ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03916

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 334 del 05/05/2020
Abbinamenti
Atto 5/03914 abbinato in data 06/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: LUPI MAURIZIO
Gruppo: MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO
Data firma: 05/05/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TONDO RENZO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO 05/05/2020
COLUCCI ALESSANDRO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO 05/05/2020
SANGREGORIO EUGENIO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO 05/05/2020


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 05/05/2020
Stato iter:
06/05/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 06/05/2020
Resoconto LUPI MAURIZIO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO
 
RISPOSTA GOVERNO 06/05/2020
Resoconto DEL RE EMANUELA CLAUDIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 06/05/2020
Resoconto LUPI MAURIZIO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 06/05/2020

DISCUSSIONE IL 06/05/2020

SVOLTO IL 06/05/2020

CONCLUSO IL 06/05/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03916
presentato da
LUPI Maurizio
testo di
Martedì 5 maggio 2020, seduta n. 334

   LUPI, TONDO, COLUCCI e SANGREGORIO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   Il Mattino di Napoli del 2 maggio 2020 riporta che «250 ventilatori acquistati in Cina possono causare gravi danni ai pazienti, compresa la morte». La dichiarazione è stata raccolta dalla NBC che ha pubblicato un articolo in merito ai macchinari difettosi giunti qualche tempo fa nel Regno Unito;

   i medici avevano individuato una problematica nella struttura dei pezzi, difficoltà nella pulizia, manuali di istruzione confusi e la natura dei prodotti era pensata per le ambulanze e non per le strutture ospedaliere;

   anche in India si sono verificati casi di prodotti provenienti dalla Cina difettosi per il contrasto al COVID-19, come riportato dall'agenzia Asia News;

   i Governi di alcune grandi democrazie occidentali – come l'Australia, la Francia, la Germania, il Regno Unito e gli Stati Uniti – hanno chiesto alle autorità della Cina popolare di fare chiarezza su quanto accaduto attorno all'origine del virus COVID-19. Pechino fino ad oggi ha respinto la richiesta australiana di svolgere un'indagine internazionale sulle cause della diffusione della pandemia: il capo della diplomazia australiana, Marise Payne, ha affermato che «dev'essere attuato un tavolo i cui Paesi partecipanti dovranno essere trasparenti ed impegnarsi in un procedimento che garantisca un meccanismo di revisione in cui la comunità internazionale potrà avere fiducia. Confidiamo che la Cina coopererà. L'Australia insisterà assolutamente su questo»;

   il 4 maggio 2020 su La Stampa il Segretario alla difesa americano, Mark Esper, ha dichiarato che «Russia e Cina stanno approfittando di una situazione unica per far avanzare i loro interessi (...) e seminare divisioni nell'Alleanza e in Europa» e che «possono cercare di usare la pandemia e le sfide economiche derivanti che tutti fronteggiamo come un'apertura per investire in industrie e infrastrutture critiche che possono avere effetti sulla sicurezza di lungo termine» e che inoltre «tutti gli aiuti offerti da ogni Paese devono essere materiali di qualità, e liberi da condizioni e interferenze» –:

   se il Governo ritenga necessario associarsi alla richiesta fortemente sostenuta da altri Governi occidentali per l'istituzione di una commissione internazionale d'inchiesta che accerti il ruolo delle autorità della Cina popolare in merito all'origine del virus, alla propagazione mondiale della pandemia, agli eventuali difetti di qualità dei prodotti provenienti dalla Cina e alla corretta modalità con cui questi vengono immessi sul mercato.
(5-03916)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 6 maggio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-03916

