati turchi, oltre 300 avvocati in tutto il mondo, hanno firmato una petizione. Anche l'Avvocatura italica si è mobilitata: il Consiglio Nazionale Forense (CNF), il CCBE (ordini forensi europei) e l'Oiad (Osservatorio avvocati in pericolo) hanno chiesto al Governo turco di estendere anche agli avvocati detenuti l'amnistia concessa per la pandemia da COVID-19 e la scarcerazione dei due avvocati in sciopero della fame;

   l'attuale repressione di ogni voce critica e di opposizione, accusate di minare la sicurezza nazionale, operata dal Governo turco desta molte preoccupazioni in tutto il mondo occidentale –:

   quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere il Governo, nei consessi bilaterali con la Turchia e internazionali ed europei, per preservare la fondamentale autonomia degli Ordini forensi turchi e lo Stato di diritto.
(5-04403)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 luglio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-04403

  Ringrazio la Deputata Quartapelle per aver attirato l'attenzione su uno sviluppo delicato e importante: il progetto di legge di riforma dell'avvocatura in Turchia. È questione che stiamo seguendo, con particolare riguardo ai sistemi di elezione delle rappresentanze locali dell'ordine degli avvocati. Soprattutto su questo punto si registrano, infatti, proteste da parte dei legali turchi. Prestiamo uguale attenzione al caso degli avvocati Timtik e Unsal, che ha suscitato la reazione, tra gli altri, del Consiglio Nazionale Forense italiano.
  Queste vicende rientrano nel tema del rispetto della democrazia, dello stato di diritto, dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Tutti argomenti che hanno influenzato negli ultimi anni l'andamento dei rapporti tra Turchia e Unione Europea e che sono stati discussi in occasione dei contatti tra Italia e Turchia ad alto livello, da ultimo nella visita del Ministro Di Maio ad Ankara del 19 giugno.
  L'Italia attribuisce la massima importanza alla tutela e alla promozione della libertà di espressione e alla tutela dei difensori dei diritti umani. Tutti temi fondamentali, tra le priorità italiane per il mandato 2019-2021 al Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite, sostenuti regolarmente in tutti i consessi multilaterali. Basti ricordare la nostra attiva partecipazione, in coordinamento con i partner UE, ai lavori negoziali che hanno portato all'adozione da parte dell'Assemblea Generale ONU della risoluzione sulla protezione dei difensori dei diritti umani a dicembre, co-sponsorizzata dall'Italia. Sosteniamo regolarmente le risoluzioni del Consiglio Diritti Umani sul tema e partecipiamo costantemente agli eventi e alle iniziative internazionali in materia, anche in ambito Consiglio d'Europa.
  Nella Revisione Periodica Universale del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite, l'Italia ha raccomandato alla Turchia di: a) adottare misure adeguate per proteggere la libertà di espressione, di riunione e di associazione e garantire un ambiente sicuro e abilitante per le organizzazioni della società civile, i difensori dei diritti umani e i giornalisti, definendo le limitazioni alle libertà fondamentali nel rispetto degli obblighi internazionali; b) rafforzare l'indipendenza della magistratura; c) garantire che tutte le accuse di detenzione arbitraria, tortura e trattamenti disumani da parte delle forze di sicurezza siano debitamente indagate.
  Il Governo italiano, in vista della posizione che la Turchia assumerà a settembre sulle raccomandazioni ricevute dal Consiglio Diritti Umani, continuerà a seguire con la massima attenzione l'evoluzione della situazione.