ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04149

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 354 del 10/06/2020
Firmatari
Primo firmatario: QUARTAPELLE PROCOPIO LIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 10/06/2020


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 10/06/2020
Stato iter:
11/06/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 11/06/2020
Resoconto QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 11/06/2020
Resoconto DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 11/06/2020
Resoconto QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 11/06/2020

SVOLTO IL 11/06/2020

CONCLUSO IL 11/06/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04149
presentato da
QUARTAPELLE PROCOPIO Lia
testo di
Mercoledì 10 giugno 2020, seduta n. 354

   QUARTAPELLE PROCOPIO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   è in corso un appello per sostenere il rilascio dello storico russo Jurij Dmitriev, specialista della storia del gulag;

   il 13 dicembre 2016 Jurij Dmitriev è stato arrestato e accusato di produzione di materiale pedopornografico. Dmitriev è stato assolto con formula piena dalle accuse di pedofilia il 5 aprile 2018, dopo le numerose testimonianze a suo favore, sia dei testimoni chiamati dalla difesa, sia degli esperti chiamati a intervenire, che hanno stabilito, senza ombra di dubbio, l'innocenza dello storico riguardo all'accusa di aver prodotto materiale pornografico, l'assenza di tendenze pedofile in Dmitriev e la sua totale integrità mentale. Nel giugno 2018 la Corte Suprema della Carelia ha annullato il verdetto e ordinato un secondo processo. Dmitriev è stato nuovamente arrestato ed è attualmente in carcere in attesa di giudizio. Rischia una condanna fino a 15 anni in una colonia penale;

   a partire dagli anni Ottanta, Dmitriev ha lavorato sulla storia del Gulag e non si è solo limitato alla ricerca storica, ma anche a ricerche archeologiche sul campo per trovare i luoghi di sepoltura di molte vittime dei gulag e ha così scoperto, ad esempio, un luogo nascosto nel fitto delle foreste della Carelia, dove circa settemila vittime del Grande Terrore staliniano sono state fucilate e seppellite tra il 1937 e il 1938. Dmitriev è diventato una delle figure più importanti nel lavoro di preservazione della memoria delle vittime dei gulag, soprattutto in occasione delle giornate della memoria organizzate ogni anno a Sandormoch (il 5 agosto) e Krasnyj Bor (il 30 ottobre);

   il Gulag e la figura di Stalin sono oggi al centro di una «guerra di memoria» in Russia, in cui il passato torna ad agitare il presente. Anche l'identità delle vittime di Sandormoch viene oggi messa in discussione. L'arresto di Dmitriev e il processo a suo carico sono diventati un caso pubblico in Russia, scatenando l'indignazione di molti cittadini, che hanno avviato una campagna in suo favore –:

   se il Governo intenda esprimere il proprio sostegno all'iniziativa e perorare, nei rapporti bilaterali con la Russia e nei consessi multilaterali, il rilascio di Dmitriev e la possibilità di proseguire il suo fondamentale lavoro di ricerca e l'impegno sociale sulla storia e sulla memoria delle vittime del gulag.
(5-04149)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 11 giugno 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-04149

  L'Italia attribuisce la massima importanza al tema della protezione e della promozione della libertà di opinione ed espressione, sostenendo numerose iniziative internazionali. Siamo impegnati in tutti i fori multilaterali competenti nella tutela dei difensori dei diritti umani. Tema, questo, che rientra anche tra le priorità del nostro attuale mandato in Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite.
  Queste materie sono anche in cima all'agenda dell'Unione europea: la promozione e la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali sono inserite tra gli obiettivi principali nelle Conclusioni del Consiglio sulle priorità dell'UE sui diritti umani per il 2020.
  Inoltre queste Conclusioni invocano espressamente l'impegno dell'Unione e di tutti gli Stati membri a richiamare la Federazione Russa ad assicurare il funzionamento delle istituzioni democratiche, l'indipendenza della magistratura e il rispetto della libertà di espressione e opinione.
  Venendo al caso specifico dello storico Jurij Dmitriev: posso assicurarvi che continuiamo a seguirlo con grandissima attenzione. Esso è stato menzionato in una recente dichiarazione UE, pronunciata in occasione della 43a sessione del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite (marzo 2020). In questa dichiarazione l'UE, anche a nome degli Stati membri, ha chiesto alla Russia di rispettare le libertà di espressione, associazione, assemblea, dei media, di religione o credo, nonché i diritti delle persone appartenenti a minoranze e delle persone in situazioni di vulnerabilità. Ha poi esplicitamente esortato le autorità russe a rilasciare, tra gli altri, proprio Jurij Dmitriev, e gli esponenti di altre organizzazioni e difensori dei diritti umani, e a rispettare, proteggere e fermare la persecuzione nei confronti dell'associazione Memorial.
  Ancor più recentemente, l'Unione europea, sempre a nome di tutti gli Stati membri, ha dedicato interventi mirati sul caso di Dmitriev: nell'ambito del Consiglio Permanente dell'OSCE il 21 maggio e del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa il 27 maggio.
  In queste occasioni, l'Unione ha espresso profonda preoccupazione per la prolungata detenzione preventiva, in attesa di un nuovo processo, in base ad accuse considerate pretestuose e legate al suo lavoro di storico e difensore dei diritti umani. Ha inoltre nuovamente richiesto la liberazione di Jurij Dmitriev anche in connessione con i rischi legati alla pandemia, dato il suo precario stato di salute e la sua età.
  Da ultimo, l'Italia ha sostenuto l'invio di una lettera del Capo della Delegazione UE a Mosca al Procuratore Generale federale per ribadire le richieste già espresse dall'Alto Rappresentante Borrell per il rilascio di Dmitriev, nelle more dello svolgimento del processo, proprio in considerazione dell'emergenza sanitaria da COVID-19.
  Il Procuratore Generale russo – nel ribadire la fondatezza, secondo la magistratura della Federazione, delle motivazioni alla base dell'arresto preventivo – ha risposto di aver preso in considerazione la richiesta europea e ha rassicurato sulle condizioni di salute di Dmitriev, oltre che sulle misure prese in carcere per la prevenzione del contagio.
  Unitamente ai nostri partner europei, il Governo italiano continua a monitorare da vicino e attentamente lo sviluppo del procedimento a carico di Dmitriev. A quanto risulta al momento, le udienze processuali dovrebbero riprendere il 15 o 16 giugno prossimi, dopo la sospensione imposta nei mesi scorsi dalla pandemia.