ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03350

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 284 del 08/01/2020
Firmatari
Primo firmatario: TRIPODI MARIA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 08/01/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VITO ELIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 08/01/2020
FASCINA MARTA ANTONIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 08/01/2020
FONTANA GREGORIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 08/01/2020
DALL'OSSO MATTEO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 08/01/2020
PEREGO DI CREMNAGO MATTEO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 08/01/2020
RIPANI ELISABETTA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 08/01/2020


Commissione assegnataria
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 08/01/2020
Stato iter:
09/01/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 09/01/2020
Resoconto TRIPODI MARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 09/01/2020
Resoconto TOFALO ANGELO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
REPLICA 09/01/2020
Resoconto TRIPODI MARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 09/01/2020

SVOLTO IL 09/01/2020

CONCLUSO IL 09/01/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03350
presentato da
TRIPODI Maria
testo di
Mercoledì 8 gennaio 2020, seduta n. 284

   MARIA TRIPODI, VITO, FASCINA, GREGORIO FONTANA, DALL'OSSO, PEREGO DI CREMNAGO e RIPANI. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   l'uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani sta esponendo a serio rischio i soldati italiani impegnati in Iraq e nelle zone limitrofe: nella notte tra il 7 e l'8 gennaio 2020 due attacchi simultanei lanciati dall'Iran hanno colpito le basi americane in Iraq e un'esplosione è stata avvertita anche a Erbil, dove sono di stanza 400 militari italiani;

   a tal proposito, il Ministero della difesa, dopo l'uccisione di Soleimani, ha deciso di innalzare le misure di sicurezza dei contingenti dove operano i soldati italiani e di limitare al minimo gli spostamenti al di fuori delle basi;

   il Ministro della difesa ha altresì precisato che l'addestramento delle forze irachene è temporaneamente sospeso, mentre le missioni continuano a operare regolarmente;

   si rammenta che sono circa 900 i militari italiani impegnati in Iraq, tra Erbil e Baghdad, quasi tutti nell'ambito della Coalizione multinazionale, che annovera 79 Paesi e 5 organizzazioni internazionali, contro i terroristi del Daesh;

   nello specifico, la componente italiana («Prima Parthica», sul campo dal 14 ottobre 2014) prevede un impiego massimo di 1.100 uomini e donne, 305 mezzi terrestri e 12 mezzi aerei;

   i nostri soldati contribuiscono con personale qualificato agli staff dei comandi della Coalizione, garantiscono attività Air-to Air refueling a favore degli assetti aerei della Coalizione, svolgono ricognizione e sorveglianza con droni, addestrano le forze di sicurezza locali;

   l'addestramento, temporaneamente sospeso, si svolge principalmente a Erbil, nel Kurdistan iracheno, e a Baghdad: a Erbil l'attività viene svolta da personale dell'Esercito nell'ambito della Task Force Land, inquadrata nel Kurdistan Training Coordination Center (KTCC), il cui comando è attribuito per un semestre all'Italia e per uno alla Germania;

   a Baghdad e a Kirkuk – dove un attentato, nel novembre 2019, ha provocato il ferimento di cinque soldati italiani – sono presenti uomini e donne delle forze speciali appartenenti a tutte le forze armate, che addestrano i militari iracheni del Counter Terrorism Service (CTS) e le forze speciali delle forze di sicurezza curde;

   non meno rischiosa appare la situazione in Libano, dove l'Italia ha il comando della missione internazionale Unifil (1.250 militari) –:

   se il Ministro interrogato non intenda chiarire quali siano le intenzioni e le iniziative, per quanto di competenza, volte a garantire la sicurezza dei soldati italiani impegnati in Iraq e nelle zone limitrofe.
(5-03350)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 9 gennaio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione IV (Difesa)
5-03350

  Come ha correttamente rappresentato l'interrogante, a seguito dell'uccisione del generale Soleimani è stato immediatamente disposto, da parte della Difesa, un innalzamento delle misure di sicurezza – personali, nelle infrastrutture e nei movimenti – e di controllo, in tutte le aree nelle quali operano i contingenti italiani.
  A fattor comune, sono state aumentate le misure di force protection all'interno di tutte le installazioni militari italiane in teatro Medio-Orientale ed in Afghanistan.
  Per quanto attiene, in particolare, alla missione in Iraq, oltre all'elevazione delle misure di force protection, il personale impiegato nella Base cosiddetta «Union 3» a Baghdad è stato temporaneamente riposizionato in altre basi all'interno dell'Area d'Operazioni.
  Inoltre, l'attività di addestramento esterna è stata sospesa fino a nuova disposizione.
  Tali misure riflettono la continua, totale e concreta attenzione alla situazione sul terreno, nell'ottica di mantenere il livello di protezione improntato alla massima efficacia.
  Anche nella specifica circostanza degli attacchi missilistici della notte tra il 7 e l'8 gennaio in Iraq – senza conseguenze per i nostri militari – sono state messe in atto tutte le procedure di contingenza tese alla salvaguardia della sicurezza del contingente dislocato nell'area.
  Inoltre, il Ministro ha immediatamente contattato il Comandante del contingente italiano per constatare di persona lo stato della situazione, ricevendo rassicurazioni sull'incolumità dei nostri militari – ai quali ha manifestato la più stretta vicinanza sua personale e di tutte le Istituzioni – e sulla messa in atto di tutte le predisposizioni di sicurezza, che resta la priorità assoluta della Difesa.
  In tale ottica, il Dicastero segue costantemente gli sviluppi della situazione, e il Ministro in prima persona resta in contatto sia con il Comandante del contingente italiano in Iraq, sia con il ministro della Difesa iracheno, Al Shammari, il quale in un recente colloquio ha avuto modo di esprimere l'apprezzamento suo e del popolo iracheno per l'opera sino ad ora svolta dai militari italiani per l'addestramento delle forze di sicurezza di quel Paese.
  Nel medesimo contesto, va collocato il colloquio che il nostro Ministro della Difesa ha recentemente avuto con il proprio omologo statunitense, Mark Esper, nell'ambito del quale il vertice del Dicastero ha voluto richiamare l'attenzione sulla necessità di un coordinamento efficace e tempestivo tra i partner più impegnati della Coalizione, e sulla necessità di agire con moderazione e prudenza, con un approccio flessibile e coordinato anche per preservare i risultati sinora conseguiti nella lotta al Daesh.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

esercito

missione d'inchiesta

personale militare