ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03117

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 257 del 12/11/2019
Firmatari
Primo firmatario: CECCANTI STEFANO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 12/11/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PINI GIUDITTA PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2019
FIANO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2019
DE MARIA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2019
FRAGOMELI GIAN MARIO PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2019
POLLASTRINI BARBARA PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2019
RACITI FAUSTO PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2019
VISCOMI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2019


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 12/11/2019
Stato iter:
13/11/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 13/11/2019
Resoconto PINI GIUDITTA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 13/11/2019
Resoconto MAURI MATTEO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 13/11/2019
Resoconto CECCANTI STEFANO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/11/2019

SVOLTO IL 13/11/2019

CONCLUSO IL 13/11/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03117
presentato da
CECCANTI Stefano
testo di
Martedì 12 novembre 2019, seduta n. 257

   CECCANTI, PINI, FIANO, DE MARIA, FRAGOMELI, POLLASTRINI, RACITI e VISCOMI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   da notizie di stampa si apprende che i probabili candidati alle elezioni regionali dell'Emilia-Romagna di Fratelli d'Italia, il parlamentare del medesimo partito Galeazzo Bignami e il consigliere comunale Marco Lisei avrebbero girato un filmato nel quartiere della Bolognina, pubblicato successivamente su Facebook, inquadrando e declamando i nomi sui citofoni degli inquilini delle case Ater per «denunciare» i criteri di assegnazione delle case che, a loro dire, al 59 per cento andrebbero a cittadini stranieri;

   a parere degli interroganti si tratta di una procedura assolutamente inaccettabile, che espone gli inquilini alla gogna e a rischi sia per la loro incolumità, sia per l'ordine pubblico in generale considerato che, sempre a parere degli interroganti, si tratta di un'intimidazione e di incitamento all'odio razziale;

   inoltre, la diffusione dei dati anagrafici degli assegnatari degli alloggi popolari, per essere lecita, avrebbe dovuto ricevere il consenso degli interessati dietro il rilascio di un'informativa; senza tali requisiti la diffusione, ad avviso degli interroganti, viola la normativa in materia di protezione dei dati personali;

   vi sono appositi strumenti, tra i quali non rientra un video pubblicato su Facebook, che la legge mette a disposizione per visionare la lista degli assegnatari degli alloggi popolari come gli accessi agli atti e le pubblicazioni in «albo pretorio» e «amministrazione trasparente» dove gli stessi enti pubblici devono equilibrare la protezione dei dati personali con le esigenze di trasparenza;

   dato che non risulta un consenso degli interessati alla pubblicazione e diffusione dei propri dati, né tanto meno una legge che preveda questo tipo di pubblicazione, il video postato dai consiglieri rientra, secondo gli interroganti, in un trattamento dei dati non lecito e non autorizzato, configurando un'ipotesi di rischio elevato per i diritti e le libertà delle persone fisiche (data breach) ai sensi dell'articolo 35 del Regolamento dell'Unione europea 2016/679;

   si ricorda inoltre che consolidata giurisprudenza costituzionale ha più volte dichiarato l'incostituzionalità di talune misure ritenute in contrasto con il principio di ragionevolezza e non discriminazione (articolo 3 della Costituzione) volte ad escludere i cittadini extracomunitari dall'accesso agli alloggi popolari –:

   quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda assumere in relazione a quanto esposto in premessa, in maniera tale da prevenire e contrastare ogni forma di incitamento all'odio razziale, e in particolare quali iniziative intenda intraprendere a tutela dell'ordine pubblico presso le questure e le prefetture affinché episodi come quelli esposti in premessa non si ripetano in futuro.
(5-03117)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 13 novembre 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-03117

