ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04299

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 366 del 06/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 06/07/2020


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 06/07/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 06/07/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04299
presentato da
DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea
testo di
Lunedì 6 luglio 2020, seduta n. 366

   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   nel corso della trasmissione «In Onda», il Sottosegretario per gli affari esteri e la cooperazione internazionale Manlio Di Stefano ha qualificato come «nazisti» alcuni partiti politici presenti nel Parlamento europeo;

   il Sottosegretario, richiamato più volte a chiarire quello che poteva sembrare un qui pro quo, ha invece convintamente perorato la propria posizione politica asserendo convintamente l'adesione all'ideologia nazista del francese Rassemblement National di Marine Le Pen e dell'ungherese Fidesz di Victor Orban;

   a nulla sono valse le puntualizzazioni dei conduttori che facevano notare al Sottosegretario che il Fidesz appartiene alla famiglia politica del PPE;

   secondo il Sottosegretario Di Stefano, il Rassemblement National e Fidesz si ispirano a principi non democratici;

   la situazione potrebbe creare un grave imbarazzo per il Governo italiano, in quanto offensiva dei principi democratici che regnano nell'Unione europea e nei singoli Stati membri;

   i rispettivi Governi di Francia e Ungheria, quest'ultimo guidato saldamente proprio dal Fidesz, potrebbero inviare lettere di lamentela per le parole del Sottosegretario Di Stefano, che rappresenta a pieno titolo il Governo italiano. Forse sulle ali dell'entusiasmo, il Sottosegretario ha dichiarato anche che saprebbe come rispondere alle eventuali lamentele di Francia e Ungheria;

   gioverebbe ricordare al Sottosegretario che la procedura avviata ai sensi dell'articolo 7 del Trattato sull'Unione europea nei confronti dell'Ungheria ancora non è giunta a conclusione e che riguarda l'indipendenza della magistratura, un tema al centro delle polemiche politiche italiane, sia per le recenti rivelazioni sulla sentenza Berlusconi che per lo scandalo delle nomine pilotate del Csm che coinvolge eminenti personalità politiche di uno dei partiti attualmente al Governo in Italia;

   gioverebbe ricordare altresì al Sottosegretario che, ad avviso dell'interrogante, anche il suo partito politico di riferimento non è esente dagli imbarazzi generati da questioni relative all'affidamento e al mancato affidamento di incarichi fiduciari al Ministero della giustizia a membri provenienti dalle fila della magistratura. Secondo la logica del Sottosegretario, anche il suo partito di riferimento dovrebbe essere etichettato con la stessa aggettivazione ideologica usata per il partito di Orban;

   di contro, il Sottosegretario e il suo partito politico di riferimento non sembra abbiano mai lesinato apprezzamenti e collaborazioni con fulgidi esempi di democrazia, rispetto dei diritti umani e libertà civili come le dittature comuniste di Cina e Venezuela;

   per il Sottosegretario Di Stefano la democrazia venezuelana è un esempio da seguire e da difendere al punto che l'Italia, assieme a Cipro, resta l'unica nazione europea a non aver riconosciuto la legittimità costituzionale della presidenza ad interim di Guaidò. Come se non bastasse, nel maggio del 2019 il Sottosegretario denunciava il «golpe» di Guaidò e la linea politica del Governo italiano ha impedito il riconoscimento unanime del presidente ad interim da parte dell'Unione europea, il cui unico mandato sarebbe quello di salvaguardare le opposizioni e portare il Paese a nuove elezioni;

   il Sottosegretario ha detto più volte che l'Italia è vicina alla Cina e che vuole avere rapporti più stretti con la Cina. Mentre il mondo si indigna per la deriva liberticida della Cina comunista su Hong Kong, Manlio Di Stefano trova addirittura comprensibili le aspirazioni cinesi, individuando l'origine del problema in molti anni prima. Probabilmente il Sottosegretario si riferiva alla perdurante presenza in un piccolo lembo di terra cinese delle libertà costituzionali tipiche della tradizione giuridica occidentale, lasciate in eredità dalla Gran Bretagna e che i comunisti cinesi stanno cercando di eradicare con la violenza;

   anche su Hong Kong la linea politica del Governo è inesistente e comunque non in linea con quella dei principali partner internazionali dell'Italia –:

   se il Governo condivida le affermazioni del Sottosegretario Di Stefano sull'ideologia nazista di alcuni partiti e cosa intenda fare in politica estera in merito ai rapporti con Francia e Ungheria.
(5-04299)