ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03946

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 337 del 11/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: BRAGA CHIARA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 11/05/2020


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 11/05/2020
Stato iter:
30/09/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 30/09/2020
Resoconto MORASSUT ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 30/09/2020
Resoconto BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 11/05/2020

DISCUSSIONE IL 30/09/2020

SVOLTO IL 30/09/2020

CONCLUSO IL 30/09/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03946
presentato da
BRAGA Chiara
testo di
Lunedì 11 maggio 2020, seduta n. 337

   BRAGA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   si evince da numerosi articoli usciti su La Tribuna di Treviso, l'ultimo del 3 maggio 2020 a firma di Matteo Marcon, che l'amministrazione comunale di Casale sul Sile, in provincia di Treviso, avrebbe dato il via libera ad un progetto di nuovo insediamento industriale-logistico per la realizzazione del cosiddetto «Parco tematico»: un'area pari a 500.000 metri quadrati compresa tra le zone industriali di Casale sul Sile e di Quarto d'Altino. In particolare, sarebbe prevista la costruzione di un maxi polo per la logistica realizzato da Vailog, gestito dalla multinazionale di commercio elettronico statunitense Amazon, o da altri soggetti;

   il 30 aprile 2020, in piena crisi sanitaria da COVID-19, il comune di Casale sul Sile ha adottato il piano urbanistico attuativo (Pua) per il progetto del citato Parco tematico e – secondo quanto si apprende – con il parere contrario del responsabile dell'area tecnica del comune a causa di elementi di criticità dello stesso intervento urbanistico (irregolarità e carenze progettuali, oltre alla mancanza dei pareri tecnici autorizzativi da parte degli enti preposti), quando lo stesso decreto Cura Italia dava all'amministrazione comunale guidata dal sindaco Stefano Giuliato la possibilità di attendere anche oltre i termini perentori di approvazione;

   il progetto del nuovo Parco tematico potrebbe altresì essere anche in contrasto con la legge regionale 14 del 2017 per il contenimento del consumo di suolo. In effetti, la superficie consumabile a Casale sul Sile sino al 2050 è stata fissata per la citata legge dalla regione Veneto a 87 mila metri quadrati e questo intervento la supera di sei volte;

   l'area individuata è peraltro poco distante dal fiume Sile e risultata a «pericolosità idraulica elevata», conformemente a quanto descritto a pagine 30 e 31 del piano di compatibilità idraulica per il bacino «Fiume Sile» adottato il 24 novembre 2009 proprio dal comune di Casale sul Sile;

   secondo l'ultimo rapporto dell'Ispra il Veneto, con un incremento di suolo di 923 ettari è la regione italiana in cui si è consumato più suolo, seguita dalla Lombardia con 633 ettari. Oltre a registrare oltre 11.000 capannoni vuoti, nel 2018 il suolo consumato in Veneto è pari a 227.368 ettari, il 12,40 per cento totale, contro una media nazionale del 7,64 per cento. Peggiore la situazione della provincia di Treviso che con il 17,11 per cento del territorio utilizzato (42.392 ettari) è seconda in Veneto solo a quella di Padova;

   nella Marca trevigiana sono stati utilizzati 7,5 metri quadrati di territorio per ogni ettaro contro una media regionale di 5,0 e una nazionale di 1,60;

   si viene a conoscenza sempre dai media locali che sia inoltre in previsione un nuovo polo logistico per Poste Italiane s.p.a. nella parte settentrionale della provincia di Treviso, ennesima area interessata da aree industriali vuote o abbandonate e già ad alto consumo di suolo, peraltro a ridosso della nuova Superstrada pedemontana veneta –:

   se il Ministro interrogato non intenda chiarire, per quanto di competenza, se il citato progetto del Parco tecnologico di Casale sul Sile sia compatibile con le norme nazionali per la tutela dal dissesto idrogeologico e di sicurezza idraulica delle cose e delle persone; se non si intenda chiarire, per quanto di competenza e per il tramite del Sistema nazionale della protezione dell'ambiente, che effetto ha avuto la legge n. 14 del 2017 della regione Veneto sul bilancio di contenimento del consumo di suolo nazionale, stante il fatto che l'Ispra registra il triste primato del Veneto come regione a più alto consumo di suolo d'Italia, nonché i piani di sviluppo di Poste Italiane nella citata provincia.
(5-03946)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 30 settembre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-03946

