ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03964

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 339 del 13/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: GRIBAUDO CHIARA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 13/05/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 13/05/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 13/05/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03964
presentato da
GRIBAUDO Chiara
testo di
Mercoledì 13 maggio 2020, seduta n. 339

   GRIBAUDO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   in data 28 febbraio 1998 l'ente Poste Italiane è stato trasformato in società per azioni, con quote per circa il 30 per cento appartenenti al Ministero dell'economia e delle finanze e per il 35 per cento a Cassa depositi e prestiti;

   Poste Italiane possiede una vasta rete di presidio territoriale composta da circa 13.000 uffici postali e 16 centri di meccanizzazione nei quali lavorano nel complesso circa 130.000 dipendenti;

   l'accordo sindacale raggiunto nel giugno 2018 prevede, a fronte di circa 15.000 pensionamenti nel triennio 2019-2021, la stabilizzazione di circa 6.000 unità di personale precario;

   circa 450 lavoratori afferenti all'Agenzia Adecco, oggi impiegati presso Poste italiane come autisti, dopo la promessa di stabilizzazione si sono visti recapitare una mail dall'agenzia di somministrazione nelle scorse settimane, con la quale veniva comunicata la proroga della lettera di incarico presso l'utilizzatore Poste Italiane fino al 30 giugno 2020 o fino al 30 settembre 2020. Si apprende da fonti sindacali che, alla richiesta di chiarimenti presentata alla Adecco, è stato riferito che coloro che sono prossimi a maturare i 24 mesi di attività lavorativa non possono aspettarsi ulteriori rinnovi; questi verrebbero, cioè, a perdere il loro lavoro presso Poste Italiane nel corso della peggiore crisi economica dalla seconda guerra mondiale;

   Poste Italiane ha centrato tutti gli obiettivi finanziari delineati per il 2018: i ricavi di gruppo si attestano a 10,864 miliardi di euro, in aumento del 2,2 per cento rispetto al 2017; il risultato operativo è in rialzo del 33,5 per cento a 1,499 miliardi di euro; l'utile netto pari ha raggiunto quota 1,399 miliardi di euro nel 2018 (+709 milioni rispetto al 2017), grazie all'incremento dei ricavi e del risultato operativo;

   il settore della logistica – pur colpito anch'esso dalla crisi legata alla pandemia da COVID-19 – appare fondamentale per l'economia italiana nella fase 2 e nello sviluppo futuro, viste le potenzialità legate alle consegne a domicilio e alla diminuzione del commercio al dettaglio;

   l'azienda appare dunque sana e in grado di stabilizzare figure impiegate in attività di responsabilità, come la consegna di pacchi e di pacchi speciali, che per la tutela della sicurezza dei lavoratori e di terzi dovrebbero ricevere la giusta qualifica, le giuste tutele e la giusta retribuzione per il lavoro svolto;

   a parere dell'interrogante, l'utilizzo continuo di centinaia di lavoratori in somministrazione per svolgere attività ordinarie rappresenta una distorsione della flessibilità consentita dal lavoro interinale, e un'azienda a maggioranza di capitale pubblico non dovrebbe partecipare a questa forma di precariato che mette in dubbio la stabilità economica di centinaia di famiglie –:

   se non ritenga necessario adottare iniziative, per quanto di competenza, per garantire la stabilizzazione ai lavoratori in somministrazione che lavorano o hanno lavorato presso Poste Italiane e per limitare le situazioni di precariato diffuso presenti nelle società con partecipazioni del Ministero dell'economia e delle finanze.
(5-03964)