ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04124

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 353 del 09/06/2020
Firmatari
Primo firmatario: D'ALESSANDRO CAMILLO
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 09/06/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 09/06/2020
Stato iter:
10/06/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 10/06/2020
Resoconto D'ALESSANDRO CAMILLO ITALIA VIVA
 
RISPOSTA GOVERNO 10/06/2020
Resoconto DI PIAZZA STANISLAO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 10/06/2020
Resoconto D'ALESSANDRO CAMILLO ITALIA VIVA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 10/06/2020

SVOLTO IL 10/06/2020

CONCLUSO IL 10/06/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04124
presentato da
D'ALESSANDRO Camillo
testo di
Martedì 9 giugno 2020, seduta n. 353

   D'ALESSANDRO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   in una recente intervista il presidente dell'Inps professor Pasquale Tridico ha accusato gli imprenditori di «pigrizia ed opportunismo» allorché approfitterebbero della cassa integrazione per non riaprire anche quando potrebbero riaprire;

   le affermazioni, ad avviso dell'interrogante, fuori luogo per un rappresentante delle istituzioni non corrispondono al pensiero ed alla azione della maggioranza che sostiene il Governo nazionale;

   il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, a partire dal Ministro interrogato, non ha condannato le parole del legale rappresentante dell'Inps, istituto soggetto a vigilanza e controllo da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali –:

   quali idonee iniziative intenda adottare nei confronti del presidente dell'Inps in difesa del mondo produttivo italiano.
(5-04124)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 10 giugno 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-04124

  Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante, pone l'attenzione su quanto affermato dal Presidente INPS in una recente intervista nella quale il Professor Tridico avrebbe definito gli imprenditori italiani pigri ed opportunisti e chiede di conoscere quali iniziative intende adottare il Ministro del lavoro in difesa del mondo produttivo italiano.
  In via preliminare, corre l'obbligo di evidenziare che il Presidente Tridico, sebbene abbia adoperato termini forti non intendeva puntare il dito nei confronti della generalità degli imprenditori definendoli pigri ed opportunisti, né intendeva addebitare alla generalità dei medesimi la volontà di approfittare della Cassa Integrazione per non riaprire anche quando avrebbero potuto riavviare le loro attività. Il Presidente intendeva, in realtà, fare riferimento ad alcuni casi particolari, peraltro assolutamente disallineati con la generalità degli imprenditori. L'utilizzo di termini e la rappresentazione di fatti in un discorso generico non può fornire occasione per attribuire posizioni che in realtà costituivano mero esempio di un panorama complesso e articolato da contestualizzare in una situazione altrettanto disomogenea.
  L'INPS ed il suo Presidente nella gestione del momento di crisi e degli istituti di sostegno al reddito ed alle imprese hanno potuto infatti toccare con mano come anche nei momenti di crisi generalizzata purtroppo vi sia chi tende ad insinuarsi nelle maglie del sistema per trarne benefici non dovuti. Non può sottacersi, infatti, che le affermazioni di Tridico trovano fondamento nella verifica derivante dalla osservazione di alcuni fenomeni emersi dai controlli effettuati in questi mesi. L'INPS ha riscontrato non pochi problemi di irregolarità sulla fruizione della cassa integrazione. Le anomalie emerse riguardano ad esempio il cosiddetto «lavoro fittizio»: sono state iscritte all'INPS aziende inesistenti in settori incompatibili con il lockdown e sono state presentate migliaia di comunicazioni di assunzioni retroattive per far risultare in servizio al 17 marzo 2020 parenti, affini o comunque soggetti che non lavoravano in quell'azienda. Per comprendere a pieno la portata del fenomeno è opportuno in questa sede riportare anche i dati che sono emersi per ogni singola Regione: in Abruzzo le aziende bloccate risultano 45, in Calabria 95, in Campania 158, nella città di Milano 144, nella città di Napoli 348, nella città di Roma 263, in Emilia Romagna 196, in Friuli Venezia Giulia 20, nel Lazio 264, in Liguria 15, in Lombardia 163, nelle Marche 13, in Molise 3, in Piemonte 19, in Puglia 133, in Sardegna 46, in Sicilia 333, in Toscana 127, in Trentino Alto-Adige 66, in Umbria 82, in Valle d'Aosta 1, in Veneto 15, per un totale complessivo di 2.549 aziende. Questo è il totale delle aziende che risultano «bloccate» nel sistema Frozen perché a forte rischio frode CIG. Se si riflette su tali dati ben si comprende come la apparente durezza e declamata inesistente diffamatorietà delle affermazioni di Tridico trova fondamento nella verifica di situazioni che, seppur residuali, se non scoperte avrebbero privato imprenditori realmente in difficoltà dei sostegni richiesti a favore di quanti invece con comportamenti poco limpidi hanno cercato di beneficiare di sostegni non dovuti.
  Il controllo dell'INPS è stato per questo capillare: si pensi che il numero totale di 2.549 aziende verificate, suddiviso tra tutte le Regioni e le città metropolitane effettuato in soli due mesi risulta di proporzioni ingentissime rispetto all'ordinario controllo effettuato da INPS in un solo anno che è pari per il 2019 a circa 2.300. Proprio dall'imponenza dei controlli sono emerse assunzione ad hoc di familiari; «trasformazione di contratti atipici in contratti di lavoro subordinato»; «assunzioni a ridosso del 17 marzo 2020»; «costituzione/riattivazione di aziende con dipendenti a ridosso del 17 marzo 2020»; «effettuazione di chiamate “ora per allora” di lavoratori intermittenti»; «comunicazioni di assunzione UNILAV effettuate “ora per allora”».
  Le discrasie ed i tentativi di un utilizzo distorto delle misure messe in campo dallo Stato, rese chiare dai numeri che ho appena letto, danno la corretta interpretazione alla reazione apparentemente forte del Presidente dell'INPS che lungi dal costituire attacco generalizzato alla categoria degli imprenditori, è frutto della preoccupazione e del conseguente monito a che la fase attuativa conseguente agli aiuti ed agli incentivi economici stanziati dal Governo, non venga svilita da singoli ed isolati comportamenti.
  È mia premura ribadire che la questione è all'attenzione del Ministro che anche nelle scorse ore ha reso dichiarazioni in questo senso agli organi di stampa a dimostrazione che la vigilanza sull'Inps e su tutti gli Enti che ricadono nella sfera di competenza del Ministero del lavoro è sempre oggetto di forte attenzione.