ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03726

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 314 del 03/03/2020
Firmatari
Primo firmatario: PRISCO EMANUELE
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 03/03/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALANTINO DAVIDE FRATELLI D'ITALIA 03/03/2020
DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 03/03/2020
FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA 03/03/2020
DONZELLI GIOVANNI FRATELLI D'ITALIA 03/03/2020
MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA 03/03/2020
SILVESTRONI MARCO FRATELLI D'ITALIA 03/03/2020
ZUCCONI RICCARDO FRATELLI D'ITALIA 03/03/2020
LUCASELLI YLENJA FRATELLI D'ITALIA 03/03/2020


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 03/03/2020
Stato iter:
04/03/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 04/03/2020
Resoconto GALANTINO DAVIDE FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 04/03/2020
Resoconto MAURI MATTEO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 04/03/2020
Resoconto GALANTINO DAVIDE FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 04/03/2020

SVOLTO IL 04/03/2020

CONCLUSO IL 04/03/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03726
presentato da
PRISCO Emanuele
testo di
Martedì 3 marzo 2020, seduta n. 314

   PRISCO, GALANTINO, DEIDDA, FERRO, DONZELLI, MONTARULI, SILVESTRONI, ZUCCONI e LUCASELLI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   con ricorso al Tar i ricorrenti chiedevano l'annullamento del decreto del capo della polizia n. 333-B/12D.3.19/5429 del 13 marzo 2019, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del 15 marzo 2019 per l'avvio al corso di formazione di 1.851 allievi agenti della polizia di Stato;

   con ordinanza 00372/2020 - Reg. Prov. Cau - n. 08446-2019 Reg. Ric. il Tar Lazio disponeva l'esecuzione dell'ordinanza n. 12636-2019, del 5 novembre 2019. In particolare, i partecipanti al concorso per allievi agenti della polizia di Stato chiedevano di adottare le misure attuative ex articolo 114, comma 4, lettera c), del codice del processo amministrativo;

   con ordinanza cautelare n. 5342 del 2 agosto 2019, il Tar Lazio, peraltro, disponeva l'ammissione con riserva dei ricorrenti alla prosecuzione dell’iter concorsuale già oggetto di impugnazione al Tar nell'ambito dello stesso procedimento;

   malgrado i provvedimenti ut supra indicati, codesto ente non ha ancora dato esecuzione all'ordine giudiziale emesso dal tribunale amministrativo e già passato in giudicato;

   tale ritardo reca nocumento, nonché un abuso a danno dei partecipanti del concorso oggetto di procedura amministrativa che hanno diritto a veder realizzato il loro interesse legittimo –:

   quali siano le ragioni inerenti alla mancata esecuzione delle ordinanze indicate in premessa e quali urgenti iniziative intenda adottare per rendere più celere il processo di assunzione, anche in ragione della necessità di pubblica sicurezza nelle città.
(5-03726)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 4 marzo 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-03726

  Signor Presidente, On.li Deputati,
  premetto che il decreto-legge «semplificazioni» n. 135 del 2018 ha autorizzato l'assunzione di 1.851 allievi agenti della polizia di Stato, per la selezione dei quali si è fatto ricorso alla speciale procedura dello scorrimento della graduatoria della prova scritta del concorso bandito nel maggio del 2017.
  Sulla procedura di selezione si sono innescati contenziosi particolarmente complessi presso la giurisdizione amministrativa, per nessuno dei quali si è giunti ad una decisione nel merito.
  Uno dei profili del contenzioso concerne coloro che, pur avendo conseguito elevate posizioni nella graduatoria delle prove scritte, non si sono trovati in possesso dei requisiti di accesso alle qualifiche previsti dall'articolo 11 del citato decreto-legge n. 135 del 2018.
  Per tale aspetto, diversi ricorrenti hanno ottenuto misure cautelari concernenti l'accertamento della loro efficienza fisica e dell'idoneità psico-fisica e attitudinale.
  In esecuzione di tali ordinanze cautelari, l'Amministrazione ha convocato per le prove psico-attitudinali 1.177 ricorrenti e di questi 455 sono risultati idonei. Un esiguo numero dei non idonei ha poi ulteriormente impugnato l'esclusione, ottenendo di essere ammesso a nuovi e/o ulteriori accertamenti.
  Le successive misure cautelari riguardanti oltre 1.000 ricorrenti, sono state appellate dall'Avvocatura dello Stato, anche alla luce di ben 12 pareri resi dal Consiglio di Stato, nell'ambito di ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica, proposti sulla medesima questione.
  Il Consiglio di Stato ha già accolto gli appelli avverso le ordinanze cautelari riguardanti 646 ricorrenti e ne ha respinti altri, relativi a 287 ricorrenti. Sono ancora pendenti le impugnazioni relative a 323 ricorrenti.
  Lo specifico aspetto, sollevato dagli Onorevoli interroganti, riguarda le richieste di immediato avvio al corso di formazione, fondate su motivi aggiunti proposti da 402 dei 455 ricorrenti risultati idonei agli accertamenti.
  Giova rappresentare che le ordinanze cautelari che hanno disposto l'avvio dei ricorrenti ad un prossimo corso, hanno rilevato la sussistenza di «ragioni di natura organizzativa, didattica ed economica, tali da consigliare alla pubblica amministrazione di inserire i ricorrenti in un corso ordinario successivo o di attivare un nuovo corso ad hoc».
  Anche tali ordinanze sono, comunque, state impugnate dall'Amministrazione. Il Consiglio di Stato, in un'unica udienza tenutasi il 5 dicembre 2019, ha respinto i primi appelli riguardanti 54 ricorrenti, ma nelle successive quattro udienze, ha invece accolto gli appelli riguardanti 250 ricorrenti e ha ritenuto necessario procedere ad un complessivo ulteriore approfondimento delle questioni, in considerazione dell'entità del contenzioso e degli effetti, anche di natura organizzativa, prospettati dall'Amministrazione.
  Va poi sottolineato che l'Alto Consesso ha riconosciuto la legittimità dell'operato del Ministero dell'interno, rilevando come «l'ammissione con riserva alla procedura stessa di un numero prevedibilmente molto ampio di aspiranti ne pregiudicherebbe l'ordinato svolgimento in assenza delle esigenze di certezza e di continuità, che solo una pronuncia della Corte costituzionale – dichiarativa della incostituzionalità della legge in questione – potrebbe dare».
  Il Consiglio di Stato ha ritenuto, inoltre, che l'avvio al corso di formazione potrà essere disposto anche dopo un'eventuale pronuncia favorevole nel merito.
  Al momento sono ancora pendenti appelli cautelari riguardanti 58 ricorrenti.
  Concludo informando che dal prossimo mese di aprile il T.A.R. Lazio avvierà l'esame nel merito delle vicende contenziose appena illustrate.