ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03941

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 337 del 11/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: BOLOGNA FABIOLA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 11/05/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VIZZINI GLORIA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 11/05/2020
CECCONI ANDREA MISTO-MAIE - MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO 11/05/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 11/05/2020
Stato iter:
04/06/2020
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 11/05/2020

RITIRATO IL 04/06/2020

CONCLUSO IL 04/06/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03941
presentato da
BOLOGNA Fabiola
testo di
Lunedì 11 maggio 2020, seduta n. 337

   BOLOGNA, VIZZINI e CECCONI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   l'emergenza coronavirus in tutta Italia ha portato alla luce la fragilità della organizzazione della rete assistenziale territoriale e ospedale territorio in particolare rispetto al numero di vittime da coronavirus ospiti delle residenze sanitarie assistenziali (Rsa) a partire dalla regione Lombardia che è stata la più colpita. La direzione della programmazione del Ministero della salute, conformandosi alle indicazioni contenute nella raccomandazione dell'organizzazione mondiale della sanità del 21 marzo 2020, con la circolare del 25 marzo 2020, recante l'aggiornamento delle linee di indirizzo organizzative dei servizi ospedalieri e territoriali in corso di emergenza COVID-19, ha segnalato l'emergenza connessa «agli ospiti/pazienti ricoverati nelle Residenze Sanitarie Assistite, per i quali è necessario attivare una stretta sorveglianza e monitoraggio nonché il rafforzamento dei setting assistenziali. Nelle RSA alberga la popolazione più fragile ed esposta al maggior rischio di complicanze fatali associate all'infezione da COVID-19 e considerata l'esperienza delle Regioni precocemente colpite dalla pandemia, è necessario identificare prioritariamente strutture residenziali assistenziali dedicate ove trasferire i pazienti affetti da COVID-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero, per evitare il diffondersi del contagio e potenziare il relativo setting assistenziale». L'Istituto superiore di sanità ha avviato un'apposita indagine nelle strutture residenziali e sociosanitarie. L'indagine, iniziata il 24 marzo 2020, alla data del 14 aprile 2020 ha coinvolto 3.276 Rsa (96 per cento del totale) distribuite in modo rappresentativo in tutto il territorio nazionale. In media, sono stati riportati 2,5 medici per struttura, 9 infermieri e 33 Operatori sociosanitari. Circa l'11 per cento delle strutture ha dichiarato di non avere medici fra le figure professionali coinvolte nell'assistenza. La percentuale maggiore di decessi, sul totale dei decessi riportati, è stata registrata in Lombardia (45 per cento) con 3.045 morti. Ulteriori dati preoccupanti emergono dal fatto che l'82,7 per cento delle strutture interrogate ha riportato la mancanza di dispositivi di protezione individuale, il 19,9 per cento ha riportato una scarsità di informazioni ricevute circa le procedure da svolgere per contenere l'infezione. Il 10,3 per cento ha segnalato una carenza di farmaci; il 32,9 per cento l'assenza di personale sanitario e il 10,9 per cento la difficoltà nel trasferire i residenti affetti da COVID-19 in strutture ospedaliere. Infine, il 25,5 per cento dichiara di avere difficoltà nell'isolamento dei residenti affetti da COVID-19 e, in aggiunta, il 21,8 per cento ha dichiarato «altro», specificando fra le principali difficoltà quelle di reperire i Dpi ed eseguire tamponi, l'aver ricevuto informazioni discordanti nella gestione della pandemia e la mancanza di coordinamento. L'altissimo numero di decessi tra gli ospiti delle Rsa di tutta Italia e, i tanti contagi registrati tra gli operatori sanitari impegnati in queste strutture e i mancati tamponi all'interno delle Rsa hanno richiesto apposite azioni. È necessario infatti sostenere e controllare le strutture, attraverso circolari uniformi su tutto il territorio nazionale che coinvolgano eventualmente anche i prefetti. Tutto questo evidenzia che la rete residenziale è stata costruita con una struttura rigida e ormai vetusta che rende precaria l'organizzazione, l'assistenza e la qualità delle cure e che ha incentivato poco l'apertura delle residenze verso il contesto di società che le circonda e non permette di essere flessibile rispetto alle necessità territoriali ordinarie ed emergenziali –:

   alla luce di quanto sopra esposto, quali iniziative il Ministro interrogato intenda assumere, nel rispetto delle competenze territoriali in materia, affinché le Rsa intraprendano un percorso che le porti a entrare in un'articolazione della rete territoriale che risponda alle nuove esigenze di residenzialità, alle nuove competenze e alla necessità di un coordinamento con il sistema per garantire l'adattamento ai bisogni dei cittadini nell'assistenza ordinaria e nell'emergenza, secondo standard di qualità e di efficienza uniformi su tutto il territorio nazionale.
(5-03941)