ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03947

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 338 del 12/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: PRISCO EMANUELE
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 12/05/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12/05/2020
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12/05/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE delegato in data 14/05/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 12/05/2020

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 14/05/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03947
presentato da
PRISCO Emanuele
testo di
Martedì 12 maggio 2020, seduta n. 338

   PRISCO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   la Fase 2 dell'emergenza sanitaria da COVID-19 ha visto esplodere un vero e proprio conflitto Stato-regioni sulla tempistica delle riaperture delle attività produttive, con l'adozione, da parte di alcune regioni, di ordinanze in conflitto con le disposizioni statali;

   con nota prot. 643 dell'8 maggio 2020, il Ministro Boccia, pur nel riconoscimento della competenza concorrente in materia di tutela della salute attribuita dalla Costituzione alle regioni e alle province autonome, ha chiesto al presidente della Conferenza delle regioni che le ordinanze emanate, oltre ad essere coerenti con i provvedimenti statali, «prevedano il rispetto dei protocolli per la sicurezza, dei lavoratori che saranno individuati con apposite linee guida definite dal Comitato Tecnico Scientifico e dall'INAIL per ciascun comparto di attività»;

   con la medesima nota il Ministro chiede, al presidente della Conferenza, di avere assicurazioni che «nessuna apertura verrà disposta in assenza della individuazione dei predetti protocolli»;

   le richieste del Ministro, ad avviso dell'interrogante, certificano, di fatto, quanto segue:

    che tutte le attività produttive ad oggi riaperte hanno operato e stanno operando in assenza di specifici protocolli per la sicurezza dei lavoratori che Comitato tecnico-scientifico e Inail dovrebbero individuare con apposite linee guida e che ad oggi non esistono;

    che tra le attività aperte (negozi per bambini, profumerie e altro) e quelle di prossima riapertura (negozi in genere per esempio) non vi sono effettive differenze organizzative delle misure di sicurezza;

    che in assenza di specifici protocolli per la sicurezza, la ripresa delle attività produttive determinerà una prevedibile risalita dei contagi;

    che Comitato tecnico-scientifico (composto da un grande numero di esperti), Inail e tecnici dei Ministeri risultano evidentemente gravemente omissivi rispetto alla elaborazione dei suddetti protocolli, considerando che le date di presunta «riapertura » erano note da tempo. Diversamente si dovrebbe sostenere che troppi centri decisionali sovrapponibili tra loro determinano decisioni poco certe e coerenti tra loro –:

   se i titolari delle attività produttive che hanno già riaperto e di quelle che riapriranno nei prossimi giorni, siano consapevoli della suddetta circostanza e quindi del fatto che i loro lavoratori stiano operando in assenza di specifici protocolli di sicurezza;

   se non intenda fornire urgenti chiarimenti in merito alla tempistica di adozione dei suddetti protocolli;

   in capo a chi ricadano le responsabilità omissive relative alla mancata adozione dei protocolli medesimi.
(5-03947)