ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03023

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 249 del 30/10/2019
Firmatari
Primo firmatario: GEMMATO MARCELLO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 30/10/2019


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 30/10/2019
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 30/10/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03023
presentato da
GEMMATO Marcello
testo di
Mercoledì 30 ottobre 2019, seduta n. 249

   GEMMATO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 1, commi da 98 a 108, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016) introduce un credito di imposta a favore delle imprese che, a decorrere dal 1° gennaio 2016 e fino al 31 dicembre 2019, effettuano l'acquisizione dei beni strumentali nuovi espressamente indicati nel comma 99, facenti parte di un progetto di investimento iniziale e destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo;

   i soggetti interessati devono presentare all'Agenzia delle entrate un'apposita comunicazione nella quale devono essere indicati i dati degli investimenti agevolabili e del credito d'imposta del quale è richiesta l'autorizzazione alla fruizione;

   l'autorizzazione o meno alla fruizione del credito d'imposta è comunicata dall'Agenzia delle entrate in via telematica mediante un'apposita ricevuta ed è subordinata alla presentazione di una serie di documenti;

   la rilevanza degli importi oggetto delle istanze presentate e la peculiarità dell'agevolazione richiesta determinano, ai fini dell'autorizzazione, la richiesta, da parte dell'Agenzia delle entrate, della certificazione antimafia;

   l'Agenzia delle entrate acquisisce i documenti di certificazione antimafia dal sistema informativo della «Banca dati nazionale unica per la documentazione antimafia (Bdna)», istituita presso il Dipartimento per le politiche del personale dell'amministrazione civile e per le risorse strumentali e finanziarie, che è stata realizzata per accelerare il rilascio delle comunicazioni e informazioni antimafia liberatorie in modalità automatica ad amministrazioni pubbliche, enti pubblici ed aziende vigilate dallo Stato;

   secondo segnalazioni pervenute all'interrogante sembrerebbe che da circa 2 mesi un disservizio di natura informatica non consenta agli operatori dell'Agenzia delle entrate di visualizzare il dato relativo all'anagrafe tributaria dei contribuenti che richiedono l'agevolazione. Tale dato è, però, necessario ai funzionari dell'agenzia per accedere alla Bdna, richiedere telematicamente il relativo certificato antimafia al fine della verifica dello stesso e concedere l'autorizzazione;

   per il motivo sopra descritto, molte imprese non hanno ancora ricevuto l'autorizzazione alla fruizione della misura, ma stanno ricevendo dall'Agenzia delle entrate una nota telematica che comunica che «sono in corso verifiche previste dal decreto legislativo n. 159 del 2011», ovvero proprio quelle relative alla documentazione afferente ai requisiti antimafia;

   la sussistenza del predetto problema di natura tecnica, dunque, impedisce all'Agenzia delle entrate di acquisire agevolmente e in tempi brevissimi i certificati antimafia necessari nonostante il database della Bdna sia stato progettato proprio per accelerare queste procedure;

   per questo motivo molte istanze sono bloccate da mesi ad una fase antecedente all'avvio della verifica antimafia in quanto risultano prive di anagrafe tributaria a causa del disservizio informatico;

   il problema appena descritto sta provocando un blocco degli investimenti da parte delle imprese che, non avendo ancora ricevuto l'autorizzazione alla fruizione della misura e non avendo, dunque, ancora la certezza di poter beneficiare del credito di imposta, potrebbero annullare l'investimento che secondo i termini prescritti dalla legge devono essere portati a termine entro il 31 dicembre 2019;

   il credito d'imposta, infatti, è attribuito in relazione agli investimenti realizzati dalle imprese nel Mezzogiorno a decorrere dal 1° gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2019;

   le imprese, quindi, danno seguito all'investimento subordinatamente alla ricezione dell'autorizzazione dell'Agenzia delle entrate alla fruizione della misura;

   appare del tutto evidente che, in tale quadro di incertezza, le imprese che in questi giorni non hanno ancora ricevuto l'autorizzazione rischiano di perdere la possibilità di accesso alla misura, poiché non rilevano condizioni economicamente adeguate a finalizzare l'investimento –:

   quali iniziative di competenza intenda adottare al fine di risolvere la problematica descritta in premessa così da consentire alle imprese la possibilità di accedere alla misura prevista dall'articolo 1, commi da 98 a 108, della legge 28 dicembre 2015, n. 208;

   se, nelle more della risoluzione della problematica descritta, non intenda adottare iniziative per prorogare la data di scadenza per la realizzazione degli investimenti attualmente fissata dalla legge al 31 dicembre 2019.
(5-03023)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

detrazione fiscale

investimento

amministrazione del personale