ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03260

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 275 del 10/12/2019
Firmatari
Primo firmatario: VARCHI MARIA CAROLINA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 10/12/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MASCHIO CIRO FRATELLI D'ITALIA 10/12/2019
MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA 18/12/2019


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 10/12/2019
Stato iter:
18/12/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 18/12/2019
Resoconto MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 18/12/2019
Resoconto FERRARESI VITTORIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 18/12/2019
Resoconto MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 18/12/2019

DISCUSSIONE IL 18/12/2019

SVOLTO IL 18/12/2019

CONCLUSO IL 18/12/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03260
presentato da
VARCHI Maria Carolina
testo presentato
Martedì 10 dicembre 2019
modificato
Mercoledì 18 dicembre 2019, seduta n. 280

   VARCHI, MASCHIO, MONTARULI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   nel corso dell'esame di un provvedimento recante misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, il Governo pro tempore ha ampliato il perimetro originario del disegno di legge alla prescrizione del reato, un istituto, troppo spesso trattato alla stregua di un semplice principio di diritto, fondamentale per il nostro sistema penale, perché sulla prescrizione si gioca il delicato equilibrio tra la pretesa punitiva dello Stato e il diritto dei cittadini di non essere eternamente processati;

   la modifica approvata altera pericolosamente questo equilibrio a favore dello Stato e rischia di condannare a processi eterni qualunque cittadino sottoposto alla pretesa punitiva dello Stato, scaricando sull'imputato tutto il peso delle inefficienze del sistema giudiziario;

   le premesse da cui parte tale riforma, peraltro, sono ampiamente smentite dai numeri, confermati dallo stesso Ministero e avvalorati dal presidente emerito della Corte di Cassazione, Giovanni Canzio, che ha evidenziato come circa il 60 per cento delle prescrizioni si verifichi nel corso delle indagini preliminari, fase processuale in cui la signoria assoluta sul fascicolo è dell'ufficio della Procura che non viene toccata dalla riforma;

   sorprende, pertanto, che questa riforma «epocale» non sia passata, ad esempio, dall'introduzione di termini perentori per tutti quegli atti di esclusiva competenza dell'ufficio della procura o dalla volontà di aumentare l'organico della magistratura e delle cancellerie;

   il vero nodo della questione prescrizione non risiede in un atteggiamento ostruzionistico da parte dell'Avvocatura, ma in un sistema giustizia che non riesce a giungere a una sentenza in tempi ragionevoli;

   la legge n. 3 del 2019, peraltro, ha previsto il differimento dell'entrata in vigore della nuova disciplina della prescrizione a gennaio 2020, al fine di procedere all'approvazione di una riforma del processo penale che avrebbe dovuto comportare una drastica riduzione dell'irragionevole durata dei processi, intendendo così marginalizzare l'impatto concreto dell'eliminazione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado;

   dall'approvazione della riforma della prescrizione ad oggi, però, non è stata esaminata dalle Camere alcuna proposta normativa in tal senso e l'evoluzione del quadro politico lascia facilmente immaginare che non si riuscirà ad approvare alcun testo prima della fine dell'anno –:

   quali urgenti iniziative di competenza, anche di carattere normativo, intenda adottare il Ministro interrogato per modificare il codice di procedura penale al fine di rendere certe le scansioni temporali delle varie fasi del processo, tali da contenerlo entro una durata ragionevole.
(5-03260)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 18 dicembre 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione II (Giustizia)
5-03260

  Con la riforma della prescrizione ai sensi della legge n. 3 del 2019, contrariamente a quanto sembrano suggerire gli interroganti, si è voluto operare in maniera diretta su un istituto che non può più rappresentare solo uno strumento di bilanciamento dell'eccessivo numero di procedimenti pendenti nel settore penale.
  Il dato riportato dagli interroganti, secondo cui il 60 per cento dei procedimenti che si concludono con una declaratoria di prescrizione del reato si verificano nella fase delle indagini preliminari è un dato non criticamente valutato.
  Il punto di partenza deve essere quello della incidenza della prescrizione nelle varie fasi.
  Considerando che un processo su quattro davanti alla Corte d'Appello si conclude con una sentenza dichiarativa della prescrizione del reato, appare fin troppo chiara una situazione in cui lo Stato, dopo un largo impiego di risorse per celebrare i relativi procedimenti, di fatto, è costretto ad abdicare al proprio dovere di dare una risposta di giustizia.
  Dunque durante la fase delle indagini preliminari non vi sono ostacoli a valorizzare la funzione della prescrizione in una esclusiva ottica di garanzia dell'indagato, ma certo non possiamo più permetterci di vanificare un lavoro dispendioso (in termini di energie e di costi), ma deve essere garantito un processo efficiente e con tempi ragionevoli, in cui non vi siano possibilità, nel grado di appello, di raggiungere una decisione di merito.
  Ma per il resto convengo con gli interroganti. È necessario mettere in campo il massimo sforzo per rendere effettivo un intervento che consenta di velocizzare i procedimenti penali.
  Sotto questo aspetto, considerando che la riforma della prescrizione entrerà in vigore da gennaio prossimo e si applicherà ai fatti commessi successivamente, certamente i concreti riflessi attuativi si produrranno realisticamente tra alcuni anni.
  Sono in via di definizione attualmente tutte le misure idonee ad impedire che, anche in modo marginale, si verifichino disfunzioni in grado di incidere sulla durata dei procedimenti, con la previsione di conseguenze tanto disciplinari, quanto di tipo indennitario in caso di violazione dei termini che saranno introdotti per la conclusione di ciascun iter processuale.
  Inoltre, la massiccia opera assunzionale del personale amministrativo portata avanti in questi mesi (con un piano che prevede circa 8.000 assunzioni), il programmato aumento triennale (fino a 600 unità) degli organici della magistratura, concorrerà assieme alla riforma, attualmente in sede di confronto con le forze che compongono la maggioranza di Governo, a creare un sistema giustizia più efficiente, più rapido e capace di assorbire in maniera lineare la nuova regolamentazione della prescrizione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

responsabilita' civile

diritto dell'individuo

riforma giudiziaria