Legislatura: 18Seduta di annuncio: 338 del 12/05/2020
Primo firmatario: PRISCO EMANUELE
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 12/05/2020
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Ministero destinatario:
- PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
- MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE
- MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega Delegato a rispondere Data delega PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12/05/2020 PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12/05/2020 Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE delegato in data 14/05/2020
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 12/05/2020
MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 14/05/2020
PRISCO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
la Fase 2 dell'emergenza sanitaria da COVID-19 ha visto esplodere un vero e proprio conflitto Stato-regioni sulla tempistica delle riaperture delle attività produttive, con l'adozione, da parte di alcune regioni, di ordinanze in conflitto con le disposizioni statali;
con nota prot. 643 dell'8 maggio 2020, il Ministro Boccia, pur nel riconoscimento della competenza concorrente in materia di tutela della salute attribuita dalla Costituzione alle regioni e alle province autonome, ha chiesto al presidente della Conferenza delle regioni che le ordinanze emanate, oltre ad essere coerenti con i provvedimenti statali, «prevedano il rispetto dei protocolli per la sicurezza, dei lavoratori che saranno individuati con apposite linee guida definite dal Comitato Tecnico Scientifico e dall'INAIL per ciascun comparto di attività»;
con la medesima nota il Ministro chiede, al presidente della Conferenza, di avere assicurazioni che «nessuna apertura verrà disposta in assenza della individuazione dei predetti protocolli»;
le richieste del Ministro, ad avviso dell'interrogante, certificano, di fatto, quanto segue:
che tutte le attività produttive ad oggi riaperte hanno operato e stanno operando in assenza di specifici protocolli per la sicurezza dei lavoratori che Comitato tecnico-scientifico e Inail dovrebbero individuare con apposite linee guida e che ad oggi non esistono;
che tra le attività aperte (negozi per bambini, profumerie e altro) e quelle di prossima riapertura (negozi in genere per esempio) non vi sono effettive differenze organizzative delle misure di sicurezza;
che in assenza di specifici protocolli per la sicurezza, la ripresa delle attività produttive determinerà una prevedibile risalita dei contagi;
che Comitato tecnico-scientifico (composto da un grande numero di esperti), Inail e tecnici dei Ministeri risultano evidentemente gravemente omissivi rispetto alla elaborazione dei suddetti protocolli, considerando che le date di presunta «riapertura » erano note da tempo. Diversamente si dovrebbe sostenere che troppi centri decisionali sovrapponibili tra loro determinano decisioni poco certe e coerenti tra loro –:
se i titolari delle attività produttive che hanno già riaperto e di quelle che riapriranno nei prossimi giorni, siano consapevoli della suddetta circostanza e quindi del fatto che i loro lavoratori stiano operando in assenza di specifici protocolli di sicurezza;
se non intenda fornire urgenti chiarimenti in merito alla tempistica di adozione dei suddetti protocolli;
in capo a chi ricadano le responsabilità omissive relative alla mancata adozione dei protocolli medesimi.
(5-03947)