Legislatura: 18Seduta di annuncio: 299 del 04/02/2020
Primo firmatario: LUCCHINI ELENA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 04/02/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma LATINI GIORGIA LEGA - SALVINI PREMIER 04/02/2020
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 04/02/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 05/02/2020 Resoconto LATINI GIORGIA LEGA - SALVINI PREMIER RISPOSTA GOVERNO 05/02/2020 Resoconto TRAVERSI ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI) REPLICA 05/02/2020 Resoconto LATINI GIORGIA LEGA - SALVINI PREMIER
DISCUSSIONE IL 05/02/2020
SVOLTO IL 05/02/2020
CONCLUSO IL 05/02/2020
LUCCHINI e LATINI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
l'autostrada A14, detta anche Autostrada dell'Adriatico, è il secondo asse meridiano della penisola italiana, lungo 743,4 chilometri, interamente gestita da Autostrade per l'Italia. Dopo aver ricevuto il traffico automobilistico proveniente dall'autostrada A13, attraversa la Romagna da nord-ovest a sud-est sino a Rimini, Riccione e Cattolica, per poi costeggiare interamente la costa marchigiana del Mare Adriatico da Pesaro fino San Benedetto del Tronto per un totale di 311 chilometri;
nell'ultimo anno e mezzo il tratto dell'autostrada che attraversa la zona del Fermano e del Piceno è stato teatro di problemi senza alcuna soluzione di continuità, dal rogo della galleria di Grottammare ai cantieri di riqualificazione dei tunnel fino ai sequestri dei viadotti (lungo la tratta Porto Sant'Elpidio-Pescara) che hanno portato ai restringimenti di carreggiata fonte di code e incidenti;
ormai spostarsi dall'Emilia alla zona di San Benedetto, diventa sempre più costoso e complicato. Non ci sono vie alternative, l'unica è la strada statale 16 che però risente, ovviamente, dei problemi che si creano sull'A14 e non è in grado di garantire un livello di servizio sufficiente per gli spostamenti dei tanti veicoli e Tir che circolano quotidianamente nella zona;
tale situazione comporta un crescente inquinamento ambientale dei luoghi in cui si formano le code, e spesso si tratta di zone densamente popolate che mal sopportano l'invasione di mezzi con la paralisi anche della mobilità locale e disagi alla cittadinanza, soprattutto per le più semplici azioni quotidiane quali recarsi al lavoro, a scuola, a fare acquisti;
a causa della difficoltà diffusa per tutti gli operatori del trasporto merci in conto terzi che, su scala nazionale, affrontano il tragitto nord/sud Italia e viceversa utilizzando la viabilità adriatica saltano non solo i piani commerciali ma saltano, soprattutto, i cosiddetti «tempi di guida e di riposo» che debbono essere rispettati da chi esercita l'attività professionale del trasporto merci. Le maglie normative danno spazio a modesti interventi correttivi che sono inadeguati ed insufficienti per situazioni di questo tipo. Per questo occorrono disposizioni da parte delle autorità di controllo basate sulla consapevolezza che una tale situazione impatta sulle conduzioni aziendali, fornendo così concretamente alle imprese del settore la tranquillità di non subire ulteriori sanzioni, sia su strada che mediante successivi atti ispettivi da parte delle direzioni territoriali del lavoro, che si aggiungono alle penalizzazioni commerciali di questo periodo –:
se il Ministro interrogato non intenda attivarsi per risolvere le problematiche di cui in premessa, con particolare riferimento agli aspetti infrastrutturali.
(5-03492)
Le limitazioni imposte sulla tratta autostradale A14 per gli eventi segnalati nell'atto in discussione e, da ultimo, a seguito dei sequestri disposti dalla magistratura, hanno certamente rallentato la circolazione sulla tratta stessa e sulla viabilità alternativa.
Il Ministero si è da subito attivato per il superamento di queste criticità e per il ripristino dell'ordinaria circolazione in condizioni di sicurezza per l'utenza, per quanto ovviamente di propria competenza.
A tale scopo, abbiamo chiesto al concessionario un piano di verifiche sulla funzionalità delle infrastrutture coinvolte. In particolare per il viadotto Cerrano, il concessionario ha elaborato un Piano di monitoraggio della frana, che ha trovato un punto di sintesi e di raccordo con gli enti territoriali coinvolti e secondo le indicazioni del Ministero.
Il 30 gennaio scorso il GIP ha accolto istanza di dissequestro, lasciando inibito il passaggio ai soli trasporti eccezionali e ai trasporti di merci pericolose, consentendo così l'alleggerimento del traffico sulla viabilità.
Infine, per quanto di competenza MIT, si sta verificando con le parti interessate anche la fattibilità di una eventuale sospensione temporanea dei pedaggi e di altre misure compensative.