ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04337

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 369 del 09/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: BUTTI ALESSIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 09/07/2020


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LE POLITICHE GIOVANILI E LO SPORT
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LE POLITICHE GIOVANILI E LO SPORT delegato in data 09/07/2020
Stato iter:
05/08/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 05/08/2020
Resoconto CASTALDI GIANLUCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 05/08/2020
Resoconto BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 09/07/2020

DISCUSSIONE IL 05/08/2020

SVOLTO IL 05/08/2020

CONCLUSO IL 05/08/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04337
presentato da
BUTTI Alessio
testo di
Giovedì 9 luglio 2020, seduta n. 369

   BUTTI. — Al Ministro per le politiche giovanili e lo sport. — Per sapere – premesso che:

   il Ministro interrogato ha pubblicato un post sul suo profilo facebook il 6 luglio 2020 in cui ha dichiarato che «nel decreto rilancio sono presenti molte misure a favore del mondo sportivo: un investimento mai realizzato prima». A parere dell'interrogante l'investimento si è concretizzato in 4/5 di disposizioni inutili per il rilancio del sistema sportivo, salvo i «soldi a pioggia» ai tanti lavoratori dello sport nella stessa logica del reddito di cittadinanza, del reddito di emergenza, del reddito di inclusione;

   nello stesso post il Ministro ha dichiarato altresì, che «nel corso dei lavori alla Camera si sono trovate risorse aggiuntive che potenziano alcune delle misure introdotte dal Governo». Si tratta, ancora qui, della logica dei «soldi a pioggia», questa volta a favore delle società sportive dilettantistiche e associazioni dilettantistiche per un importo complessivo di 40 milioni di euro che, diviso per il numero delle associazioni e società, porta nelle casse di ciascuno di essi circa 2 mila euro, risorse insufficienti a sanare il settore;

   il Ministro interrogato conclude esprimendo rammarico per il fatto che sia stato «bocciato» l'emendamento sul credito d'imposta (sulle sponsorizzazioni sportive), nonostante l'impegno di alcuni deputati, ritenendo questa – dichiara – una misura importante, perché non tutte le discipline sportive possono godere dei proventi dei diritti tv; tuttavia, si chiede perché non l'abbia difesa, anche nei confronti del suo collega, il Ministro Gualtieri;

   la norma era stata richiesta da quelle imprese sportive che danno lustro alle nostre comunità e ai nostri territori, con grandi sforzi e sacrifici economici. Si tratta del basket, del volley del rugby, di vertice, ma anche di quelli di più basso profilo, che quotidianamente si sforzano di tenere aperte strutture, società e squadre, per continuare a garantire, da una parte, lavoro ai lavoratori sportivi, che non vivono di bonus o di Cassa integrazione guadagni, e per dare speranza a tutte quelle famiglie che vedono nel mondo dello sport una speranza di rilancio e di opportunità;

   tutti i vertici di quel mondo sportivo hanno espresso delusione e sconcerto ribadendo la necessità di quella disposizione per tutte quelle società le cui risorse dipendono, in gran parte dal sostegno assicurato attraverso le sponsorizzazioni da proprietari e partner commerciali. Un sostegno che la crisi post Covid-19 mette a serissimo rischio. Sono già decine i club che hanno dovuto rinunciare ai loro percorso sportivo, che hanno ridotto i propri budget e tagliato gli investimenti per i settori giovanili. Sarebbe stato fondamentale poter contare sull'agevolazione fiscale in queste settimane per evitare danni gravi e irreversibili;

   sempre nel post pubblicato dal Ministro, egli conferma di rimanere «dell'idea che si tratti di uno strumento utile» e che si adopererà «per trovare una soluzione al più presto». Se è così, non si capisce perché non si sia adoperato da subito per tutelare effettivamente gli interessi dello sport in generale e, nel caso specifico, le imprese sportive. Ma l'ultima apertura via social, dopo una sconfitta su tutti i fronti, potrebbe diventare una ulteriore illusione, visto che, se, come si sostiene da più parti, si sta parlando di un plafond di soli 20 milioni di euro, si tratta di un ulteriore provvedimento inutile, che non serve al rilancio del sistema dello sport in Italia, che costituisce il quarto comparto industriale del Paese –:

   quale sia la soluzione che intenda adottare nell'immediato per aiutare lo sport italiano e se non ritenga opportuno adottare iniziative per investire attraverso un contributo, sotto forma di credito d'imposta, ai lavoratori autonomi e agli enti non commerciali che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie, incluse le sponsorizzazioni, attraverso società sportive professionistiche e società ed associazioni sportive dilettantistiche.
(5-04337)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 5 agosto 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-04337