ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03030

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 250 del 31/10/2019
Firmatari
Primo firmatario: GRIPPA CARMELA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 31/10/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TESTAMENTO ROSA ALBA MOVIMENTO 5 STELLE 31/10/2019
NAPPI SILVANA MOVIMENTO 5 STELLE 31/10/2019
PROVENZA NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 31/10/2019
RAFFA ANGELA MOVIMENTO 5 STELLE 31/10/2019


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 31/10/2019
Stato iter:
26/02/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 26/02/2020
Resoconto MORASSUT ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 26/02/2020
Resoconto GRIPPA CARMELA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 31/10/2019

DISCUSSIONE IL 26/02/2020

SVOLTO IL 26/02/2020

CONCLUSO IL 26/02/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03030
presentato da
GRIPPA Carmela
testo di
Giovedì 31 ottobre 2019, seduta n. 250

   GRIPPA, TESTAMENTO, NAPPI, PROVENZA e RAFFA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   con il termine «sito contaminato» ci si riferisce a tutte quelle aree nelle quali, in seguito ad attività umane pregresse o in corso, è stata accertata un'alterazione delle caratteristiche qualitative delle matrici ambientali suolo, sottosuolo e acque sotterranee tale da rappresentare un rischio per la salute umana;

   ne deriva che le attività di bonifica sono oltremodo importanti per il nostro Paese e ancora molto c'è da fare in questo specifico settore in special modo se tali azioni si percepiscano come occasione di sviluppo sostenibile e di crescita per una intera comunità. Timidezze e burocrazia paralizzano l'opera di disinquinamento. Secondo i dati dell'Ispra il risanamento è stato effettivamente avviato o completato solo in un quarto dei 41 «siti di interesse nazionale» eredità dell'industrializzazione selvaggia;

   la relazione annuale della Corte dei conti sui rapporti finanziari con l'Unione europea parla chiaro: il caso che costa di più è quello delle discariche abusive. Nel 2014 l'Italia è stata condannata per 200 discariche, di cui 14 contenenti rifiuti pericolosi, ubicate in 18 regioni e non conformi alle norme sull'interramento dei rifiuti. A oggi, quelle ancora aperte e da bonificare sarebbero oltre 40, ma, nel mentre, gli italiani hanno pagato oltre 200 milioni di euro solo in sanzioni;

   pur tuttavia, dal 2 dicembre 2014, data di inizio del contenzioso con l'Unione europea, l'Italia ha regolarizzato 156 siti, spiega il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, «con la conseguente riduzione della sanzione semestrale da 42 milioni e 800 mila euro agli attuali 10 milioni e 200 mila». Le ultime 7 bonifiche sono avvenute tra Campania, Lazio, Abruzzo e Calabria –:

   quali iniziative intenda adottare il Governo per affrontare e definire il ciclo di bonifica dei siti ancora da trattare, in particolare di quelli che insistono nella regione Abruzzo, e se non intenda, alla luce dei numerosi roghi che si sono sviluppati di recente nelle discariche abruzzesi e che sovente sono motivo di problemi e disagi per le popolazioni dei comprensori adiacenti, adottare, nell'ambito delle proprie competenze, tutte le opportune iniziative a tutela della integrità dell'ambiente e della salute dei cittadini.
(5-03030)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 26 febbraio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-03030

