ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03453

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 295 del 29/01/2020
Firmatari
Primo firmatario: MURELLI ELENA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 29/01/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PANIZZUT MASSIMILIANO LEGA - SALVINI PREMIER 29/01/2020
GAVA VANNIA LEGA - SALVINI PREMIER 29/01/2020
CAFFARATTO GUALTIERO LEGA - SALVINI PREMIER 29/01/2020
CAPARVI VIRGINIO LEGA - SALVINI PREMIER 29/01/2020
DURIGON CLAUDIO LEGA - SALVINI PREMIER 29/01/2020
LEGNAIOLI DONATELLA LEGA - SALVINI PREMIER 29/01/2020
LORENZONI EVA LEGA - SALVINI PREMIER 29/01/2020
MINARDO ANTONINO LEGA - SALVINI PREMIER 29/01/2020
MOSCHIONI DANIELE LEGA - SALVINI PREMIER 29/01/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 29/01/2020
Stato iter:
30/01/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 30/01/2020
Resoconto PANIZZUT MASSIMILIANO LEGA - SALVINI PREMIER
 
RISPOSTA GOVERNO 30/01/2020
Resoconto DI PIAZZA STANISLAO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 30/01/2020
Resoconto PANIZZUT MASSIMILIANO LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 30/01/2020

SVOLTO IL 30/01/2020

CONCLUSO IL 30/01/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03453
presentato da
MURELLI Elena
testo di
Mercoledì 29 gennaio 2020, seduta n. 295

   MURELLI, PANIZZUT, GAVA, CAFFARATTO, CAPARVI, DURIGON, LEGNAIOLI, EVA LORENZONI, MINARDO e MOSCHIONI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   secondo la denuncia sindacale, alla base di Aviano sono sottratti dai 300 ai 400 posti di lavoro che spetterebbero a cittadini italiani, in quanto occupati da civili americani che lavorano senza averne titolo;

   il problema, già sollevato dai sindacati stessi nel 1993, sembra avere assunto dimensioni esponenziali negli ultimi dieci anni;

   dal 2003 al 2018 tra il personale civile italiano sono stati persi 115 posti di lavoro italiani nella base;

   al 31 dicembre 2016 risultavano lavorare ben 422 civili americani, cui devono aggiungersi un centinaio di lavoratori della Aafes e altri servizi;

   secondo i sindacati il numero dei civili americani in forza alla base si aggira intorno ai 600 lavoratori, in violazione del contratto collettivo Nato-Sofa (il trattato del nord Atlantico del 1951) e dei più recenti accordi bilaterali Italia-Usa degli anni ’90;

   sulle prossime 9 assunzioni sembra che 8 premieranno civili americani;

   la questione è già stata segnalata ai Ministeri competenti ed è stata oggetto di denuncia presso l'ispettorato del lavoro di Pordenone e di Roma; il prossimo passo sembra essere una denuncia alla procura della Repubblica –:

   se e quali iniziative, nell'ambito delle proprie competenze, il Ministro interrogato intenda adottare celermente per far luce sulla vicenda esposta in premessa.
(5-03453)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 30 gennaio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-03453

  Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante richiama l'attenzione del Governo sulla situazione relativa alle assunzioni del personale civile italiano presso la base USA di Aviano.
  Preliminarmente, mi corre l'obbligo di evidenziare che in base alla Convenzione di Londra del 1951 (cosiddetto trattato NATO-SOFA) e successivi accordi bilaterali di applicazione, il personale statunitense presso le 7 basi militari concesse in uso agli Stati Uniti sul territorio italiano si distingue in 3 categorie: «forza armata», «elemento civile», «persone a carico» (i familiari delle prime due categorie), cui si aggiunge la «mano d'opera civile» locale. È proprio in quest'ultima categoria di lavoratori che ritroviamo collocati i lavoratori locali italiani o i lavoratori dell'Unione europa assunti dallo Stato americano a sostegno della forza armata o della componente civile della base e per i quali, secondo l'onorevole interrogante, si è registrato negli ultimi anni un calo delle assunzioni di personale italiano a favore di assunzioni di personale americano.
  Sulla questione il Ministero degli esteri, interpellato a riguardo, nel confermare piena disponibilità e supporto per possibili ulteriori approfondimenti che saranno condotti in sinergia con il Ministero che rappresento, ha evidenziato che sulla scorta dei dati in possesso ed in merito alle assunzioni di personale italiano all'interno della base di Aviano non vi sono prove di una violazione da parte statunitense degli accordi bilaterali tra Italia e Stati Uniti.
  Per completezza, vale la pena di sottolineare che una forma di tutela del personale non americano (italiano e altre nazionalità UE) può essere identificata nelle «Normative per il Personale Civile non statunitense delle Forze Armate U.S.A. in Italia», contratto privatistico tra i rappresentanti delle Forze USA e le sigle sindacali rappresentative, che, stando sempre a fonti provenienti dal Ministero degli Esteri, gli Stati Uniti hanno sempre ribadito di rispettare e che nel regolare le condizioni del personale italiano nelle basi americane contiene previsioni dirette ad attivare prontamente la consultazione delle rappresentanze sindacali locali nel caso eccezionale di necessità di sostituzione di dipendente non americano con un cittadino americano.
  Nel riferire in questa sede che l'organo di vigilanza dell'Ispettorato territoriale del Lavoro non ha competenza a svolgere accertamenti direttamente nei confronti del Governo americano, quale datore di lavoro, che si pone come soggetto internazionale di diritto pubblico, si rappresenta comunque che l'impiego in attività lavorativa all'interno della Base da parte del Governo americano dei parenti a seguito dei militari o del personale civile, in forza di un permesso di soggiorno «per missione», potrebbe ricondursi a quanto previsto dall'articolo 40, comma 19, del decreto del Presidente della Repubblica n. 394 del 1999 (regolamento di attuazione del decreto legislativo n. 286 del 1998), secondo il quale per i lavoratori impiegati, tra gli altri, da enti di diritto internazionale aventi sede in Italia, il nulla osta al lavoro non è richiesto, con la conseguente irrilevanza penale dell'intera fattispecie esaminata.
  Il Ministero che rappresento continuerà, in ogni caso, in raccordo con il Ministero degli Esteri a ribadire nelle sedi opportune da una parte, l'aspettativa delle comunità dei territori che ospitano le basi a partecipare alle opportunità lavorative discendenti dalle basi stesse e, dall'altra, il vantaggio di azioni a favore di tali comunità, in termini di promozione dell'immagine degli Usa in Italia.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

soppressione di posti di lavoro

ispettorato del lavoro

sindacato