Legislatura: 18Seduta di annuncio: 362 del 25/06/2020
Primo firmatario: SERRACCHIANI DEBORA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 25/06/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma GIACOMELLI ANTONELLO PARTITO DEMOCRATICO 25/06/2020 CANTONE CARLA PARTITO DEMOCRATICO 25/06/2020 GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 25/06/2020 LEPRI STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 25/06/2020 MURA ROMINA PARTITO DEMOCRATICO 25/06/2020 VISCOMI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 25/06/2020
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 25/06/2020
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 25/06/2020
SERRACCHIANI, GIACOMELLI, CARLA CANTONE, GRIBAUDO, LEPRI, MURA e VISCOMI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali — Per sapere – premesso che:
come riportato da diversi organi di informazione, il marchio della moda «Roberto Cavalli» ha deciso la chiusura dello storico stabilimento di Sesto Fiorentino, per trasferire le attività, a partire dal mese di settembre 2020, a Milano;
tale decisione ha costretto i 170 dipendenti, per il 65 per cento costituito da donne – per lo più mamme – a dover prendere la grave decisione di accettare il trasferimento nel capoluogo lombardo, con tutte le incognite e i costi che una scelta del genere può comportare, o di dover sottoscrivere la lettera di licenziamento. Solo 54 lavoratori e lavoratrici hanno accettato il trasferimento, mentre per la gran parte delle maestranze si apre la difficile pagina della disoccupazione, nella fase di forte recessione che investe tutto il Paese;
come denunciato dalle sigle sindacali Femca Cisl e Filctem Cgil di Firenze, con la scomparsa della storica sede fiorentina «si perde un enorme patrimonio professionale e umano, oltre a una risorsa per il territorio»;
il marchio «Roberto Cavalli» è detenuto dal fondo di sviluppo immobiliare Pramac Properties del Dubai, di proprietà del magnate Hussain Sajwani;
lo stesso profilo immobiliare della proprietà potrebbe non essere estraneo alla decisione che sta mettendo in estrema difficoltà i 170 dipendenti della «Roberto Cavalli», tenuto conto che gli impianti che si intendano abbandonare, consistenti in un impianto di produzione e due palazzine dove si gestiscono il design, l'organizzazione e la commercializzazione, incidono su una superficie di 25 mila metri quadrati di proprietà;
non sono bastati l'impegno e le iniziative messe in campo dalla amministrazione del comune di Sesto Fiorentino e della regione Toscana per far recedere la proprietà dalla decisione della delocalizzazione;
a parere degli interroganti, tali iniziative, di fatto, aggirano la disciplina prevista dal decreto «Cura Italia» e prorogata dal successivo decreto-legge «Rilancio», in materia di blocco dei licenziamenti collettivi per cinque mesi dall'inizio dell'emergenza epidemiologica;
è necessario un intervento normativo finalizzato a scongiurare tali iniziative elusive delle richiamate disposizioni in materia di licenziamenti collettivi, estendendone l'efficacia anche alle operazioni di delocalizzazione –:
quali urgenti iniziative intenda assumere al fine di tutelare la condizione dei lavoratori della «Roberto Cavalli» e la continuità lavorativa delle imprese dell'indotto del territorio fiorentino, nonché per rivedere l'attuale disciplina in materia di blocco dei licenziamenti, integrandone l'efficacia anche alle ipotesi di delocalizzazione sul territorio nazionale.
(5-04254)