ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03849

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 329 del 22/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: FERRI COSIMO MARIA
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 22/04/2020


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 22/04/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 22/04/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03849
presentato da
FERRI Cosimo Maria
testo di
Mercoledì 22 aprile 2020, seduta n. 329

   FERRI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   il decreto-legge 8 aprile 2020, n. 23 (cosiddetto decreto liquidità) è un passo in avanti importante rispetto al decreto-legge «Cura Italia», ma ha il limite di concedere prestiti alle imprese e purtroppo non somme a fondo perduto;

   tale decreto prevede un procedimento di erogazione del credito che non sta funzionando perfettamente, in quanto gli istituti bancari applicano regole che non consentono celerità nella concessione dei prestiti;

   occorre snellire le regole burocratiche, in modo tale da consentire alle imprese di accedere in maniera semplice alla liquidità e non essere oppresse dalla crisi economica;

   con il «decreto liquidità» si è inserita una norma che concede, in favore delle imprese, la garanzia da parte dello Stato al 100 per cento per i prestiti di importo non superiore al 25 per cento del fatturato 2019 fino a un massimo di 25.000 euro, senza alcuna valutazione del merito di credito;

   allo stato attuale delle cose, risulta però difficile ottenere questo finanziamento;

   se l'impresa ha già un finanziamento aperto con l'istituto bancario, può chiedere un rifinanziamento, vale a dire un nuovo finanziamento con un importo superiore al precedente almeno del 10 per cento;

   in tal caso, il precedente finanziamento sarà estinto e la garanzia da parte dello Stato coprirà l'80 per cento del valore del nuovo prestito;

   la banca avrà così una garanzia diversa, in quanto quella precedente sarà sostituita da quella fornita dallo Stato;

   per i prestiti di valore superiore ai 25.000 euro, la garanzia fornita dallo Stato sarà invece pari al 90 per cento;

   in tale ultimo caso, saranno le imprese a dover garantire il restante 10 per cento;

   le imprese, però, spesso riscontrano difficoltà a garantire la restante parte del valore del prestito; così facendo, si pongono agli imprenditori ostacoli nell'accesso al credito;

   lo scopo del decreto è quello di finanziare le imprese per favorire la ripartenza da parte del sistema produttivo italiano, non quello di consolidare le garanzie degli istituti bancari per precedenti finanziamenti;

   imprenditori, artigiani, titolari di esercizi commerciali hanno chiuso la propria attività e devono avere la liquidità necessaria per ripartire;

   occorre rendere celere e di facile fruibilità l'attività di prestito effettuata dalle banche –:

   se e quali iniziative il Ministro interrogato intenda porre in essere per garantire la risoluzione dei problemi evidenziati ed evitare eccessiva burocrazia e ostacoli da parte delle banche nell'erogazione dei prestiti, in modo tale da consentire un più facile accesso al credito da parte delle imprese.
(5-03849)