ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03827

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 326 del 15/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: CIAMPI LUCIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 15/04/2020


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 15/04/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 15/04/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03827
presentato da
CIAMPI Lucia
testo di
Mercoledì 15 aprile 2020, seduta n. 326

   CIAMPI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'interno, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   Poste Italiane è una società per azioni di proprietà dello Stato italiano posta sotto il controllo e la vigilanza del Ministero dello sviluppo economico;

   il servizio universale postale rientra tra i servizi di pubblica utilità ed è definito da apposite direttive europee. Questi provvedimenti stabiliscono che il servizio universale corrisponda a un'offerta di servizi postali di qualità determinata forniti permanentemente in tutti i punti del territorio a prezzi accessibili a tutti gli utenti;

   il decreto legislativo n. 261 del 1999 rappresenta a tutt'oggi il testo di riferimento per la disciplina generale del servizio postale, con specifico riferimento alla fornitura del servizio universale;

   il testo del contratto di programma tra Ministero dello sviluppo economico e Poste Italiane disciplina anche la fornitura del servizio universale;

   l'importo riconosciuto dallo Stato per l'erogazione del servizio universale è stabilito in 262,4 milioni di euro annui e può essere integrato fino ad un massimo di 89 milioni di euro annuali;

   è compito di uno Stato democratico e delle sue istituzioni garantire, anche nell'attuale momento di emergenza, i diritti fondamentali dei cittadini e la salute pubblica;

   è in questa direzione che sono stati varati i provvedimenti relativi al contenimento dell'epidemia da coronavirus e che prevedono norme relative al distanziamento interpersonale e alla limitazione degli spostamenti;

   le attuali norme includono, coerentemente con misure che assicurino la salute dei lavoratori, anche Poste Italiane fra le aziende fornitrici di servizi pubblici essenziali;

   sono stati chiusi in provincia di Pisa numerosi uffici di Poste Italiane. La sospensione del servizio interessa centri abitati piccoli, comuni di medie dimensioni e il capoluogo. In particolare, risultano essere interdetti al pubblico quasi tutti quelli presenti nei paesi del litorale;

   si tratta, ad avviso dell'interrogante, di una decisione grave, perché presa in assoluta autonomia dall'azienda, senza una concertazione con gli enti locali territoriali e che rischia di vanificare le norme restrittive vigenti sugli spostamenti della popolazione;

   gli uffici postali sono infatti, soprattutto per alcune fasce della popolazione e in determinate realtà piccole e marginali, l'unico presidio dove poter accedere ai risparmi o ritirare stipendi e pensioni;

   limitare pesantemente l'accesso agli uffici postali costringe i cittadini a spostamenti prolungati e lunghe file alle poche strutture aperte, incentivando occasioni di contagio e mettendo a repentaglio la salute stessa della popolazione e dei lavoratori di Poste Italiane;

   ad oggi, nonostante le richieste degli enti territoriali, dei partiti politici, del mondo imprenditoriale e dei sindaci e l'intervento del prefetto di Pisa, le chiusure degli uffici sono state confermate;

   una grande azienda del Paese come Poste Italiane, che, ormai da qualche tempo, si è caratterizzata sul versante della modernizzazione e di una maggiore efficienza, non può rimanere insensibile rispetto ai bisogni e alle attese di migliaia di cittadini della provincia di Pisa, che chiedono di non aggiungere ansie e altre preoccupazioni a quelle, già consistenti, dovute al Covid-19;

   sono evidenti le gravi difficoltà e i comprensibili timori che hanno gli addetti e gli impiegati di Poste italiane a lavorare in questa situazione, ma è altrettanto necessario che il servizio postale universale sia garantito e che sia possibile coniugare una razionalizzazione funzionale delle aperture degli sportelli con il rispetto delle norme di sicurezza, senza quindi ricorrere alla totale chiusura degli uffici –:

   se il Governo sia al corrente della situazione espressa in premessa e quali iniziative urgenti intenda assumere, nell'ambito delle proprie competenze e nel rispetto del contratto di programma e della funzione pubblica svolta da Poste italiane, per garantire in provincia di Pisa un servizio postale efficiente, che tuteli le necessità dell'utenza e la salute dei lavoratori, in relazione alle norme vigenti per contrastare l'epidemia.
(5-03827)