ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03061

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 252 del 05/11/2019
Firmatari
Primo firmatario: MONTARULI AUGUSTA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 05/11/2019


Commissione assegnataria
Commissione: XIV COMMISSIONE (POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI delegato in data 05/11/2019
Stato iter:
06/11/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 06/11/2019
Resoconto MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 06/11/2019
Resoconto AGEA LAURA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 06/11/2019
Resoconto MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/11/2019

SVOLTO IL 06/11/2019

CONCLUSO IL 06/11/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03061
presentato da
MONTARULI Augusta
testo di
Martedì 5 novembre 2019, seduta n. 252

   MONTARULI. — Al Ministro per gli affari europei. — Per sapere – premesso che:

   dal 2011 e fino al 2017 in concomitanza con le primavere arabe, sostenute dalle principali forze politiche dell'Unione europea, circa 18,4 milioni di immigrati e rifugiati sono arrivati in Europa;

   in ragione dell'incremento esponenziale dell'afflusso di immigrati in Europa, che ha registrato nel 2017 un aumento del 48 per cento, si è verificato un conseguenziale incremento della spesa per la gestione dei migranti e richiedenti asilo;

   i dati relativi agli oneri sostenuti dall'Unione europea negli anni nel 2008-2013 confermano una spesa di 2,131 bilioni di euro e successivamente nel quinquennio 2014-2018 un incremento di 25,3 bilioni a conferma del trend incrementale;

   il fondo per l'asilo, l'immigrazione e l'integrazione (Amf) istituito dal regolamento (UE) n. 516/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio nel 2014, al fine di promuovere una gestione integrata dei flussi migratori, ha previsto strumenti di sostegno multilivello relativi ai vari aspetti correlati al fenomeno migratorio;

   originariamente la dotazione del suddetto fondo prevista per l'Italia era pari ad euro 310.355.777,00, attualmente le risorse complessive, ammontano a euro 394.185.470,00 di quota comunitaria, cui si aggiunge una analoga quota di risorse nazionali;

   nel 2017 la Commissione europea ha assegnato all'Italia 147 milioni di euro complessivi, sia con riferimento al Fondo sicurezza interna (Isf), che nel quadro dei programmi nazionali del Fondo asilo, migrazione e integrazione (Amif) e del Fondo sicurezza interna (Isf) per il periodo 2014-2020: risorse destinate per il prioritario obiettivo di fornire alloggi e servizi di informazione legale linguistico e culturale ai richiedenti asilo. Pertanto, non vi è alcun espresso riferimento agli oneri in capo all'Italia relativi ai rimpatri;

   secondo i recenti dati del Ministero dell'interno, il 75 per cento delle domande di protezione internazionale subisce un provvedimento di diniego e soltanto all'11 per cento dei richiedenti viene riconosciuto lo status di rifugiato;

   il Ministro interrogato, durate l'ultima audizione in Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, ha annunciato l'urgenza di riconfigurare l'utilizzo delle risorse dell'Unione europea in materia di gestione di immigrazione, al fine di uscire dal dibattito emergenziale e individuare garanzie per fronteggiare il fenomeno che sarà costante in futuro –:

   se si intenda, in sede europea, contribuire alla riconfigurazione delle risorse dell'Unione europea al fine di prevedere un incremento di quelle specificamente destinate agli interventi di rimpatrio in ragione della specificità dell'esperienza nazionale sul fronte migratorio.
(5-03061)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 6 novembre 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione XIV (Unione europea)
5-03061

  Il Governo sta delineando, sul tema delle migrazioni, un'azione multilivello che coinvolge la competenza di più ministeri, in particolare MAECI e Interno che, nello specifico, si articola nelle seguenti linee di azione:
   Gestione dell'emergenza (soccorso in mare);
   Gestione degli sbarchi;
   Meccanismo di redistribuzione dei migranti;
   Rafforzamento delle politiche europee per la verifica del diritto di asilo e la gestione dei rimpatri;
   Forme di partenariato politico con i Paesi di origine per la gestione dei rimpatri e cooperazione rafforzata per lo sviluppo economico.

  L'azione di Governo è incentrata sull'obbiettivo di trovare soluzioni strutturali uscendo dal dibattito emergenziale per rispondere a un fenomeno costante e globale che deve vedere l'Ue nel suo complesso impegnata nella costruzione di un sistema di sicurezza e solidarietà condivise. Coerentemente l'Italia, in sede di negoziato sul quadro finanziario pluriennale (QFP) ha sempre sostenuto la necessità di aumentare le risorse per la gestione dei flussi migratori anche al fine di supportare gli Stati membri più esposti al fenomeno sotto tutti gli aspetti.
  La dotazione proposta della rubrica specifica dedicata al fenomeno migratorio pari ad oltre 34 miliardi rappresenta un risultato dell'impegno italiano in tal senso.
  Di recente, in occasione del COREPER del 25 settembre di preparazione del Consiglio Affari Generali, allorché è stato presentato l'accordo di La Valletta per il meccanismo volontario di redistribuzione degli immigrati salvati in mare, siglato il 23 settembre tra Malta, Italia, Francia e Germania, il rappresentante italiano ha ribadito l'importanza di innalzare gli sforzi a livello europeo per aumentare l'efficacia della politica dei rimpatri.
  Quanto alle capacità dell'Italia di assorbire fondi su questa Rubrica, il Ministero degli Interni sta lavorando insieme al MEF al calcolo delle stime. Si tratta, tra l'altro, di una rubrica che ha una forte componente a gestione diretta da parte della Commissione.
  In questo contesto ci si è posti la domanda se l'Italia potrebbe essere favorita da una eventuale rimodulazione delle risorse tra gestione condivisa (attualmente al 60 per cento) e thematic facility a gestione diretta della Commissione (40 per cento). Dalle valutazioni in corso – che, ripeto, sono di competenza del MEF e del Ministero dell'Interno – risulta però che l'Italia potrebbe essere tra i maggiori beneficiari anche di questa seconda quota di risorse.
  Si intende inoltre dare una maggiore attenzione ai rimpatri volontari tra i Paesi terzi, specie in considerazione delle ingenti risorse impegnate.
  Il Governo è inoltre impegnato a velocizzare le procedure per i rimpatri con la recente emanazione di un decreto interministeriale che ridurrà sensibilmente i tempi dagli attuali quattro anni ai due mesi, senza ulteriori oneri a carico dello Stato.
  Tale approccio multilivello e la nuova attenzione data ai rimpatri può rappresentare una proposta che incontra minori resistenze da parte degli altri Paesi membri rispetto alle richieste di redistribuzione dei migranti, anche tra quei Paesi che sin qui hanno applicato la politica delle porte chiuse.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

asilo politico

accordo di Schengen

migrazione