ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03853

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 330 del 23/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: FREGOLENT SILVIA
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 23/04/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ANNIBALI LUCIA ITALIA VIVA 23/04/2020


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 23/04/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 23/04/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03853
presentato da
FREGOLENT Silvia
testo di
Giovedì 23 aprile 2020, seduta n. 330

   FREGOLENT e ANNIBALI. — Al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   le carceri sono luoghi ideali per l'incubazione e la rapida diffusione delle malattie infettive; ambienti chiusi, sovraffollati talvolta al limite del collasso, dove i detenuti vivono in condizioni igienico-sanitarie precarie; gli istituti di cura sono, quindi, per queste ragioni il veicolo perfetto per la trasmissione anche e soprattutto del coronavirus: un contagio che minaccia detenuti e conseguentemente il personale del carcere ed in particolare la polizia penitenziaria;

   anche il carcere di Torino, come la maggior parte degli istituti di pena del Paese, ha un numero di detenuti secondo gli ultimi dati ufficiali, superiore rispetto ai posti disponibili (circa 1250 a fronte di 1061 posti regolamentari);

   l'emergenza sanitaria da coronavirus sta mettendo a dura prova la tenuta del sistema sanitario nazionale e, in particolare, quello piemontese. La regione Piemonte è infatti tra le più colpite in Italia per casi positivi, vittime e ricoveri in terapia intensiva, nonostante i tamponi effettuati siano minori rispetto ad altri territori;

   i dati confermano purtroppo come il Piemonte, nonostante alcune settimane di vantaggio rispetto alle regioni limitrofe, non sia riuscito ancora a contrastare con efficacia e tempestività lo sviluppo dell'epidemia;

   nel carcere di Torino, secondo quanto denunciato dal segretario regionale dell'Osapp, si sta verificando una «situazione estremamente grave e preoccupante. Su 1.250 detenuti almeno 60 sarebbero risultati positivi al coronavirus. Di questi una decina sarebbero già usciti, mentre 47 sarebbero ancora allocati all'interno, distribuiti su tre reparti»: per l'Osapp «il personale di polizia penitenziaria ha paura di prestare servizio, a motivato timore per la propria incolumità, laddove i dispositivi di protezione individuale non stati forniti in maniera sufficiente a parte le mascherine chirurgiche che tra l'altro il personale indossa in questo momento per più giorni consecutivi»;

   i sindacati di polizia penitenziaria hanno inoltre richiesto al presidente della regione Cirio di effettuare maggiori tamponi, non soltanto per prevenire focolai tra detenuti e agenti ma anche per evitare che gli stessi detenuti si possano contagiare volontariamente al fine di essere trasferiti all'esterno –:

   quali siano i numeri effettivi del contagio tra gli agenti penitenziari e tra i detenuti nel carcere di Torino;

   se il materiale sanitario di protezione personale distribuito all'interno del carcere sia adeguato e conforme alle misure vigenti di contrasto al contagio;

   quali iniziative intendano adottare i Ministri interrogati, per quanto di competenza, al fine di monitorare e prevenire lo sviluppo del contagio nel carcere di Torino e garantire la salute di detenuti e personale dipendente.
(5-03853)