  Il Governo italiano ha più volte affermato che sarebbe assurdo pensare che la solidarietà internazionale ricevuta da tanti Paesi del mondo possa minimamente mettere in dubbio – se non altro per la sua stessa ampiezza – la nostra chiara collocazione geopolitica e il quadro delle alleanze cui l'Italia storicamente e culturalmente appartiene. Abbiamo sempre anche sottolineato come lo scambio d'informazioni tra i Paesi e le rilevanti organizzazioni internazionali siano cruciali. E che l'Italia offre, ma chiede anche a tutti, massima trasparenza.
  Fin dall'emergere delle prime notizie sulla diffusione del nuovo coronavirus, le autorità italiane hanno assicurato contatti e raccordo costanti con l'Organizzazione Mondiale della Sanità, con i suoi Paesi membri, con le autorità cinesi, al fine di monitorare l'evolversi della situazione e adottare le necessarie, tempestive misure. Ugualmente strettissimo il coordinamento del nostro Paese con i partner UE e G7.
  L'Italia ha preso parte alle regolari riunioni informative organizzate a Pechino dalle autorità cinesi per il corpo diplomatico. La Commissione Nazionale della Salute cinese ha tenuto inoltre regolari conferenze stampa di aggiornamento in stretto raccordo con l'OMS. Il 20 e 21 gennaio – come ricorderete – una delegazione della stessa OMS si è recata a Wuhan, epicentro dell'epidemia, dove ha potuto svolgere esami e verifiche che hanno condotto a ritenere efficaci e tempestive le misure di risposta al virus adottate dalle autorità sanitarie cinesi a livello nazionale, provinciale e cittadino.
  I contatti tra Italia e Cina sono poi proseguiti parallelamente anche a Ginevra proprio in seno all'OMS. Il coordinamento e la condivisione d'informazioni avevano come obiettivo una migliore comprensione dell'evoluzione dell'epidemia e della sua origine.
  L'Italia – è bene ribadirlo – si è sempre espressa chiaramente in tutte le sedi multilaterali (OMS, UE, NATO, G7 e G20) in favore della collaborazione solidale e coordinata nella lotta al Covid-19 e della trasparente condivisione delle relative informazioni scientifiche.
  In ambito G7 abbiamo avviato un esercizio volto a individuare le risposte di breve, medio e lungo periodo alla pandemia, con l'obiettivo di definire in maniera coordinata la risposta all'emergenza COVID-19 e alle sue conseguenze in diversi ambiti: dal settore umanitario e del sostegno ai Paesi più vulnerabili, all'impatto geopolitico; dalle conseguenze economiche alla protezione dei nostri valori; dal coordinamento nel settore dei trasporti alla preparazione a nuove, eventuali, pandemie.
  In questo contesto, come Italia, ci siamo posti l'obiettivo di mantenere un approccio collaborativo con gli altri partner, fondato sul multilateralismo e sull'ordine internazionale basato sulle regole. Anche in futuro, come ricordato dalla stessa OMS, sarà fondamentale assicurare un'attività di monitoraggio e informativa accurata e tempestiva per avere una corretta cognizione delle dimensioni e della letalità della pandemia a livello globale.
  Quanto alle ipotesi sull'origine del virus, il responsabile delle emergenze dell'OMS, Mike Ryan, ha espressamente dichiarato: «Abbiamo ascoltato più e più volte numerosi scienziati che hanno esaminato le sequenze e analizzato questo virus» e «siamo sicuri che la sua origine è naturale. Ciò che è importante è approfondire la conoscenza del suo “natural host”, per conoscerlo meglio e per mettere in atto le necessarie misure di prevenzione e di sanità pubblica, in modo da evitare che il fenomeno del passaggio da animale a uomo si ripeta, ovunque».
  Con l'Unione Europea e gli altri Stati membri stiamo lavorando a una bozza di risoluzione che verrà presentata all'Assemblea Mondiale della Sanità dell'OMS in programma il 18 maggio. Il progetto di risoluzione, attualmente oggetto di negoziato con l'intera membership dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, tocca i vari aspetti della risposta internazionale alla crisi sanitaria causata dal COVID-19, anche al fine di migliorare la preparazione futura alle pandemie, e contiene un paragrafo che impegna l'OMS ad approfondire – insieme agli altri organismi internazionali competenti e agli Stati membri – le origini del virus e la sua trasmissione agli esseri umani.