Legislatura: 18Seduta di annuncio: 262 del 19/11/2019
Primo firmatario: NEVI RAFFAELE
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 19/11/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma SPENA MARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 19/11/2019
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 19/11/2019
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 20/11/2019
NEVI e SPENA. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
secondo il recentissimo rapporto di The European House – Ambrosetti «La creazione di valore lungo la filiera agroalimentare estesa in Italia», il comparto agricoltura, industria di trasformazione, intermediazione, distribuzione e ristorazione è il primo settore economico del Paese, generando un fatturato totale di 538,2 miliardi di euro e un valore aggiunto di 119,1 miliardi di euro;
della filiera, che è cresciuta del 3,9 per cento tra il 2011 e il 2017, nonostante i consumi stagnanti, fanno parte 2,1 milioni di imprese per 3,6 milioni di occupati, pari al 18 per cento del totale degli occupati in Italia;
l'analisi dell'utile di filiera chiarisce che, per ogni 100 euro di consumi alimentari degli italiani, il 32,8 per cento remunera i fornitori di logistica, packaging e utenze, il 31,6 per cento il personale della filiera, il 19,9 per cento le casse dello Stato e solo il 5,1 per cento costituisce l'utile degli operatori di tutta la filiera agroalimentare estesa;
di questo utile del 5,1 per cento solo il 17,7 per cento va ai produttori agricoli. La dinamica di medio periodo (2011-2017) mostra altresì che la quota di utile dei produttori agricoli è in calo (dal 18,5 per cento del 2011 al citato 17,7 per cento, mentre cresce fortemente la quota dell'industria alimentare e soprattutto dell'intermediazione. Sostanzialmente: nella generale crescita del comparto, i produttori agricoli sono quelli che ne hanno meno beneficiato, come pure la distribuzione finale al consumatore, complessivamente considerata;
crescono invece più della media sia il mercato dell'intermediazione che quello dell'industria di trasformazione. Quest'ultimo è dominato da appena 57 grandi aziende, in gran parte multinazionali. I due comparti citati assorbono il 62,7 per cento degli utili di filiera, mentre nel 2011 ne assorbivano il 59,1 per cento;
a detta degli esperti si tratta di un quadro squilibrato che dura da anni, che penalizza fortemente sia la distribuzione che i produttori agricoli. L'acquisizione dall'estero di imprese come Parmalat, di trasformazione, e della Nuova Castelli, di intermediazione, chiarisce in quale direzione vada la maggior parte della ricchezza aggiuntiva prodotta dalla intera filiera –:
quali ulteriori iniziative intenda adottare il Governo, in aggiunta a quelle recentemente assunte (consistenti nel divieto delle aste a doppio ribasso e nelle tutele sui contratti di vendita dei prodotti agricoli), al fine di accrescere la quota di utili spettante ai produttori agricoli e rafforzare il loro ruolo, anche mediante strumenti di aggregazione aziendale, nella filiera agroalimentare.
(5-03157)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):gruppo di produttori
quota agricola
coltivatore