ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03202

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 267 del 27/11/2019
Firmatari
Primo firmatario: GIACOMETTO CARLO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 27/11/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PORCHIETTO CLAUDIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 27/11/2019


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 27/11/2019
Stato iter:
23/07/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/07/2020
Resoconto TODDE ALESSANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 23/07/2020
Resoconto GIACOMETTO CARLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 27/11/2019

DISCUSSIONE IL 23/07/2020

SVOLTO IL 23/07/2020

CONCLUSO IL 23/07/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03202
presentato da
GIACOMETTO Carlo
testo di
Mercoledì 27 novembre 2019, seduta n. 267

   GIACOMETTO e PORCHIETTO. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   LivaNova (ex Sorin) è una società leader a livello mondiale, che opera nel settore delle biotecnologie medicali. La società ha comunicato, il 20 novembre 2019, l'apertura di una procedura collettiva per 83 posizioni a Saluggia nell'ambito della ristrutturazione dell'azienda;

   in base a questo piano, la produzione di valvole cardiache biologiche di LivaNova sarà concentrata nello stabilimento aziendale di Vancouver in Canada. Il timore è che la procedura in parola possa essere il primo passo verso una delocalizzazione di altre produzioni. In tale ipotesi si delinea il rischio di compromettere il futuro industriale del sito Sorin di Saluggia che oggi rappresenta il più grande insediamento produttivo della zona compresa tra le province di Vercelli e Torino;

   l'economia di quei territori, in particolare di Saluggia e Crescentino, si regge grazie all'impatto produttivo e occupazionale che genera il «Comprensorio Sorin», nel quale lavorano, oggi, circa 2.000 persone (1.500 direttamente assunte dalle diverse aziende e 500 legate all'indotto);

   grande preoccupazione è stata espressa anche dall'amministrazione comunale di Saluggia e da molti comuni del Chivassese e del Vercellese; si temono ripercussioni, nel medio-lungo periodo, sia all'interno della stessa LivaNova, in quanto, a detta della stessa azienda viene delocalizzata la parte più produttiva e maggiormente appetibile sotto il profilo della redditività, sia in altre aziende del comprensorio;

   la regione Piemonte e la prefettura di Vercelli si stanno adoperando per l'apertura di un tavolo di crisi. Sarebbe auspicabile, però, la convocazione di un tavolo di crisi nazionale presso il Ministero dello sviluppo economico così da portare al più alto livello possibile il dialogo con l'azienda. Già nel 2003 e nel 2010 l'azienda aveva deciso di spostare la produzione oltre oceano. In quei casi si riuscì a scongiurare la delocalizzazione soprattutto grazie all'opera del management interno;

   il bio-medicale italiano è tra i settori più attivi dell'economia nazionale, con una forte propensione all'esportazione e grande capacità di innovazione. È necessario scongiurare la grave perdita di know-how che questa delocalizzazione comporta. È possibile ipotizzare un Piano strategico che trasformi il «Comprensorio Sorin» in uno dei principali distretti del bio-medicale italiano;

   è necessario promuovere una politica industriale finalizzata a mantenere produzione e livelli occupazionali in quest'area del Piemonte –:

   se il Ministro interrogato non ritenga opportuno aprire un tavolo di crisi con la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti al fine di scongiurare la delocalizzazione in atto presso la LivaNova di Saluggia;

   quali iniziative di competenza intenda assumere al fine di mantenere la produzione di eccellenza in Italia e tutelare i livelli occupazionali, anche valutando la possibilità di individuare un acquirente nazionale del citato sito produttivo.
(5-03202)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 23 luglio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-03202

  Con il presente atto parlamentare, gli Onorevoli Interroganti richiamano l'attenzione del Governo sulla situazione produttiva e occupazionale dell'azienda di tecnologia medica Livanova PLC, leader nelle soluzioni cardiovascolari e di neuromodulazione, con sedi in Italia a Mirandola, Saluggia e Milano.
  Com’è noto LivaNova, con sede a Londra – Regno Unito, è una società di tecnologia medica formata dalla fusione di Sorin S.p.A., esperta nel trattamento delle malattie cardiovascolari, e Cyberonics, una società di dispositivi medici con competenze chiave nella neuromodulazione.
  La stessa aveva annunciato, nel novembre 2019, una procedura di ristrutturazione del business delle valvole cardiache del suo sito di Saluggia.
  A riguardo, preliminarmente informo che la vertenza è stata seguita sino ad oggi a livello territoriale (Confidustria Novara Vercelli Valsesia, la Regione Piemonte, il Comune di Saluggia e i referenti dei comuni limitrofi e del territorio). Pertanto, rappresento che nessuna richiesta di apertura di un tavolo di confronto è pervenuta al Ministero dello sviluppo economico.
  Da quanto affermato anche dall'Onorevole interrogante, la richiamata società in data 20 novembre 2019, ha annunciato la decisione di licenziare 83 dipendenti (su circa 560 totali) dello stabilimento di Saluggia (VC), addetti alla produzione di valvole cardiache biologiche, trasferendo il ramo d'azienda presso l'impianto di Vancouver, che già produce il 70 per cento di tali dispositivi.
  Nonostante le rassicurazioni della società circa il mantenimento in loco dei rami della ricerca e sviluppo di tutte le valvole e della produzione di valvole cardiache meccaniche, anelli per annuloplastica, accessori e stent Nitinol, la scelta della cessazione della produzione, con i conseguenti esuberi, ha determinato la protesta dei lavoratori, che hanno a più riprese scioperato ed organizzato sit-in davanti alla sede dello stabilimento.
  Nelle settimane successive, sia in azienda sia presso la Prefettura di Vercelli e l'Unione Industriali, si sono tenuti vari incontri, nel corso dei quali le organizzazioni sindacali hanno manifestato preoccupazione per le ricadute occupazionali della decisione di spostare in Canada la produzione delle valvole biologiche, e il 18 dicembre 2019 la Livanova, a seguito di ulteriore riflessione, ha comunicato il ritiro della procedura di licenziamento.
  Si soggiunge che, negli ultimi mesi, a causa dell'impatto della pandemia da COVID-19, che ha causato una marcata contrazione della richiesta di valvole cardiache, l'azienda ha ridotto sensibilmente la produzione e ha fatto ricorso allo strumento della cassa integrazione.
  Circa il tema molto sensibile e importante per il nostro Paese qual è quello delle delocalizzazioni, oltre a ricordare che in determinate circostanze, a normativa vigente, lo Stato non può intervenire (anche alla luce dell'articolo 41 della Cost. che stabilisce la libertà di impresa), voglio ribadire quanto affermato dal Ministro dello sviluppo economico Patuanelli in un recente Question Time tenutosi al Senato. In quella sede il Ministro ha riaffermato la necessità di porre in essere azioni che non incidano solamente su chi ha delocalizzato ma vadano a premiare chi riporta le attività produttive in Italia, con il cosiddetto back reshoring, che sarà un elemento fondante del piano di rilancio del Governo per il futuro.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

delocalizzazione

conservazione del posto di lavoro

ristrutturazione industriale