  Con riferimento alle questioni poste, si fa presente che la competenza del Ministero dell'ambiente relativamente alle procedure di bonifica nel territorio della Regione Abruzzo sussiste per il SIN di Bussi sul Tirino, sito nel quale insistono tre discariche, ossia l'Area c.d. «Tre Monti», sita nel Comune di Bussi sul Tirino, di proprietà di Edison SpA; le Aree site a monte dello stabilimento ex Montecatini, denominate ex Solvay – dismesse – attualmente di proprietà di Comune di Bussi; e l'Area ex Montecatini sita in località Piano d'Orta, nel Comune di Bolognano, di proprietà di Moligean Srl.
  Tali aree sono oggetto di procedura di bonifica ai sensi dell'articolo 252 del Codice dell'ambiente. In particolare, relativamente all'area «Tre Monti» è in fase di approvazione il documento «Revisione dell'analisi di rischio sito-specifica». Per le aree site a monte dello stabilimento ex Montecatini è in corso la procedura ad evidenza pubblica per l'affidamento della progettazione esecutiva ed esecuzione degli interventi di bonifica. Al riguardo, la Provincia di Pescara, con apposita ordinanza che il Tar Pescara ha ritenuto legittima, ha individuato il soggetto responsabile della contaminazione in Edison S.p.A., avente causa della Montecatini. È quindi in corso un'interlocuzione con l'Avvocatura dello Stato per individuare l'iter procedimentale più celere al fine di addivenire quanto prima alla bonifica. Con riferimento all'Area ex Montecatini sita in località Piano d'Orta è in corso l'istruttoria per l'approvazione dell'analisi di rischio.
  Fermo restando quanto esposto, in merito ai siti di competenza regionale, si segnala che la Regione Abruzzo è interessata dalla Procedura di Infrazione UE 2003/2077 avviata dalla Commissione europea nei confronti dello Stato Italiano nel 2003, a seguito di un censimento del Corpo Forestale dello Stato concernente discariche abusive ed incontrollate individuate nel nostro Paese, che comprendeva originariamente n. 5297 siti, poi ridotti a seguito delle verifiche tecnico-ambientali da parte degli Enti coinvolti.
  A tal proposito, la Regione Abruzzo ha segnalato che la Ragioneria Generale dello Stato, con nota del 4 aprile 2016, ha notificato alla Presidenza della Regione medesima ed ai Comuni interessati la sentenza della Corte di Giustizia europea emessa in data 2 dicembre 2014 in esito alla Causa C-196/13, con la quale l'Italia è stata condannata al pagamento iniziale di una somma forfettaria di 40 MIL/euro ed a penalità semestrali fino al completo superamento della situazione di non conformità alla normativa europea delle discariche abusive situate nel territorio italiano. Con la predetta nota, la Regione Abruzzo – responsabile in solido con i Comuni –, è stata, inoltre, invitata a voler concordare con gli Enti locali le modalità attraverso le quali provvedere al reintegro delle somme. Ai fini dell'adempimento della predetta sentenza, la Regione Abruzzo risultava interessata da n. 25 siti.
  Conseguentemente, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, con diverse note inviate a ciascun Ente interessato e al Presidente della Regione Abruzzo, ha provveduto a diffidare i Comuni e la Regione, assegnando un termine congruo per realizzare o completare gli interventi necessari ad adeguare alla vigente normativa le discariche abusive oggetto della richiamata sentenza di condanna.
  Al riguardo, l'Amministrazione regionale ha segnalato di essersi attivata sin dall'inizio della Procedura di Infrazione, avviando specifiche attività nei confronti degli Enti interessati al fine di superare positivamente la delicata situazione esistente sul proprio territorio e provvedendo ad informare periodicamente il Ministero dell'ambiente sullo stato dei siti interessati dalla procedura e sulle diverse attività predisposte per assicurare il corretto adempimento degli obblighi di cui alla sentenza della Corte di Giustizia europea.
  In particolare, sempre secondo quanto riferito dalla Regione, sono state attuate da parte del Servizio di Gestione dei Rifiuti iniziative finalizzate a: sollecitare e diffidare i Comuni a svolgere le attività di competenza; garantire le azioni utili a reperire e concedere risorse finanziarie, nazionali e regionali, per garantire l'attuazione degli interventi necessari per il superamento della Procedura di Infrazione UE; attuare in modo tempestivo le disposizioni impartite dal Ministero dell'ambiente in relazione agli adempimenti previsti dalla Legge di Stabilità 2014 che ha previsto l'approvazione di apposito Accordo di Programma Quadro e risorse specifiche per le discariche interessate dalla Procedura di Infrazione; richiedere e sollecitare ad ARTA Abruzzo i necessari pareri tecnici di competenza; inviare costantemente al Ministero dell'ambiente e al Commissario straordinario i Report sulle attività svolte dal Servizio regionale per i siti interessati; pubblicare sul BURAT apposite Determinazioni Dirigenziali di approvazione dei Report delle attività svolte per la massima pubblicizzazione e trasparenza degli stessi, soprattutto nei confronti degli Enti locali coinvolti.
  Si segnala, altresì, che, ai sensi della richiamata Legge di Stabilità 2014, è stato istituito nello stato di previsione del Ministero dell'Ambiente un Fondo «per il finanziamento di un Piano straordinario di bonifica delle discariche abusive individuate dalle competenti Autorità statali in relazione alla Procedura di Infrazione comunitaria n. 2003/2077». In attuazione della citata norma, con decreto ministeriale n. 303 del 9 dicembre 2014, il Ministero dell'ambiente ha adottato uno specifico Piano straordinario di bonifica relativo a 45 discariche, per un importo pari a euro 68.388.115,27 (di cui euro 59.487.705,00 ministeriali ed euro 8.900.410,27 regionali), delle quali 15 discariche ricadenti nel territorio della Regione Abruzzo. Successivamente, in data 1o dicembre 2014, è stato sottoscritto apposito Accordo di Programma Quadro per disciplinare l'attuazione degli interventi e l'utilizzo dei fondi assegnati. Con nota del 16 ottobre 2017, il Ministero dell'ambiente ha inoltre comunicato che, al fine di garantire il tempestivo avvio degli interventi di cui al Piano Operativo Ambiente «Interventi per la Tutela del Territorio e delle Acque», con propria Delibera del 10 agosto 2016 il CIPE ha ripartito le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2014/2020, destinando per la Procedura di Infrazione UE 2003/2077 l'importo di euro 250.000,00 al Comune di Cepagatti (PE), euro 250.000,00 al Comune di Ortona dei Marsi (AQ) ed euro 250.000,00 al Comune di Pizzoli (AQ).
  Alla luce delle informazioni esposte, la Regione Abruzzo ha rappresentato di aver provveduto all'esclusione di 25 discariche delle 28 oggetto dalla procedura d'infrazione. Alla data attuale, resta ancora di competenza della Regione il sito di discarica ubicato in località «Aurora» nel Comune di Cepagatti, per il quale è in corso di valutazione da parte della Commissione UE la definitiva esclusione dalla Procedura di Infrazione in argomento.
  Si rappresenta, da ultimo, per quanto concerne la problematica dei roghi di rifiuti, che il Ministero dell'ambiente ha sottoscritto nel mese di dicembre 2018, unitamente al Presidente del Consiglio dei ministri, agli altri Ministeri interessati (Interni, sviluppo economico, difesa, salute, giustizia, sud) e al Presidente della Regione Campania, il Protocollo di intesa che istituisce il Piano d'azione per il contrasto dei roghi di rifiuti. Si tratta di una iniziativa applicata, in via sperimentale, ai territori della Regione Campania e che potrà dunque, successivamente, estendersi all'intero territorio nazionale. Si segnala, inoltre, che l'Ambito di intervento 2 del predetto Protocollo (Tutela ambientale ed ecosistemica) prevede le misure da adottare a cura del Ministero dell'ambiente in caso di incendi che interessino le aree ricomprese nei SIN.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

deposito dei rifiuti

protezione dell'ambiente

sanita' pubblica