  Con riferimento alle questioni afferenti la compatibilità idrogeologica di interventi urbanistici, la pianificazione di bacino per l'assetto idrogeologico vigente, attraverso le norme tecniche di attuazione, regola l'uso del territorio nelle aree a pericolosità o rischio idrogeologico individuate in funzione del grado di pericolosità o di rischio.
  Per quanto riguarda la limitazione di consumo di suolo nelle aree a pericolosità da alluvioni, il decreto-legge 14 ottobre 2019, n. 111, coordinato con la legge di conversione 12 dicembre 2019, n. 14, all'articolo 4, comma 4-novies, prevede che «A decorrere dal 1o gennaio 2020, nelle aree interessate da elevata criticità idraulica, come definite dalle norme tecniche di attuazione dei relativi Piani di bacino, non sono consentiti incrementi delle attuali quote di impermeabilizzazione del suolo».
  Ora sul sito su cui si prevedono gli insediamenti urbanistici del Parco Tematico, che sembrerebbe essere individuato tra le due aree industriali di Quarto d'Altino a est e di via Colombo e via King a ovest, il vigente Piano Stralcio per l'assetto idrogeologico dell'Autorità di bacino del Sile e della pianura tra Piave e Livenza del 2006 ha perimetrato alcune aree a «pericolosità idraulica media» di estensione contenuta. Dette perimetrazioni, tra l'altro, sono interamente riprese nel Piano di compatibilità idraulica del Comune di Casale sul Sile del 2009, allegato al Piano Regolatore Comunale.
  Tuttavia sulle nuove mappe di pericolosità e rischio idraulico del Piano di Gestione del Rischio Alluvioni dell'Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali, approvate a dicembre 2019, che costituisce una evoluzione del Piano Stralcio per l'assetto idrogeologico sulle alluvioni, non è certo se il sito su cui sembrerebbe essere previsto l'insediamento urbanistico del Parco Tematico non risulti essere interessato da aree a pericolosità o rischio alluvioni.
  Per quanto concerne, invece, il tema del consumo di suolo, ISPRA ha fatto presente che, secondo l'ultimo rapporto «Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici. Edizione 2020», nell'ultimo anno il consumo di suolo netto registrato in Veneto è stato di 785 ettari, confermando la Regione al primo posto a livello nazionale, anche se il valore assoluto si è ridotto dell'8 per cento rispetto a quello dell'anno scorso.
  Occorre precisare, al riguardo, che la maggior parte del suolo consumato, 441 ettari, è dovuto a nuovi cantieri ancora in corso (in buona parte per infrastrutture), 198 ettari a edifici, 73 ettari ad altre aree impermeabili non edificate (parcheggi, piazzali, etc.), 62 ettari a strade e 7 ettari agli aeroporti. Nel 2019 per i cantieri dell'ampliamento dell'autostrada A4 sono stati consumati 33 ettari, 30 ettari per la tangenziale ovest di Vicenza, mentre i cantieri della Superstrada Pedemontana Veneta hanno occupato 30 ettari, che vanno a sommarsi a quelli degli anni precedenti per un totale, ad oggi, di 573 ettari. Sono stati aperti diversi cantieri per ampliamenti e realizzazione di infrastrutture negli aeroporti di Verona e Venezia, per un totale di 30 ettari di cantieri e 4,5 ettari di parcheggi.
  In Veneto secondo quanto previsto dalla legge regionale n. 14 del 6 giugno 2017 «Disposizioni per contenimento del consumo di suolo», e dalla conseguente delibera DGR 668/2018, è stata determinata la quantità massima di consumo di suolo ammessa nel territorio regionale, rapportata alle previsioni insediative degli strumenti urbanistici vigenti. Tale quantità, inizialmente quantificata in 21.323 ettari, è stata ridotta del 40 per cento circa, ripartita per ambiti sovracomunali omogenei (ASO) e assegnata ai singoli Comuni con un algoritmo che tiene conto di vari indicatori. Successivi provvedimenti, e in particolare l'aggiornamento degli strumenti urbanistici comunali adottati in adeguamento alla normativa regionale, hanno portato tale soglia a 11.294 ettari. Oltre a questa quota, esiste una «riserva» (costituita dalla riduzione del 40 per cento) consistente in circa 10.000 ettari disponibile a livello regionale per le opportune revisioni e rideterminazioni che dovessero risultare necessarie nel tempo. A giugno 2020 la percentuale dei Comuni che avevano provveduto ad approvare, o quantomeno adottare, la variante di adeguamento alla legge regionale n. 14 del 2017, in coerenza con il provvedimento di Giunta regionale n. 668/2018, era pari al 30 per cento.
  Per completezza di informazione, ISPRA specifica, infine, che non sono contabilizzati nel limite comunale i procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della legge, e le seguenti tipologie di opere: a) gli interventi previsti dagli strumenti urbanistici ricadenti negli Ambiti di Urbanizzazione Consolidata; b) i lavori e le opere pubbliche o di interesse pubblico (strade, superstrade...); c) gli interventi relativi allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP), di cui alla legge regionale n. 55 del 2012; d) gli interventi connessi all'attività dell'imprenditore agricolo, di cui all'articolo 44 della legge regionale n. 11 del 2004; e) l'attività di cava; f) gli interventi attuativi delle previsioni contenute nel Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC), compresi i Piani di Area.
  Infine, relativamente agli effetti dei piani di sviluppo di Poste Italiane nella parte settentrionale della Provincia di Treviso, già carica di aree industriali vuote o abbandonate, può considerarsi valido il principio della rigenerazione urbana di cui al decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, coordinato con la legge di conversione 14 giugno 2019, n. 55 (decreto Sblocca cantieri). In materia di rigenerazione urbana, misure più specifiche di contrasto al consumo di nuovo suolo a favore del riutilizzo di aree degradate sono previste nel DDL 1131 «Misure per la rigenerazione urbana».