ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03969

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 339 del 13/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: IEZZI IGOR GIANCARLO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 13/05/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BORDONALI SIMONA LEGA - SALVINI PREMIER 13/05/2020
DE ANGELIS SARA LEGA - SALVINI PREMIER 13/05/2020
INVERNIZZI CRISTIAN LEGA - SALVINI PREMIER 13/05/2020
MATURI FILIPPO LEGA - SALVINI PREMIER 13/05/2020
MOLTENI NICOLA LEGA - SALVINI PREMIER 13/05/2020
STEFANI ALBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 13/05/2020
TONELLI GIANNI LEGA - SALVINI PREMIER 13/05/2020
VINCI GIANLUCA LEGA - SALVINI PREMIER 13/05/2020


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 13/05/2020
Stato iter:
14/05/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 14/05/2020
Resoconto IEZZI IGOR GIANCARLO LEGA - SALVINI PREMIER
 
RISPOSTA GOVERNO 14/05/2020
Resoconto SIBILIA CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 14/05/2020
Resoconto IEZZI IGOR GIANCARLO LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 14/05/2020

SVOLTO IL 14/05/2020

CONCLUSO IL 14/05/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03969
presentato da
IEZZI Igor Giancarlo
testo di
Mercoledì 13 maggio 2020, seduta n. 339

   IEZZI, BORDONALI, DE ANGELIS, INVERNIZZI, MATURI, MOLTENI, STEFANI, TONELLI e VINCI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   negli scorsi giorni un numero sempre maggiore di commercianti e imprenditori sono scesi in strada per denunciare la gravissima crisi economica che sta investendo il nostro Paese a causa del prolungato perdurare del lockdown imposto per l'emergenza sanitaria;

   in diverse città italiane sono state molte le proteste per chiedere la riapertura delle attività pur nel rispetto delle regole per il contenimento del Covid-19 e per denunciare la totale assenza di adeguati e concreti incentivi economici da parte del Governo per il sostegno e il rilancio dell'economia;

   dopo più di due mesi di inattività, in mancanza di chiare indicazioni, concrete prospettive e soprattutto di effettive condizioni per poter riaprire, commercianti e imprenditori si sono visti, dunque, costretti a manifestare in diverse piazze italiane pur di riuscire a far sentire le loro legittime istanze;

   secondo quanto riportato dalla stampa, molti dei manifestanti sarebbero stati addirittura sanzionati dalle Forze di polizia con multe da 400 euro, nonostante abbiano esternato le loro richieste pacificamente e nel rispetto delle misure a tutela della salute pubblica;

   nonostante l'emergenza sanitaria e pur nel bilanciamento dei diritti fondamentali, deve essere comunque tutelato l'esercizio della libertà di manifestare liberamente il proprio pensiero, garantita dall'articolo 21 della Costituzione e ritenuta uno dei fondamenti del nostro ordinamento, e tanto più in questo periodo, in cui, per effetto della crisi epidemiologica, molte altre libertà e diritti fondamentali sono stati già compressi;

   tale libertà va a maggior ragione assicurata quando venga esercitata, come nei casi sopra richiamati, in funzione di altri diritti, parimenti garantiti dalla Costituzione, quale quello al lavoro all'articolo 4 che affida alla Repubblica il compito di promuovere le condizioni che rendano effettivo tale diritto;

   pertanto, le sanzioni agli esercenti costretti a denunciare la gravissima crisi economica e i milioni di posti di lavoro a rischio, risultano ingiuste e lesive delle libertà costituzionali;

   andrebbe invece espressa piena solidarietà ai manifestanti ed anche agli agenti della polizia di Stato obbligati dal Governo a dover procedere con quelle che appaiono agli interroganti assurde sanzioni nei confronti di onesti cittadini e lavoratori in piena crisi economica –:

   se e quali iniziative si intendano avviare al fine di disporre l'annullamento delle sanzioni di cui in premessa e per assicurare comunque l'esercizio della libertà di manifestare il proprio pensiero garantita dall'articolo 21 della Costituzione, pur nel rispetto delle regole per il contenimento del Covid-19.
(5-03969)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 14 maggio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-03969

  Signor Presidente, Onorevoli Deputati,

  con l'interrogazione all'ordine del giorno gli Onorevoli interroganti, pongono all'attenzione del Governo il tema delle manifestazioni di protesta partecipate da imprenditori e commercianti che si sono svolte nei giorni scorsi in molte città italiane, chiedendo di conoscere quali iniziative si intendano intraprendere per disporre l'annullamento delle sanzioni irrogate a carico di alcuni dei partecipanti.
  Chiedono, inoltre, quali siano le misure adottate dal Governo per garantire, anche durante il periodo dell'emergenza coronavirus, l'esercizio della libertà di manifestare il proprio pensiero garantita dall'articolo 21 della Carta Costituzionale.
  Dalle segnalazioni pervenute al Ministero dell'interno, da parte delle Autorità provinciali di pubblica sicurezza, si evince che dal 1o all'11 maggio scorso si sono svolte, in ambito nazionale, complessivamente 65 iniziative di piazza promosse da appartenenti ai settori del commercio e dell'imprenditoria colpiti dalla crisi connessa all'emergenza epidemiologica in atto, in segno di protesta contro i provvedimenti governativi di sospensione delle attività lavorative.
  Delle 65 manifestazioni di dissenso, 19 si sono registrate nella giornata di lunedì 4 maggio scorso, in occasione della ripresa delle attività produttive stabilita con decreto del Presidente del Consiglio del 26 aprile 2020.
  Dall'analisi dei dati in possesso emerge che le manifestazioni in argomento si sono svolte in 43 province prevalentemente sotto forma di sit-in o flash-mob estemporaneo.
  Con particolare riferimento a quanto avvenuto a Roma, si segnala che nella sola giornata del 4 maggio si sono tenute 2 manifestazioni, nel corso delle quali 14 persone sono state sanzionate amministrativamente e deferite all'Autorità Giudiziaria, ai sensi dell'articolo 18 del T.U.L.P.S., per manifestazione non autorizzata.
  Analoga iniziativa di protesta si è svolta il successivo 6 maggio anche a Milano, ove 15 persone sono state sanzionate amministrativamente per violazione del divieto di assembramento.
  Da una ricognizione effettuata in altre dieci province, sulla base dei dati forniti dalle Questure competenti, è emerso che le manifestazioni di protesta degli esercenti si sono svolte nel pieno rispetto della normativa vigente e che, pertanto, non sono state contestate violazioni da parte delle Forze di polizia.
  Ciò premesso, va rilevato che nelle occasioni in cui sono intervenute, nello svolgimento dei propri compiti istituzionali di controllo, le Forze di polizia si sono sempre limitate ad applicare la normativa vigente volta a garantire il rispetto delle misure di contenimento del Covid-19 a tutela della salute dell'intera collettività e dunque per il loro operato non può ravvisarsi alcuna ingiusta compressione del diritto costituzionale alla libera manifestazione del pensiero.