ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03294

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 278 del 13/12/2019
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 13/12/2019


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 13/12/2019
Stato iter:
01/07/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 01/07/2020
Resoconto DI PIAZZA STANISLAO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 01/07/2020
Resoconto RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 13/12/2019

DISCUSSIONE IL 01/07/2020

SVOLTO IL 01/07/2020

CONCLUSO IL 01/07/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03294
presentato da
RIZZETTO Walter
testo di
Venerdì 13 dicembre 2019, seduta n. 278

   RIZZETTO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   Safilo Group S.p.A., l'azienda italiana che produce e distribuisce occhiali, controllata dal 2009 dal fondo olandese Hal, ha approvato un nuovo piano industriale, che si basa su una profonda trasformazione digitale e un drammatico ridimensionamento delle attività italiane;

   la società ha annunciato che, nel 2020, procederà a ben 700 esuberi su 2600 dipendenti;

   a pagare il prezzo più alto del piano industriale in questione, è lo stabilimento di Martignacco (Udine), di cui è prevista la chiusura e l'esubero dei suoi 250 dipendenti, nonostante sia considerato il più performante per efficienza e produttività;

   i sindacati hanno indetto per venerdì 13 dicembre 2019 uno sciopero generale in tutti gli stabilimenti e hanno chiesto al Ministero dello sviluppo economico un incontro urgente sulla vertenza, visto l'elevato numero di esuberi, che avranno gravi ricadute nei territori interessati: oltre al Friuli, i pesanti tagli riguardano lo stabilimento di Padova, dove sono a rischio 50 lavoratori e quello di Longarone (Belluno) con 400 esuberi;

   a quanto è dato sapere, il ridimensionamento del personale è dovuto, in particolare, alla perdita di importanti licenze del settore lusso del gruppo Lmvh;

   è necessario intervenire con urgenza per salvaguardare i lavoratori interessati dagli esuberi ed individuare tutti gli ammortizzatori sociali disponibili a loro tutela;

   non si possono consentire i drammatici effetti del piano industriale adottato da Safilo, sulle attività italiane, da un punto di vista sociale ed economico –:

   se il Governo intenda assumere urgenti iniziative, compresa l'attivazione dei contratti di solidarietà per tutelare i lavoratori di Safilo che, nel 2020, rischiano la perdita del posto di lavoro;

   se e quali iniziative si intendano adottare per limitare il drammatico impatto che il nuovo piano industriale potrebbe avere sui territori interessati, sotto il profilo economico sociale, anche mediante l'istituzione di un tavolo di confronto.
(5-03294)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 1 luglio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-03294

  Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante richiama l'attenzione del Governo sulle iniziative per la tutela dei dipendenti della Safilo Group S.p.a. interessati dagli esuberi conseguenti all'approvazione del nuovo piano industriale.
  Voglio da subito evidenziare che il Ministero che rappresento ha seguito, fin dall'inizio, la vicenda occupazionale che ha coinvolto i lavoratori della Società Safilo e ha prontamente interpellato la Regione Friuli-Venezia Giulia.
  La Regione, ha reso noto che, a metà del mese di dicembre 2019, la Safilo, a causa della perdita di importanti licenze impattanti sulla produzione made in Italy, ha annunciato 700 esuberi, di cui 400 nello stabilimento di Longarone, che impiega circa 900 unità, 50 a Padova e i restanti presso il sito di Martignacco (Udine), unico degli stabilimenti interessati per i quali viene prevista la cessazione di attività. Le OO.SS. del Friuli Venezia Giulia hanno chiesto il sostegno dell'Amministrazione regionale nella ricerca di soluzioni alternative alla cessazione del sito friulano (che, per quanto sopra ricordato, comporterebbe la completa scomparsa di Safilo dal territorio del Friuli Venezia Giulia), anche tramite l'utilizzo dei contratti di solidarietà. Nel corso dell'incontro, tenutosi in sede regionale il 14 gennaio 2020, l'Amministrazione regionale ha ribadito il proprio sostegno alla richiesta di parte sindacale di aprire una trattativa che valuti la percorribilità della solidarietà presso il sito friulano, anche per favorire il reperimento di una soluzione che tuteli la continuità produttiva. L'azienda, tuttavia, ha ribadito la propria indisponibilità a recedere dalla decisione di cessare l'attività nella sede di Martignacco (Udine), al più la decisione poteva essere accompagnata, in caso di accordo con le organizzazioni sindacali, con 12 mesi di CIGS, appunto, per cessazione di attività.
  Il giorno 16 gennaio 2020, si è svolto presso il Ministero dello sviluppo economico un incontro riguardante le sedi produttive in Italia del Gruppo Safilo S.p.A., all'esito del quale il Ministro dello sviluppo economico ha richiesto all'azienda di illustrare alle parti il piano industriale in un incontro di coordinamento nazionale, preannunciando una successiva riconvocazione del tavolo ministeriale con l'obiettivo di iniziare un percorso di confronto con le parti e le istituzioni interessate per arrivare a soluzioni condivise che mettano in campo tutti gli strumenti e le azioni possibili per la salvaguardia delle produzioni italiane del Gruppo e delle sue maestranze.
  A seguito di una complessa trattativa, le parti hanno siglato un accordo il 17 febbraio 2020 che prevede, per il sito di Martignacco, l'avvio di una procedura di licenziamento collettivo e un incentivo all'esodo per i lavoratori che manifesteranno la non opposizione al licenziamento, nonché il ricorso alla CIGS per cessazione per 12 mesi con decorrenza prevista dal 1o luglio 2020, con la finalità di reindustrializzare l'impianto. Tale soluzione è stata recepita presso il Ministero dello sviluppo economico in un incontro di data 18 marzo 2020.
  Per quanto concerne più specificatamente il Ministero del lavoro, segnalo che in data 4 maggio 2020, la Società ha presentato alla Direzione Generale competente una richiesta di esame congiunto della situazione aziendale finalizzata – ai sensi dell'articolo 44 del decreto-legge n. 109 del 2018 – alla concessione del trattamento straordinario di integrazione salariale (CIGS) per crisi aziendale per cessazione di attività, in favore dei lavoratori impiegati presso lo stabilimento di Martignacco (Udine).
  A fronte di tale richiesta, la competente Direzione del Ministero del lavoro ha provveduto a convocare le parti per una riunione che – stante l'attuale situazione emergenziale – si terrà l'8 luglio 2020, in modalità call conference.
  Pertanto, il Ministero che rappresento, seguirà con attenzione la vicenda al fine di poter valutare possibili azioni di intervento o di tutela per i lavoratori coinvolti e per le loro famiglie.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

soppressione di posti di lavoro

politica industriale

amministrazione del personale