ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03064

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 252 del 05/11/2019
Firmatari
Primo firmatario: DE LUCA PIERO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/11/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BERLINGHIERI MARINA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2019
DELRIO GRAZIANO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2019
INCERTI ANTONELLA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2019
ROTTA ALESSIA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2019
SENSI FILIPPO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2019


Commissione assegnataria
Commissione: XIV COMMISSIONE (POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI delegato in data 05/11/2019
Stato iter:
06/11/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 06/11/2019
Resoconto BERLINGHIERI MARINA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 06/11/2019
Resoconto AGEA LAURA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 06/11/2019
Resoconto BERLINGHIERI MARINA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/11/2019

SVOLTO IL 06/11/2019

CONCLUSO IL 06/11/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03064
presentato da
DE LUCA Piero
testo di
Martedì 5 novembre 2019, seduta n. 252

   DE LUCA, BERLINGHIERI, DELRIO, INCERTI, ROTTA e SENSI. — Al Ministro per gli affari europei. — Per sapere – premesso che:

   con la programmazione per il 2021-2027, l'Unione europea riconosce la necessità di dotarsi una più strutturata politica migratoria e di risorse sufficienti a finanziarla;

   le attività di «dimensione interna» (politica europea di asilo, migrazione regolare, contrasto alla migrazione illegale e controllo delle frontiere esterne) vengono finanziate, con risorse in crescita, nell'ambito di una nuova rubrica ad hoc (rubrica 4, «Migrazioni e gestione delle frontiere»), cui pertengono anche i fondi per il rafforzamento di Frontex (circa 9 miliardi);

   la «dimensione esterna» (collaborazione con i Paesi di origine e transito, sia in chiave di gestione dei flussi che di contrasto alle cause profonde) è ricondotta, invece, al nuovo Strumento per il vicinato, lo sviluppo e la cooperazione internazionale (Ndici), principale fondo della rubrica 6 «Vicinato e resto del mondo»;

   quanto ai fondi emergenziali, creati fuori bilancio a seguito della crisi del 2015, il Fondo fiduciario per l'Africa (il cosiddetto trust fund Valletta) – lanciato nel novembre 2015 al Summit sulla migrazione della Valletta ed il cui budget ammonta a 4,6 miliardi di euro per il periodo 2016-2020 – dovrebbe estinguersi proprio nel 2020 e lasciare le proprie attività «in eredità» nel Ndici;

   si discute anche della possibilità di includere nel nuovo strumento la Facility per i rifugiati in Turchia, con un budget di 6 miliardi di euro per il periodo 2016-19 (Frit);

   l'Italia sostiene, in particolare: a) la creazione di una adeguata «componente esterna», in coerenza con gli impegni assunti dal Consiglio europeo di giugno 2018 (conclusioni: «i fondi [ISF, IBMF, AMF] dovrebbero includere specifiche componenti significative per la gestione della migrazione esterna»), da utilizzare in sinergia con il nuovo strumento Ndici di azione esterna; b) la modifica dei criteri di distribuzione delle risorse proposti dalla Commissione, in modo da tenere maggiormente conto degli oneri in capo agli Stati membri di primo ingresso (esempio presenza di migranti irregolari in attesa di rimpatrio, oppure la ripresa in carico di richiedenti asilo trasferiti da altri Stati membri ai sensi del vigente regolamento di Dublino). Secondo le proiezioni della Commissione, invece, solo cifre limitate andrebbero ai Paesi di primo ingresso, assorbendo la sola Germania quasi un terzo dei fondi –:

   quali iniziative si intendano adottare al fine di assicurare la definizione di criteri di attribuzione delle suddette risorse che non penalizzino il nostro Paese e che tengano conto del ruolo fondamentale svolto dall'Italia in materia di gestione del fenomeno migratorio.
(5-03064)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 6 novembre 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione XIV (Unione europea)
5-03064

  L'individuazione di risorse adeguate per la gestione del fenomeno migratorio è stata una delle principali priorità dei Governi italiani durante tutto il negoziato sul Quadro finanziario Pluriennale, già a partire dalla fase precedente all'adozione delle proposte da parte della Commissione europea. Questo Governo considera la questione migratoria una delle principali sfide da affrontare nella prossima programmazione: la stessa circostanza che la proposta della Commissione preveda la costituzione di una rubrica specifica dedicata al fenomeno migratorio, con una dotazione proposta di oltre 34 miliardi, rappresenta un risultato, in sede europea, dell'impegno italiano profuso nella ricerca di una soluzione al fenomeno migratorio.
  Ricordo che quanto ai criteri di allocazione e alla possibilità per l'Italia di assorbire fondi su questa rubrica, il negoziato è condotto dal Ministero degli Interni in coordinamento con questo Ministero.
  Per quanto riguarda il fondo Asylum and Migration Fund (AMF), gli attuali criteri di allocazione «premiano» gli Stati membri che accolgono migranti regolari (il che spiega il forte «tiraggio» della Germania), e il Ministero degli Interni, che conduce il negoziato, sta facendo il possibile per ottenere una rimodulazione.
  L'Italia, in sede di negoziato sul quadro finanziario pluriennale (QFP) ha sempre sostenuto la necessità di aumentare le risorse per la gestione dei flussi migratori con particolare attenzione ai Paesi di «primo approdo» che pagano più degli altri i costi sociali ed economici del fenomeno migratorio.
  Va sottolineato che, durante tutto il negoziato, compresa la fase preparatoria, l'Italia ha fornito un fattivo contributo per aumentare le risorse da destinare alla gestione del fenomeno migratorio.
  Nel documento di posizione preparato dall'Italia, la questione migratoria costituisce, infatti, una delle principali sfide da affrontare nella prossima programmazione.
  La stessa circostanza che la proposta della Commissione preveda la costituzione di una rubrica specifica dedicata al fenomeno migratorio, con una dotazione proposta di oltre 34 miliardi, rappresenta un risultato dell'impegno italiano.
  Va considerato, inoltre, che la rubrica «migrazioni» contiene una elevata componente a gestione diretta da parte della Commissione (le così dette «thematic facility» che, allo stato attuale del negoziato, assorbono circa il 40 per cento della dotazione) e attualmente si stima che l'Italia dovrebbe risultare tra i maggiori beneficiari di questa quota di risorse.
  L'Italia, inoltre, ha sostenuto con convinzione la necessità di agire sulla così detta dimensione esterna delle politiche migratorie, sostenendo che una quota importante del nuovo strumento per l'azione esterna NDICI (acronimo inglese per vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale) debba essere dedicato al finanziamento delle misure previste dal Piano d'azione di La Valletta (2015). L'Italia, in particolare, spinge affinché questa «riserva» fondo NDICI, attualmente fissata al 10 per cento, sia portata al 30 per cento.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

migrazione illegale

migrazione

asilo politico