ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03424

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 293 del 27/01/2020
Firmatari
Primo firmatario: DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 23/01/2020


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 23/01/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 27/01/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03424
presentato da
DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea
testo di
Lunedì 27 gennaio 2020, seduta n. 293

   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   la Conferenza di Berlino sulla situazione libica, a sommesso giudizio dell'interrogante, ha da una parte evidenziato la debolezza della politica estera europea e dall'altra, ha sancito che gli attori rilevanti in Libia sono ormai il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il presidente russo Vladimir Putin;

   nonostante ciò le conclusioni della Conferenza di Berlino offrono un appiglio per consentire all'Italia di tornare a giocare un ruolo strategico;

   fra le conclusioni più rilevanti, oltre al cessate il fuoco e all'embargo, vi è la auspicata e condivisa previsione di un processo politico per arrivare a un governo unico;

   Al Serraj, unico attore riconosciuto sino ad oggi dall'Onu e dall'Italia, è infatti ormai legato troppo indissolubilmente alla Turchia, alle mire espansioniste di Erdogan e alle strategie energetiche del sultano;

   la conclusione auspicata a Berlino di dar vita ad un governo unico e condiviso, rectius l'auspicio della «creazione di un Consiglio presidenziale funzionante e di un singolo, unitario, inclusivo ed effettivo Governo nazionale libico approvato dal Parlamento» è indice della volontà della comunità internazionale di integrare il generale Haftar nel processo politico, sottraendolo nel contempo alla sola soluzione militare;

   tale circostanza consente al Governo italiano di riprendere l'iniziativa, senza rimanere costretto a scelte di campo decise in altri tempi e altri momenti;

   inizialmente la scelta di campo a favore dell'esecutivo di Tripoli era giustificata, oltre che dalla scelta della comunità internazionale, anche dalla necessità di difendere i legittimi interessi di Eni e di controllare i flussi migratori;

   l'accordo turco-libico consente, viceversa, ad Ankara di rivendicare un'egemonia territoriale sul Mediterraneo orientale;

   l'accordo turco-libico, nei fatti, pregiudica gli interessi nazionali italiani in termini di approvvigionamento energetico;

   il patto di assistenza militare di Erdogan, oltretutto, si sostanzia nell'invio di mercenari jihadisti ed ex ribelli siriani a Tripoli, con ciò trasformando la Libia in una piattaforma per tutti i terroristi islamici anche di rientro da Siria e Iraq e costituendo un fondato pericolo per la sicurezza nazionale;

   il governo di Tripoli sembra sempre più allontanarsi dall'egida dell'Onu, per assumere i tratti del governo fatalmente eterodiretto dal sultano Erdogan;

   è inoltre probabile che l'accordo con Erdogan pregiudichi, in potenza, il controllo dei pozzi off-shore della Tripolitania da parte di Eni e limiti in ogni caso le attività di Eni nel Mediterraneo;

   a ciò si aggiunga che Al Serraj fatalmente dovrà condividere il controllo dei flussi migratori unitamente a Erdogan, già esperto nelle trattative con l'Europa nelle politiche di contenimento dei flussi;

   in tal modo, il sultano Erdogan avrebbe il controllo non solo della cosiddetta rotta balcanica, ma anche di quella mediterranea, potendo aumentare, ad avviso dell'interrogante, il suo potere contrattuale e/o ricattatorio nei confronti dell'Europa intera;

   i predetti traumatici mutamenti di scenari prodotti dal prepotente ingresso della Turchia nello scenario libico e le conclusioni della Conferenza di Berlino sulla necessità di dare vita ad un governo i di unità nazionale, integrando in un ruolo politico e non solo più militare il generale Haftar, consentono all'Italia di riprendere l'iniziativa politica in Libia, privilegiando i suoi interessi energetici e di sicurezza nazionale ed assumendo nuovamente la dignità di forza «super partes» –:

   alla luce dei predetti mutamenti di scena sullo scacchiere libico, quale sia la strategia del Governo in ordine alla crisi, agli interlocutori privilegiati e alla necessità di un governo di unità nazionale e quali siano le garanzie eventualmente richieste ad Al Serraj in ordine a temi rilevanti quali la sicurezza nazionale e l'approvvigionamento energetico dopo il prepotente ingresso sulla scena della Turchia di Erdogan.
(5-03424)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza pubblica

approvvigionamento d'energia

indipendenza energetica