Signor Presidente, On.li Deputati,

  nei giorni scorsi sul proprio profilo facebook, un ex consigliere comunale di Bologna, ha denunciato l'esistenza di un video girato dal parlamentare Galeazzo Bignami e dal consigliere comunale di Bologna, Marco Lisei.
  Il video, pubblicato sul profilo facebook dei due esponenti politici, è stato successivamente rimosso, sebbene sia stato ampiamente diffuso, seppure in forma non integrale, dagli organi di informazione.
  Nel video, girato in una data imprecisata, appaiono i due esponenti politici che si filmano in una strada, affermando di trovarsi nel quartiere della Bolognina, definito luogo simbolo del degrado del capoluogo emiliano.
  Nella circostanza gli stessi annunciano di voler documentare, con lo stesso video, una situazione nota ai residenti che, a loro parere, dovrebbe essere portata anche all'attenzione dell'Amministrazione cittadina.
  I due esponenti politici, nel riprendere un complesso di palazzine dell'Azienda Casa Emilia Romagna (ACER), destinate all'edilizia popolare, affermano che gli appartamenti nelle stesse ubicati sono stati consegnati, da poche settimane, agli inquilini e che, in particolare al numero civico 2 del complesso, i cognomi degli assegnatari sarebbero tutti stranieri, con l'unica eccezione di una famiglia italiana. A conferma di quanto affermato, il video prosegue con la ripresa del citofono e con la lettura dei cognomi stranieri che vi compaiono.
  A conclusione, l'Onorevole Bignami dichiara che il 59 per cento del totale degli alloggi disponibili sarebbero stati assegnati a cittadini stranieri.
  Sul punto, il Presidente dell'ACER, Alessandro Alberani, a smentita del dato percentuale enunciato dall'Onorevole Bignami, è intervenuto sulla stampa per precisare che sul totale degli alloggi di edilizia residenziale pubblica l'80 per cento risulta assegnato a cittadini italiani.
  Risulta altresì, che l'ex consigliere comunale di Bologna, che ha denunciato l'esistenza del video, abbia segnalato l'episodio, in relazione ai profili relativi alla tutela della riservatezza personale, al Garante della Privacy per la violazione degli articoli 6, 13 e 35 del Regolamento UE n. 679/2016.
  Per quanto concerne invece eventuali profili inerenti l'ordine pubblico e la sicurezza, la locale Questura non ha ricevuto specifiche segnalazioni o denunce.
  Fermo restando le valutazioni che saranno effettuate dal Garante della Privacy in relazione agli eventuali profili di illiceità delle condotte denunciate, nonché alle possibili conseguenze di carattere sanzionatorio, desidero qui richiamare un principio sancito dalla Corte Costituzionale.
  La Consulta, più volte chiamata a pronunciarsi sul diritto all'abitazione, ha statuito la mancanza di differenze sostanziali tra cittadini italiani e stranieri nell'accesso agli alloggi pubblici (sentenze n. 106/2018 e 168/2014).
  La Corte richiama anche il diritto eurounitario, ed in particolare la direttiva CE 2003/109, recepita nel 2007 dal nostro ordinamento, che prevede, tra l'altro, che i soggiornanti di lungo periodo (i cittadini extracomunitari che risiedono regolarmente in uno Stato Membro da almeno 5 anni) sono equiparati ai cittadini dello Stato Membro in cui si trovano per il godimento dei servizi e delle prestazioni sociali, tra i quali rientra l'assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica.
  La Corte, nel pronunciarsi sulla legittimità di alcune leggi regionali che prevedevano un requisito minimo di residenza nella regione superiore ai cinque anni per poter accedere all'assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, ha anche osservato che la valutazione di irragionevolezza e di mancanza di proporzionalità di tale requisito si risolve in una formula dissimulata di discriminazione nei confronti dei cittadini stranieri.
  In conclusione, voglio, in ogni caso, ribadire in questa sede che tutte le iniziative che possono generare fenomeni di intolleranza ed alimentare un clima di contrapposizione tra cittadini sono da ritenersi gravi e assolutamente da stigmatizzare. Soprattutto se poste in essere da rappresentanti delle istituzioni.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cittadino straniero

casa popolare

assegnazione di alloggio