ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04325

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 368 del 08/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: MOSCHIONI DANIELE
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 08/07/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MURELLI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER 08/07/2020
DURIGON CLAUDIO LEGA - SALVINI PREMIER 08/07/2020
CAPARVI VIRGINIO LEGA - SALVINI PREMIER 08/07/2020
CAFFARATTO GUALTIERO LEGA - SALVINI PREMIER 08/07/2020
LEGNAIOLI DONATELLA LEGA - SALVINI PREMIER 08/07/2020
LORENZONI EVA LEGA - SALVINI PREMIER 08/07/2020
MINARDO ANTONINO LEGA - SALVINI PREMIER 08/07/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 08/07/2020
Stato iter:
09/07/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 09/07/2020
Resoconto LEGNAIOLI DONATELLA LEGA - SALVINI PREMIER
 
RISPOSTA GOVERNO 09/07/2020
Resoconto PUGLISI FRANCESCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 09/07/2020
Resoconto LEGNAIOLI DONATELLA LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 09/07/2020

SVOLTO IL 09/07/2020

CONCLUSO IL 09/07/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04325
presentato da
MOSCHIONI Daniele
testo di
Mercoledì 8 luglio 2020, seduta n. 368

   MOSCHIONI, MURELLI, DURIGON, CAPARVI, CAFFARATTO, LEGNAIOLI, EVA LORENZONI e MINARDO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   con l'interrogazione a risposta immediata in Commissione n. 5-03824 gli interroganti, richiamando l'attenzione del Governo sulle criticità in merito agli ammortizzatori sociali con causale Covid-19, promessi dal Governo e non pervenuti ai beneficiari, ponevano l'accento sulla polemica scoppiata in merito all'applicazione dell'articolo 19, comma 6, del decreto-legge «Cura Italia», ed alla richiesta di Fsba (fondo di solidarietà bilaterale per l'artigianato) di preventiva iscrizione e regolarizzazione posizione contributiva ai fini dell'accesso alla prestazione Covid-19;

   ciò, infatti, significa per migliaia di artigiani pagare l'equivalente di 36 mesi di iscrizione, per una cifra che si aggira intorno ai 5 mila euro, al fine di poter beneficiare dell'ammortizzatore sociale con causale Covid-19;

   gli interroganti, già nella predetta occasione, evidenziavano la necessità di buon senso e cioè di considerare i Fondi di cui all'articolo 27 del decreto legislativo n. 148 del 2015 un canale già esistente per l'erogazione della prestazione e non già di ritenere la norma di cui al decreto «Cura Italia» una strada per aumentare, in maniera subdola e coercitiva, il numero degli iscritti al Fondo;

   in sede di risposta, il Governo precisava che: «il fondo medesimo ha adottato una delibera in data 8 aprile in forza della quale i datori di lavoro artigiani regolari alla data del 23 febbraio 2020 possono pagare il contributo con riferimento al triennio precedente dal 1° gennaio 2021 fino al 31 dicembre 2023. La medesima delibera prevede anche che i datori di lavoro artigiani (...) inizieranno a versare quanto dovuto dal 1° gennaio 2021 fino al 31 dicembre 2023»;

   di fatto il Governo in quella sede ha assunto consapevolezza che, nei riguardi degli artigiani, da un lato «dà» – avendo stanziato 80 milioni di euro con relativo trasferimento ai rispettivi Fondi, – e dall'altro «toglie», ben conscio che molti artigiani si ritroveranno a dover sostenere un impegno finanziario ben oltre le proprie possibilità qualora volessero accedere alle prestazioni previste per sostegno alla chiusura attività causa pandemia, oltre ad aver introdotto una norma che lede il requisito della volontarietà dell'iscrizione al Fsba –:

   se e quali iniziative di competenza intenda urgentemente adottare con riguardo a quanto esposto in premessa.
(5-04325)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 9 luglio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-04325

  Con il presente atto parlamentare, gli Onorevoli interroganti, pongono l'attenzione sugli ammortizzatori sociali stanziati in favore degli artigiani con causale Covid-19, in merito all'applicazione dell'articolo 19, comma 6, del Cura Italia ed alla richiesta del Fondo di solidarietà bilaterale per l'artigianato di preventiva iscrizione e regolarizzazione della posizione contributiva ai fini dell'accesso alla prestazione Covid-19.
  Al riguardo, si dà atto in questa sede che il Fondo di solidarietà bilaterale per l'artigianato ha adottato una delibera in data 8 aprile scorso in forza della quale i datori di lavoro artigiani regolari alla data del 23 febbraio 2020 possono pagare il contributo con riferimento al triennio precedente dal 1o gennaio 2021 fino al 31 dicembre 2023. La medesima delibera prevede anche che i datori di lavoro artigiani, vincolati alla contrattazione collettiva all'artigianato che non abbiano regolarizzato la propria posizione rispetto alla bilateralità dell'artigianato, con riferimento al triennio precedente, inizieranno a versare quanto dovuto dal 1o gennaio 2021 fino al 31 dicembre 2023.
  È noto, altresì, che il Fondo di solidarietà bilaterale degli artigiani, quale ente senza scopo di lucro, si propone la finalità di erogare prestazioni con l'obiettivo precipuo di assicurare ai lavoratori non coperti dalla normativa in materia di integrazione salariale una tutela in costanza di rapporto di lavoro, nei casi di riduzione o sospensione dell'attività lavorativa, erogando prestazioni di sostegno al reddito in conformità all'Accordo interconfederale del 10 dicembre 2015 e alla legislazione vigente. Va dato atto che il legislatore ha inteso favorire l'iniziativa privata, nella loro dimensione collettiva, per lo svolgimento di attività di interesse generale anche sulla base della considerazione che gli organismi paritetici sono capaci di interpretare le esigenze del mercato del lavoro in stretto contatto con gli interessi da soddisfare.
  Tuttavia, il Fondo in questione di cui all'articolo 27 del decreto legislativo n. 148 del 2015 è stato integrato in un sistema complessivo di protezione sociale volto comunque ad una tendenziale universalizzazione delle prestazioni, per cui il legislatore con il Decreto Cura Italia nell'approntare tutele fondamentali per affrontare la crisi pandemica, ha ritenuto di dover utilizzare anche i fondi conosciuti come «fondi alternativi».
  Risulta evidente che nell'affrontare l'emergenza da Covid-19 è emerso che il sistema degli ammortizzatori sociali è un sistema altamente complesso e farraginoso che necessita di una revisione. Infatti, il Ministero che rappresento ha tra gli obiettivi quello di mettere in campo una riforma degli ammortizzatori sociali, che siano maggiormente orientati verso le politiche attive.