ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03550

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 302 del 11/02/2020
Firmatari
Primo firmatario: PLANGGER ALBRECHT
Gruppo: MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Data firma: 11/02/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CUNIAL SARA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 11/02/2020


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 11/02/2020
Stato iter:
12/02/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/02/2020
Resoconto CUNIAL SARA MISTO
 
RISPOSTA GOVERNO 12/02/2020
Resoconto MORASSUT ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 12/02/2020
Resoconto CUNIAL SARA MISTO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/02/2020

SVOLTO IL 12/02/2020

CONCLUSO IL 12/02/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03550
presentato da
PLANGGER Albrecht
testo di
Martedì 11 febbraio 2020, seduta n. 302

   PLANGGER e CUNIAL. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   la superstrada pedemontana veneta, con una lunghezza di 95 chilometri, costituisce la maggiore opera pubblica in costruzione e una volta realizzata collegherà la autostrada A4 da Montecchio maggiore (Vicenza) all'autostrada A27 a Spresiano (Treviso);

   la popolazione locale e i comitati contrari all'opera chiedono da sempre un intervento serio del Governo per proporre un progetto alternativo, meno impattante per l'ambiente, e per ristabilire un adeguato livello di legalità, considerate le innumerevoli inottemperanze alla Via registrate lungo il tragitto (e trasmesse alla segreteria tecnica del Ministro mediante perizia asseverata nel febbraio 2019);

   il tragitto è teatro dei più nefandi illeciti ambientali che il Veneto abbia mai subìto nella costruzione di un'opera: discariche occultate, compromissioni delle falde deviate o inquinate irrimediabilmente, inquinamento di aria, acqua e suolo, dissesto idrogeologico. Tutto rende invivibile i luoghi compromessi per sempre a danno della salute dei cittadini veneti, compromettendone quotidianamente la sicurezza e la serenità degli investimenti in quell'area in termini economici e sociali;

   tre episodi gravissimi sono già stati sottoposti all'attenzione del Ministro: ritrovamento di amianto lungo il tragitto nei pressi di Altivole (Treviso), inquinamento di aria e acqua in Vallugana (Vicenza), formazione di una voragine alle Pescole (Vicenza), nei pressi del cantiere già teatro della tragica morte di un operaio per il crollo di un manufatto –:

   quali iniziative intenda assumere, per quanto di competenza, anche per il tramite del comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente, per verificare quanto riportato in premessa e ristabilire le adeguate condizioni di sostenibilità ambientale dell'opera.
(5-03550)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 12 febbraio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-03550

  Con riferimento alle questioni poste, si rappresenta che il Comando Carabinieri per la tutela ambientale di Treviso, territorialmente competente, ha evidenziato di non avere ricevuto alcuna richiesta di indagine da parte della competente Autorità giudiziaria per accertare e riscontrare eventuali illeciti di natura ambientale che sarebbero stati commessi nella costruzione dell'opera infrastrutturale in argomento. Quanto al presunto ritrovamento di amianto presso il «Bosco della Speranza» nel comune di Altivole, il NOE ha precisato che il Tribunale di Treviso ha revocato l'ordinanza di sospensione dei lavori emessa a seguito dell'istanza presentata da un coltivatore residente nella zona, ed ha disposto la ripresa delle attività con condanna dell'istante alla rifusione delle spese del procedimento.
  Per quanto concerne l'inquinamento di aria ed acqua verificatosi in Vallugana, il NOE ha precisato, altresì, che l'evento risale all'ottobre del 2019, allorquando una centralina mobile collocata da ARPAV per il rilevamento delle polveri PM10 a Malo, nei pressi del cantiere della galleria di servizio del tratto della superstrada Pedemontana Castelgomberto-Malo, aveva rilevato lo sforamento della media giornaliera dei PM10 pari a 61 μg/m3. Il NOE ha sottolineato che tale superamento era in linea con i valori registrati quel giorno da altre analoghe postazioni presenti nella provincia di Vicenza in considerazione delle particolari condizioni climatiche che avevano caratterizzato quella giornata.
  Quanto alla formazione di una voragine nei pressi del cantiere, il NOE ha comunicato la mancanza di ogni collegamento con il procedimento penale conseguente alla morte di un operaio nel cantiere di Malo, avvenuta nell'aprile del 2016, precisando che, per tale procedimento, la Procura della Repubblica di Vicenza ha disposto, di recente, la chiusura delle indagini preliminari e richiesto il rinvio a giudizio di 14 indagati per il reato di omicidio colposo.
  La regione del Veneto, da parte sua, ha precisato che il progetto approvato si compone anche di un progetto di monitoraggio che ha imposto verifiche puntuali. Il responsabile ambientale, nominato dal Concessionario, si attiene strettamente a quanto prescritto dal piano di monitoraggio e trasmette i dati risultanti con relazioni trimestrali. La regione, nell'ambito della propria funzione di alta sorveglianza, sovrintende affinché vengano svolte tutte le attività di cui al progetto di monitoraggio, coadiuvata da ARPAV.
  Fermo restando quanto esposto, si rassicura, comunque, che il Ministero dell'ambiente continuerà a svolgere la propria attività di monitoraggio, senza ridurre in alcun modo il livello di attenzione sulla tematica in argomento.