ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03636

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 307 del 19/02/2020
Firmatari
Primo firmatario: D'IPPOLITO GIUSEPPE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 19/02/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 08/04/2020


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 19/02/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 19/02/2020

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 08/04/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03636
presentato da
D'IPPOLITO Giuseppe
testo presentato
Mercoledì 19 febbraio 2020
modificato
Mercoledì 8 aprile 2020, seduta n. 324

   D'IPPOLITO, PARENTELA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   l'interrogante è tra i co-firmatari dell'interrogazione a risposta scritta n. 4/01383 del 15 ottobre 2018, ancora priva di risposta, nonostante il sollecito del 17 luglio 2019, riguardante il depuratore comunale di Bisignano (Cosenza), che nel 1992 fu affidato alla ditta Wts, cui fu permesso l'ampliamento, aggiungendo un altro impianto per trattare la depurazione di liquami ad alta concentrazione;

   nell'anno 2000 la gestione del depuratore passò alla Consuleco, che nel frattempo aveva assorbito la Wts;

   Consuleco fu autorizzata ad esercitare autonoma attività di smaltimento e di trattamento dei rifiuti speciali;

   nel 2005 Consuleco presentò ulteriore proposta di ampliamento, giustificandola con il fatto che parte del refluo non trattato sversava direttamente nel fiume Mucone;

   dal 2007 in poi in base a vari rilievi emerse una consistente moria di pesci nei fiumi del territorio e un paventato disastro ambientale;

   a seguito di proteste civiche, il comune di Bisignano deliberò che a partire dal 1o gennaio 2010 il territorio comunale di contrada Mucone, su cui è ubicato l'impianto privato di depurazione, sarebbe ritornato in mani pubbliche;

   nella vicenda si inserì anche un aspetto giudiziario che portò all'emissione di avvisi di garanzia a carico del sindaco di Bisignano e dell'amministratore unico della Consuleco, mentre, ad aprile 2016, un filone dell'inchiesta «Tempa Rossa» evidenziò che i rifiuti pericolosi, ai quali erano stati cambiati i codici Cer, partivano dal Centro Oli di Viggiano per Bisignano, per essere smaltiti illegalmente nell'impianto della Consuleco;

   infine, i controlli effettuati dall'Arpacal nel 2016 e nel 2017 sulle acque reflue del depuratore certificavano il superamento dei valori rispetto ai limiti previsti, mentre dal punto di vista gestionale dell'impianto vi era stato il passaggio dalla Consuleco alla ditta Emid, a seguito di contenziosi con il comune di Bisignano;

   in risposta alla nota di richiesta della documentazione sulle analisi effettuate negli anni 2018 e 2019 sulle acque reflue dell'impianto in parola inviata in data 29 maggio 2019 dall'interrogante, il dipartimento di prevenzione dell'Asp di Cosenza affermò che non aveva riscontrato anomalie circa le autorizzazioni della ditta che lo gestiva, aggiungendo che non era in possesso o a conoscenza di recenti analisi effettuate dall'Arpacal;

   con nota prot. 28218 del 10 agosto 2019, Arpacal, egualmente investita dall'interrogante, trasmise la documentazione riguardante le analisi effettuate il 28 maggio 2018 sui pozzetti di ispezione afferenti all'impianto;

   Arpacal certificò l'avvenuto prelievo, in data 22 maggio 2018, corredato da relativa scheda tecnica, con invito al titolare o delegato a presenziare alle esecuzioni analitiche previste in data 23 maggio 2019;

   di recente l'operazione «Arsenico», coordinata dalla cura di Cosenza, ha accertato che due responsabili della Consuleco, avvalendosi della complicità di 12 dipendenti della stessa ditta, si sono resi responsabili del reiterato sversamento nel fiume Mucone di ingenti quantitativi di rifiuti speciali pericolosi – provenienti da numerosi siti industriali ubicati in Campania, Basilicata, Puglia, Sicilia e Calabria – e reflui fognari non correttamente trattati e depurati, il che avrebbe cagionato la grave alterazione del relativo ecosistema;

   a commento dell'operazione, il procuratore di Cosenza, Mario Spagnuolo, ha espresso la necessità di nuovi strumenti normativi per una più efficace attività di repressione –:

   di quali informazioni disponga in ordine a quanto in premessa e se, per quanto di competenza, non ritenga di adottare iniziative sul piano normativo al fine di potenziare le attività di controllo e repressione.
(5-03636)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

edificio per uso industriale

corso d'acqua

acque di scarico