ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03840

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 328 del 21/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: GEMMATO MARCELLO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 21/04/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BIGNAMI GALEAZZO FRATELLI D'ITALIA 21/04/2020
ROTELLI MAURO FRATELLI D'ITALIA 21/04/2020
DE CARLO LUCA FRATELLI D'ITALIA 21/04/2020
CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA 21/04/2020
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 21/04/2020
GALANTINO DAVIDE FRATELLI D'ITALIA 21/04/2020
MANTOVANI LUCREZIA MARIA BENEDETTA FRATELLI D'ITALIA 21/04/2020
DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 21/04/2020
VARCHI MARIA CAROLINA FRATELLI D'ITALIA 21/04/2020
BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA 21/04/2020
TRANCASSINI PAOLO FRATELLI D'ITALIA 21/04/2020
PRISCO EMANUELE FRATELLI D'ITALIA 21/04/2020
MASCHIO CIRO FRATELLI D'ITALIA 21/04/2020
DONZELLI GIOVANNI FRATELLI D'ITALIA 21/04/2020
ZUCCONI RICCARDO FRATELLI D'ITALIA 21/04/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 21/04/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 21/04/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03840
presentato da
GEMMATO Marcello
testo di
Martedì 21 aprile 2020, seduta n. 328

   GEMMATO, BIGNAMI, ROTELLI, LUCA DE CARLO, CARETTA, CIABURRO, GALANTINO, MANTOVANI, DEIDDA, VARCHI, BUTTI, TRANCASSINI, PRISCO, MASCHIO, DONZELLI e ZUCCONI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   a seguito della pandemia determinata dalla diffusione del virus Sars-Cov-2, tra i tanti settori produttivi danneggiati vi è certamente quello del florovivaismo;

   il protrarsi dell'attuale stato di emergenza ha causato un generale calo della domanda dei diversi prodotti da florovivaismo e un conseguente e differente calo dei fatturati delle imprese del settore determinato dal blocco dei mercati, degli eventi, delle cerimonie nonché dalla diversa tipologia di prodotto venduto;

   in favore delle imprese del settore florovivaistico, in data 2 aprile 2020, il Ministro interrogato ha chiarito che «La vendita anche al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso e fertilizzanti è consentita su tutto il territorio nazionale o almeno dove non prevalga una norma locale (...)»;

   con questo chiarimento, il Governo ha reso possibile alle imprese che producono piante e fiori in vaso, ovvero piante e fiori caratterizzate da un ciclo di vita lungo e che possono essere conservate e vendute anche nel corso di un arco di tempo lungo, di vendere a singoli fiorai, a grosse catene di grande distribuzione organizzata e anche all'estero;

   appare evidente che il danno subito dalle imprese che producono piante da vaso è rilevante, dato il calo della domanda, ma risulterebbe leggermente mitigato dal predetto provvedimento del Governo che concede loro maggiori sbocchi commerciali rispetto ad altre imprese;

   un danno sicuramente maggiore, infatti, pare sia stato causato anche a quelle aziende che occupano una posizione unica nei mercati, poiché il loro prodotto principale, ovvero il cosiddetto «prodotto da fiore reciso», viene coltivato per essere piantato e poi reciso in un arco di tempo breve e, al contempo, ha un ciclo di vita molto limitato e non può essere conservato e commercializzato se non in ambiti e occasioni specifiche e se non in tempi brevi. Ci si riferisce, in particolare, a rose, fresie, calle, Lilium gypsophila, ranuncoli e altri ovvero a piante e fiori che solitamente vengono venduti nell'ambito dei mercati dei fiori o di manifestazioni, eventi e cerimonie di vario genere che sono tutti sbocchi commerciali attualmente preclusi. E infatti, i fiorai non li acquistano, poiché non possono rivenderli nell'immediato a chi intende regalarli, i mercati dei fiori sono attualmente, e nella maggior parte, ancora chiusi e gli eventi e le cerimonie di vario genere sono attualmente vietati;

   tra le economie cittadine che registrano maggiori danni vi è certamente Terlizzi. Nel settore della floricoltura e del vivaismo operano, su una superficie di circa 700 ettari, circa 460 aziende che diventano circa 600 se si considera l'area del distretto floricolo del nord-barese. Si pensi che solo il mercato dei fiori di Terlizzi, tra i più grandi in Italia, si estende su una superficie di 32.000 metri quadrati e ospita circa 400 singoli produttori;

   anche secondo quanto si evince da comunicati alla stampa di Confagricoltura, «Il protrarsi della situazione emergenziale (...) sta mettendo a serio rischio il florovivaismo italiano, a causa del mercato fermo, del completo azzeramento degli eventi, della chiusura dei mercati ambulanti rionali, ma anche e soprattutto per le numerose disdette provenienti dal mercato estero»;

   la conseguenza determinata da questo stato di fatto è rappresentata dalla alta probabilità che le imprese del settore del florovivaismo, e soprattutto quelle il cui prodotto principale è rappresentato da «prodotto da fiore reciso», nonostante l'intervento del Governo citato in premessa, non avendo concreti sbocchi commerciali dovuti ai provvedimenti nazionali e locali, rischino il fallimento e la destabilizzazione dei relativi livelli occupazionali –:

   quali iniziative urgenti di competenza intenda adottare al fine di sostenere le attività delle imprese del settore del florovivaismo e i relativi livelli occupazionali.
(5-03840)