ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04150

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 354 del 10/06/2020
Firmatari
Primo firmatario: LUPI MAURIZIO
Gruppo: MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO
Data firma: 10/06/2020


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 10/06/2020
Stato iter:
11/06/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 11/06/2020
Resoconto LUPI MAURIZIO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO
 
RISPOSTA GOVERNO 11/06/2020
Resoconto DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 11/06/2020
Resoconto LUPI MAURIZIO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 11/06/2020

SVOLTO IL 11/06/2020

CONCLUSO IL 11/06/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04150
presentato da
LUPI Maurizio
testo di
Mercoledì 10 giugno 2020, seduta n. 354

   LUPI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   dal 1997 Hong Kong è una regione amministrativa speciale cinese, fa parte della Cina ma possiede un sistema amministrativo diverso, uno statuto particolare d'autonomia negoziato tra la Cina popolare ed il Regno Unito;

   non sono ancora cessate le ingerenze di Pechino nelle vicende politiche della regione amministrativa speciale e le operazioni repressive sono proseguite con fermi ed arresti di numerosi attivisti democratici;

   il 24 maggio 2020 contro la nuova legge sulla sicurezza voluta da Pechino si schiera un'altra prima grande manifestazione e la polizia spara gas lacrimogeni contro chi si è riunito per protestare arrestando circa 200 persone;

   il leader democratico Joshua Wong ha chiesto che l'Unione europea imponga sanzioni alla Cina ed inserisca clausole legate al rispetto dei diritti umani a Hong Kong nei trattati commerciali che sta concludendo con la Cina;

   inoltre, con riferimento al nostro Paese, Wong ha sottolineato come non sia «sicuro che la Cina rispetti i suoi impegni e le promesse fatte nell'ambito degli accordi commerciali»;

   il 27 maggio 2020 Mike Pompeo ha certificato di fronte al Congresso americano che l'alto grado di autonomia di Hong Kong non esiste più, dichiarazione che apre la strada a sanzioni nei confronti della Cina;

   l'Assemblea nazionale del Popolo cinese ha approvato una risoluzione che dà mandato alla stessa Assemblea, attraverso il suo comitato permanente, di redigere il testo sulla legge della sicurezza;

   il Regno Unito, gli Usa, l'Australia e il Canada hanno firmato un comunicato di condanna congiunto che denuncia la violazione dei diritti internazionali da parte di Pechino;

   il 29 maggio 2020 l'Alto Rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell'Unione europea ha comunicato che «l'UE esprime grave preoccupazione per le misure adottate dalla Cina il 28 maggio, che non sono conformi ai suoi impegni internazionali e alla Legge fondamentale di Hong Kong. Ciò rischia di minare seriamente il principio “One Country Two Systems” e l'alto grado di autonomia della Regione amministrativa speciale di Hong Kong» –:

   quali iniziative il Governo intenda mettere in atto, nelle sedi internazionali e dell'Unione europea, per fare rispettare l'autonomia della Regione amministrativa speciale di Hong Kong, in riferimento alla dichiarazione congiunta sino-britannica del 1984, e per una riconsiderazione complessiva delle relazioni con la Cina popolare, in vista dell'adozione di possibili sanzioni.
(5-04150)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 11 giugno 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-04150

  L'Italia, insieme ai Partner UE, ha prontamente e inequivocabilmente reagito subito dopo l'approvazione da parte cinese della risoluzione che autorizza l'Assemblea Nazionale del Popolo a procedere nell'elaborazione della legge sulla sicurezza ad Hong Kong. Come ha già ricordato il Ministro Di Maio, siamo tra i pochi Paesi dell'Unione Europea ad essere intervenuti direttamente sul tema. Il Ministro ha espresso preoccupazione al Consiglio degli Affari Esteri, e ha contribuito alla dichiarazione comune UE dello scorso 29 maggio. Alla fine di quel Consiglio l'Alto Rappresentante Borrell ha definito la decisione cinese non conforme agli impegni internazionali e alla Legge Fondamentale (la «costituzione» di Hong Kong) e tale da minare il principio «Un Paese, due sistemi» e l'alto grado di autonomia di Hong Kong che esso garantisce.
  Precedentemente l'AR Borrell aveva già rilasciato una prima dichiarazione, il 22 maggio, in seguito all'annuncio da parte cinese di voler dare avvio alla discussione della legge in parola. In essa si esprimeva l'auspicio che l'adozione della legislazione sulla sicurezza ad Hong Kong avvenisse nel pieno rispetto dell'Art. 23 della Legge Fondamentale, con un dibattito democratico e inclusivo che preveda la consultazione di tutte le parti ed il rispetto dei diritti e delle libertà assicurate ad Hong Kong, nel quadro dell'autonomia della Regione Amministrativa Speciale.
  Il tema delle libertà e diritti di Hong Kong è stato nuovamente sollevato dall'AR Borrell nella sua interlocuzione con il Ministro degli Affari Esteri Wang Yi in occasione del Dialogo Strategico UE-Cina tenutosi in videoconferenza lo scorso 9 giugno. La preoccupazione per gli sviluppi ad Hong Kong verrà inoltre ribadita dall'Unione Europea in occasione del Vertice bilaterale ordinario previsto nella seconda metà di giugno.
  Fin dal riaccendersi delle tensioni ad Hong Kong nella primavera dell'anno scorso, l'Italia ha ripetutamente invitato alla moderazione e all'instaurazione di un processo di dialogo inclusivo e credibile che tuteli e mantenga le libertà fondamentali e l'elevato grado di autonomia della Regione Amministrativa Speciale. Lo abbiamo fatto sia a livello bilaterale con le autorità di Hong Kong sia nell'ambito del coordinamento UE, che in altri formati quali il G7.
  In tutte le dichiarazioni, alla cui formulazione abbiamo attivamente partecipato, è sempre stato riaffermato l'auspicio che i diritti e le libertà fondamentali, incluso il diritto di assemblea e di manifestazione pacifica, nonché la piena indipendenza del sistema giudiziario, siano preservati.
  Continueremo ad esprimerci a tutela del principio «Un Paese, due sistemi», nella consapevolezza che esso sia rilevante per non solo per la stabilità e prosperità di Hong Kong e della sua popolazione, ma anche per la situazione dei cittadini europei e stranieri in generale, per l'attrattività della Regione quale hub finanziario e per preservare un ordine internazionale basato su regole.
  Eventuali ulteriori iniziative, come ben noto, non potranno che collocarsi nel quadro di regimi normativi e regolamentari condivisi in ambito UE, cui l'Italia aderisce e cui fa necessariamente riferimento non solo sotto il profilo tecnico-normativo, ma anche dell'efficacia derivante dalla dimensione europea.