ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04387

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 374 del 17/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: COSTANZO JESSICA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 17/07/2020


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 17/07/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 17/07/2020

SOLLECITO IL 10/06/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04387
presentato da
COSTANZO Jessica
testo di
Venerdì 17 luglio 2020, seduta n. 374

   COSTANZO. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   Salvatore Proietto, detenuto nel carcere catanese di Piazza Lanza per una condanna a due anni per il possesso di 72 grammi di marijuana nel maggio 2018, apprende in carcere della morte della madre avvenuta il giorno 4 luglio 2018;

   come riportato dal quotidiano La Sicilia in data 18 luglio 2019, il giudice risponde immediatamente (il giorno stesso) alla richiesta di concessione di un permesso di uscita sia per recarsi a vedere la salma nella casa di riposo, che per il successivo funerale, ma subordina l'uscita dal carcere alla presenza della scorta;

   nonostante i permessi attribuiti, Salvatore Proietto attende invano e in cella l'arrivo della scorta, ma ottiene l'uscita solo il 7 luglio 2018, quando oramai la madre era stata già tumulata, il giorno prima, 6 luglio 2018;

   successivamente trasferito ai domiciliari, Salvatore Proietto sconta il resto della sua pena assieme alla compagna, e nel frattempo vede respinte le richieste di affidamento in prova e di permesso lavorativo, nonostante ci fosse un'azienda ben disposta ad assumerlo;

   il 12 aprile 2019, come riportato da alcuni organi di stampa la compagna di Salvatore Proietto viene trasferita improvvisamente in ospedale, dove è ricoverata d'urgenza;

   nei giorni successivi, la compagna di Salvatore Proietto viene trasferita in terapia intensiva e al presentarsi di una serie di complicazioni, tra cui un'embolia polmonare, Salvatore Proietto presenta attraverso i suoi legali istanza di permesso di necessità, ai sensi dell'articolo 30 della legge n. 35 del 1975, recante norme sull'ordinamento penitenziario al magistrato di sorveglianza;

   visto l'aggravarsi delle condizioni della compagna, Salvatore Proietto presenta diversi solleciti al magistrato di sorveglianza, che tuttavia non risponde;

   la compagna di Proietto, dopo 22 giorni in ospedale, muore senza che Salvatore riesca ad ottenere il permesso di vederla un'ultima volta, né di partecipare al funerale. Il giudice risponderà infatti solo una settimana dopo la sua sepoltura all'istanza di permesso;

   Salvatore Proietto soffriva di depressione e di disturbi d'ansia e dopo i due episodi citati le sue condizioni si sarebbero aggravate, secondo quanto riportato dai due articoli citati;

   attualmente, dopo aver terminato di scontare la sua pena, Salvatore Proietto, a quanto consta all'interrogante, sarebbe sottoposto alla misura della sorveglianza speciale, una misura di prevenzione regolata dal decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159 e successive modifiche, su cui si è più volte discusso in merito alla sua legittimità costituzionale e alla conformità ai principi contenuti nella Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo (Cedu) –:

   se il Ministro interrogato non ritenga opportuno, date le circostanze e gli eventi sopra esposti, adottare iniziative ispettive presso gli uffici giudiziari di cui in premessa, in particolare in relazione ai motivi per cui l'autorizzazione ai permessi di uscita sopra richiamati sia giunta con tale ritardo, cagionando a Salvatore Proietto un duplice danno morale e psicologico che non sarà mai riparabile data l'ineluttabilità degli eventi luttuosi che lo hanno investito.
(5-04387)