ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04209

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 360 del 23/06/2020
Firmatari
Primo firmatario: FERRO WANDA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 23/06/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALANTINO DAVIDE FRATELLI D'ITALIA 23/06/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 23/06/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 23/06/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04209
presentato da
FERRO Wanda
testo di
Martedì 23 giugno 2020, seduta n. 360

   FERRO e GALANTINO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   l'11 giugno 2020 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali inerente all'aggiornamento dei coefficienti di trasformazione della pensione, che conferma l'andamento negativo per l'importo degli assegni iniziato più di dieci anni fa;

   in particolare, sono stati pubblicati i coefficienti utilizzati per trasformare in importo della pensione il montante contributivo maturato dai lavoratori che verranno collocati in quiescenza dal 1° gennaio 2021;

   i coefficienti di trasformazione sono quei valori utilizzati nel calcolo contributivo della pensione, ovvero per quella quota di contributi maturata dopo il 1° gennaio 1996 (o il 1° gennaio 2012 per coloro che entro il 31 dicembre 1995 hanno maturato 18 anni di contribuzione), grazie ai quali il montante contributivo accumulato dal lavoratore si traduce in pensione;

   nella Gazzetta n. 147 del 2020 è stata pubblicata la quinta revisione dei coefficienti di trasformazione da quando questo strumento è stato introdotto nel 2009 e, da allora, ogni modifica è stata in negativo, con un taglio sull'assegno annuo di pensione del 12 per cento;

   l'unica soluzione per non essere danneggiati da questo sistema è quella di restare più anni al lavoro: il coefficiente di trasformazione massimo si applica infatti per coloro che restano al lavoro fino ai 71 anni;

   se a tale trend negativo, che non accenna a fermarsi, si aggiunge l'emergenza da Covid-19 e la crisi economica correlata, che potrebbe abbassare ulteriormente gli importi delle pensioni, la situazione rischia di assumere i connotati di una crisi sociale;

   secondo le stime riguardanti l'impatto che la crisi economica avrà sul coefficiente di rivalutazione del montante contributivo, infatti, per coloro che andranno in pensione tra il 2023 e il 2030 ci sarà una riduzione lorda dell'assegno futuro che potrebbe superare il 4 per cento e tale percentuale, qualora la situazione economica non dovesse migliorare, è destinata persino ad aumentare con la conseguenza che i contributi maturati dal lavoratore non verranno rivalutati per diversi anni: in base a quanto stabilito dalla riforma del 2015, infatti, è vero che la rivalutazione del montante contributivo dei futuri pensionati non può comunque scendere sotto all'1 per cento (anche in caso di variazione negativa del prodotto interno lordo), ma allo stesso tempo il provvedimento prevede anche che le differenze debbano essere recuperate negli anni successivi –:

   se e quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare per invertire l'andamento negativo inerente all'importo degli assegni di pensione.
(5-04209)